Dal diario di don Franco: Cracovia, 30 luglio 2016

Cracovia, 30 luglio 2016   Ore 23.00
 
Siamo appena tornati dal Campus Misericordiae, dove tra qualche ora ci ritroveremo per celebrare l’Eucaristia con Papa Francesco. Non posso però andare a riposare almeno qualche ora senza pensare alla notte all’aperto che si preparano a trascorrere tutti i giovani che abbiamo lasciato lì, in un bellissimo clima di gioia e di festa. Ci ha pensato il Papa a motivarli durante la veglia, con un memorabile discorso che ha scosso tutti. Preceduto da tre toccanti e fortissime testimonianze, commentate da coreografie ancor più espressive di quelle di ieri, il suo intervento è entrato nel vivo dei problemi che oggi toccano così da vicino la storia dei giovani. Li ha scossi profondamente. Gli ha gridato il bisogno di libertà, la necessità di non farsi condizionare da nessuno, l’urgenza di reagire al modo comune di pensare. Ha chiesto a ciascuno di loro di cercare la vera felicità, non quella da divano comodo che non fa vincere le paure ma lascia imbambolati e intontiti. La fraternità si costruisce senza rispondere all’odio con altro odio e alla violenza con più violenza. 
 
Le parole del Papa penetravano con dolcezza e insistenza nel cuore di tutti. Quando ha paragonato la nostra esperienza a quella dei discepoli nel Cenacolo in attesa del dono dello Spirito, mi sono sentito confermato e provocato nel nostro cammino di Chiesa diocesana. Lo Spirito scende su coloro che accolgono il dono e si riconoscono eletti, non privilegiati ma amati personalmente e disposti a lasciare un’impronta nelle città dove il Risorto ci chiede di restare! È quanto ho domandato con fiducia a Gesù nell’adorazione eucaristica, durante il prolungato canto  litanico alla divina Misericordia. Il silenzio dentro di noi, pur essendo così numerosi, continua ora a parlare al mio cuore e a infondermi speranza. Dai giovani possiamo imparare moltissimo. È quanto ci ha quasi gridato Papa Francesco ed è il frutto più bello che mi porto con me e che mi fa riposare tranquillo, nonostante tutto…