Commento al Vangelo della VI Domenica del Tempo ordinario

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“Il discorso della Montagna, che inizia con le Beatitudini, pone al centro il rapporto di Gesù e quindi anche nostro con la legge, i comandamenti e l’Antico Testamento”. Lo ricorda nel commento al Vangelo della VI Domenica del Tempo ordinario monsignor Francesco Alfano, arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia. In realtà, “Gesù chiarisce che non c’è una legge nuova che si contrappone all’antica, ma che Lui è venuto per dare compimento alla legge, ci consente di accogliere ognuna delle parole che sono uscite dalla bocca di Dio e che sono custodite nelle Scritture per viverle nella loro radicalità”.
Ecco, allora, “la giustizia superiore, il modo nuovo di vivere grazie al dono dello Spirito, alla fede in Cristo”. Dono che “non possiamo tenere per noi stessi” ma “trasmettere”: è “il compito educativo della Chiesa”.
L’evangelista riprende alcuni comandamenti richiamati da Gesù. Ad esempio, non uccidere. “Gesù – evidenzia l’arcivescovo, scava più a fondo: non uccidere non significa solo non compiere un atto di violenza contro il fratello, prima del gesto esteriore ci sono il cuore, i sentimenti (l’invidia, il giudizio, la parola che elimina l’altro).
Ma, avverte Gesù, non si può celebrare Dio avendo nel cuore odio per il nemico, occorre prima riconciliarsi”. Un altro comandamento che riguarda l’adulterio. E anche in questo caso, Gesù invita a guardare nel profondo del cuore, cioè dalla persona, perché “si può commettere adulterio già dentro di sé,  anche a prescindere dall’atto concreto”. “È l’invito – spiega monsignor Alfano – alla radicalità, superando gli ostacoli che non ci permettono di amare”.
L’ultimo esempio è il giuramento: “Le nostre parole più che chiamare in causa Dio devono essere vere, esprimere quello che siamo. Occorre adeguare la parola alla vita, al comportamento, alla realtà che ci appartiene. Le ambiguità vengono dal maligno. Chi segue Gesù, ama la verità e costruisce la verità”.
 
Il commento al Vangelo si può seguire sul canale Youtube diocesano.