Comunicato per la benedizione della statua processionale di San Catello

La Soprintendenza alle Belle Arti di Napoli, con lettera del 1 febbraio 2017 indirizzata alla Curia Diocesana, in seguito alla processione del 19 gennaio che dovette essere abbreviata per le avverse condizioni atmosferiche, sollecitò una scelta già più volte suggerita, scrivendo quanto segue: “ E’ un episodio (la pioggia durante la processione) che ci sentiamo di dover fortemente sottolineare perché, come a tutti noto, per una corretta conservazione dei manufatti lignei, specialmente se rivestiti di un’antica policromia, sono scrupolosamente da evitare la loro movimentazione, l’esposizione agli agenti atmosferici e le forti escursioni termiche.(…)Ci permettiamo, pertanto di suggerire come possibile risoluzione del problema, già adottata in tanti altri casi analoghi, l’esecuzione di una fedele copia della scultura che, in vece dell’originale, possa essere portata i processione.”

Accogliendo l’invito pressante del Soprintendente, e di tanti fedeli stabiesi, sotto la direzione dell’Ufficio Diocesano dei Beni Culturali, avendo preso pareri autorevoli, la ditta “Breglia Restauri”, ha realizzato una copia fedelissima della statua di San Catello per il solo uso processionale.

Contemporaneamente la statua antica di San Catello, più volte già restaurata, (ricordiamo i due ultimi interventi del 1983 e del 2009), dopo un ultimo restauro, sarà collocata nella nicchia della cappella del Santo nel Duomo di Castellammare.

La soluzione adottata permette di rispettare sia la conservazione del patrimonio culturale della nostra Città, sia la devozione che attraverso un’ immagine unica nel suo genere, ci fa sentire la vicinanza del Nostro Santo Patrono.

La Chiesa ha sempre difeso la venerazione delle sacre immagini, che non sono idoli o talismani di cui servirsi, ma un aiuto a sentire vicino la presenza del Signore e dei suoi Santi, partendo dal fondamento di tutto che l’incarnazione del Figlio di Dio che nel grembo della Vergine Maria: il Dio Invisibile si è reso visibile in Gesù! Il Catechismo della chiesa Cattolica al numero 2132 ci ricorda quanto segue:“L’onore tributato alle sacre immagini è una “venerazione rispettosa” , non un’adorazione che conviene solo a Dio:« Gli atti di culto non sono rivolti alle immagini considerate in se stesse, ma in quanto servono a raffigurare il Dio incarnato. Ora, il moto che si volge all’immagine in quanto immagine, non si ferma su di essa, ma tende alla realtà che essa rappresenta» ( San Tommaso D’Aquino)”

 

Castellammare di Stabia, 9 gennaio 2019

il parroco
Sac. Antonino D’Esposito

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