Cose nuove e cose antiche: i diaconi raccontano l’esperienza nella Valle Reatina

Cose nuove e cose antiche (Mt13,52) è con questa espressione che potremmo riassumere velocemente l’esperienza che noi, diaconi transeunti prossimi all’ordinazione presbiterale, abbiamo vissuto insieme al nostro Arcivescovo dal 12 al 14 Luglio nella valle reatina anche conosciuta come Valle Santa.

È stata per noi l’occasione di passare un po’ di tempo insieme all’insegna della fraternità e della condivisione, mettendoci sulle tracce di San Francesco in zone per noi del tutto nuove che si sono rivelate, come dice il Vangelo, un tesoro da cui vengono fuori cose nuove e cose antiche. È stato bello scoprire i luoghi che sono stati teatro di momenti importanti, ma non sempre molto conosciuti, della vita del Santo di Assisi.

I Santuari di Greccio, Santa Maria della Foresta, Poggio Bustone e Fonte Colombo ci hanno riportato indietro nel tempo, dandoci la possibilità di immergerci in ambienti molto ben conservati che hanno visto sostare lì San Francesco quando compose il Cantico delle Creature, quando si recò a Roma dal Papa e, soprattutto nell’ultima parte della sua vita, quando si ritirò a scrivere la Regola di vita per i frati minori. Ma questa valle conserva anche le tracce del turbamento e del dolore di San Francesco, su questi monti si ritirò in preghiera attanagliato dal dubbio che i suoi peccati di gioventù ancora pesassero su di lui e sempre in questa valle fece un’esperienza ravvicinata con “frate foco” quando si dovette sottoporre ad un intervento di cauterizzazione degli occhi, a causa di una infezione contratta in Oriente, che gli causò più sofferenze che benefici.

Nell’atmosfera silenziosa e pacifica del Convento di San Giacomo a Poggio Bustone abbiamo celebrato l’Eucarestia portando nella preghiera l’intera comunità diocesana affidandola nelle mani del Padre affinché si compia la conversione del cuore che Gesù ci ricorda nel Vangelo (Mt 11,20-24). Questi giorni sono stati anche segnati dalla più spontanea ospitalità di tutte le comunità di frati che vedendoci arrivare, senza preavviso, ci hanno dedicato del tempo per mostrarci e guidarci nei luoghi, ma anche per trascorrere un po’ di tempo con noi a conversare, magari davanti ad un buon caffè; abbiamo fatto esperienza che anche in momenti così ordinari è possibile rintracciare l’opera di Dio che ci porta quindi a dire come San Francesco: ”Tutto è Grazia”.

Tutte queste sollecitazioni ci hanno toccato da vicino e ci hanno permesso di guardare sempre di più al poverello di Assisi come modello del nostro futuro ministero, ci siamo lasciati ispirare da una radicalità evangelica che non è fondamentalismo ma amore senza misura per Cristo e il suo Vangelo. Il tempo trascorso insieme, anche se breve, ci ha dato la possibilità di confrontarci e di guardarci dentro per comprendere meglio come essere testimoni di Cristo e annunciatori del suo Vangelo, oggi, in questo tempo particolare, all’interno e al servizio della Chiesa di Dio che è in Sorrento-Castellammare di Stabia.

 

Luigi Russo e Massimo Iaccarino