Con il cuore che arde”. Con questa predisposizione del cuore si sono incontrati venerdì 15 settembre u.s. presso le suore Compassioniste in Scanzano, a Castellammare di Stabia, i quattro gruppi in cammino della Pastorale Emmaus per riprendere insieme il cammino ad inizio del secondo anno previsto dal percorso. Aiutati e sostenuti come sempre dal nostro Vescovo Mons. Alfano abbiamo vissuto un momento intenso in cui i cuori si sono aperti all’ascolto e alla condivisione. Dopo il canto ed una breve introduzione abb8amo ascoltato la lettura del brano del Vangelo di Lc 24,13-35 che narra l’esperienza dei discepoli di Emmaus.
Nella riflessione il nostro don Franco si è soffermato, in particolare su due aspetti del racconto, “Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro”, per sottolineare che molto spesso quando le delusioni sono cocenti è sempre difficile accorgersi della presenza di Gesù che non si dimentica mai di noi; l’altro aspetto, “«Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro”.
Il brano di Luca, se pur notissimo, ogni volta ci parla di qualcosa di nuovo e ci permette di soffermarci su aspetti che riguardano ciascuno di noi quando siamo tentati a “gettare la spugna”, oppure particolarmente tristi ci fermiamo esasperati pensando di non avere via d’uscita. Dopo la Pasqua nel momento in cui dovrebbero testimoniare quanto di più straordinario hanno vissuto, i due discepoli invece vivono un momento difficile in cui presi dallo sconforto decidono di tornare alla vita di prima, alle loro case. Questa scelta però non li lascia sereni lungo il viaggio continuano a parlarne intensamente tanto da non accorgersi che Gesù in persona è li presente, cammina al loro fianco li ascolta nelle loro riflessioni senza rimproverarli ma rispettando la loro storia e le loro difficoltà.
Nello spezzare il pane, l’Eucaristia, Gesù si fa riconoscere, gli apre gli occhi e fa ardere i cuori perché ridona la speranza cristiana che non delude mai, neanche il cuore più affranto.
Quando consentiamo al Signore di entrare nella nostra vita, possiamo star certi che Egli viene in nostro aiuto e anche quando ci rimprovera, “Stolti e lenti di cuore a credere”, non si limita a riprenderci ma ci sorregge e ci incoraggia ad andare avanti. Certo non siamo Gesù, ma dobbiamo imitare il suo stile compassionevole, sforzarci di farci prossimi a chi ha bisogno ma anche ad aiutarci gli uni gli altri.
È nello spezzare il pane, l’Eucaristia che riconosciamo Gesù, ci apre gli occhi e fa ardere i nostri cuori perché ridona quella speranza cristiana, la sua Risurrezione, che non delude mai, neanche il cuore più affranto. Con questa speranza e con questa nuova consapevolezza di non essere soli le condivisioni dei presenti ci hanno ancora una volta confermato che camminare insieme fa “ardere I cuori”.
a cura di Elvira Iaccarino