10 Gennaio 2025

Davide. La forza e le debolezze di un re senza tempo

Questo il tema annuale degli esercizi spirituali, proposti come di consueto dal 2 al 5 gennaio, a laici e operatori pastorali della Diocesi, presso l’Istituto delle Suore Compassioniste a Castellammare di Stabia.

A guidarli il nostro Vescovo don Franco Alfano, coadiuvato da don Salvatore Abagnale. (Cliccando qui è possibile scaricare gli audio delle meditazioni)

Riportiamo qualche testimonianza raccolta tra i circa 40 partecipanti.

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Inizialmente, nel silenzio della mia camera, accompagnato da quel soffio di vento che mi passava tra collo e orecchie penetrando fino al cuore, facendomi piccolo davanti al crocifisso, mi umiliavo guardando a Davide che, come un gemello vero, molte volte mi fa compagnia.

Chiedevo con umiltà a Gesù perché stessi là, perché proprio io… e non mi sentivo degno, la mia pochezza mi assaliva. All’improvviso, mi è arrivato al cuore un sussurro: “Seguimi!” e mi è venuto un nodo in gola accompagnato da un fremito di gioia.

Scendendo giù agli incontri, tra le persone del gruppo e il silenzio che ci avvolgeva, ho percepito una presenza fraterna, come se Gesù avesse radunato angeli intorno alla mia mangiatoia e mi sono sentito pieno di gioia e di luce. Solo Gesù riesce a fare queste opere d’arte e ad illuminare il cammino verso la santità.

Di tutta questa esperienza posso solo dire che mi sono portato a casa ‘nu muorzo ‘e paraviso.

Vincenzo D’Auria


La mia esperienza degli esercizi spirituali è stata molto particolare ed intensa. Innanzitutto, perché per la prima volta mi son trovato immerso in una situazione di silenzio assoluto per i quattro giorni di esercizi: non lo sapevo, non me lo aspettavo e, dunque, non ero preparato. È stato un impatto forte, dove – ad un certo punto – il silenzio è diventato per me addirittura un rumore, mi distraeva e mi rendeva irrequieto.

Poi, con il passare delle ore mi ha dolcemente avvolto, coinvolto e mi ha condotto come in un viaggio nella Parola, con la guida sapiente del Vescovo, ad approfondire il personaggio del Re Davide.

Un cammino nelle vicissitudini e negli eventi della vita di Davide, spesso simili o assimilabili a tante esperienze vissute da ciascuno di noi, il cui confronto ci ha consentito di riflettere su noi stessi, sulle nostre emozioni, sulle nostre scelte e sui nostri sentimenti.

È stato un po’ un mettere a nudo noi stessi, prendere coscienza del nostro essere, fatto spesso di luci ed ombre, di punti di forza e punti di debolezza. Leggere la vita di Davide ci ha posto dinanzi alla necessità di costruire una relazione vera con il Padre senza avere la pretesa di essere perfetti, ma riscoprendoci creature infinitamente amate nonostante le nostre mancanze e debolezze.

Grazie alla Diocesi per questa meravigliosa esperienza nell’Amore di Dio.

Rosario Chimenti


La nostra vita è regolarmente scandita da tutta una serie di impegni: in campo lavorativo, familiare, sociale. E questo “carosello” di scadenze detta i tempi della nostra giornata, e se ci fermiamo a riflettere, abbiamo l’impressione di non avere possibilità di scelta; l’andamento della nostra giornata sembra già stabilito e noi andiamo avanti su un disegno già tracciato. Tutto questo bisogno trova conferma, ma anche risposta, nei giorni che oramai da anni dedico agli esercizi spirituali nei primi giorni dell’anno. Ed il significato di staccare dalla routine appare ancora più fragoroso dopo le frenetiche giornate delle festività. Così come fragoroso appare il silenzio, che appare quasi come una scoperta.

Anche qui le giornate sono scandite da impegni precisi, dalla sveglia e fino alla compieta. Ma davvero il valore degli spunti di riflessione, la “regola” del silenzio, ridimensiona drammaticamente le nostre giornate ed i relativi impegni. Quante incertezze trovano risposta, quanti motivi di ansia si sciolgono… Si scopre una serenità che nasce dall’intimo, che riscopre valori e certezze sui quali non troviamo “il tempo” di soffermarci.

Di certo illuminata la scelta del nostro Arcivescovo di preparare queste giornate. La guida di don Salvatore Abbagnale è stata ferma, ma intrisa del calore della saggezza e della conoscenza. Capire l’impegno ed il dono delle amiche consacrate è risultato toccante ed ammirevole.

Il rientro a casa, nel calore degli affetti familiari, fa capire ancora di più il valore di questa esperienza. Si torna arricchiti, con un bagaglio di serenità e disponibilità in più. E capisci che tenere per te un po’ del tuo tempo e coltivarlo, ti fa sentire più ricca, pronta a mettere la tua ricchezza a disposizione di chi ne ha bisogno.

Tilde De Falco


Partecipare a questi esercizi per me non era facile, per tanti motivi, ma quando il Signore vuole, nulla è impossibile!

Il primo giorno sono arrivato stanco psicologicamente e fisicamente, però alla luce di questi quattro giorni posso confermare che è stato un crescendo nell’ascolto. Il Signore ci parla quando siamo in grado di fare silenzio, non soltanto silenzio verbale, ma anche mentale, bisogna cioè aprire il cuore e la mente dell’intelligenza per comprendere sempre di più la sua presenza e la sua Parola.

Il nostro amato vescovo Don Franco ha fatto un lavoro immane per spiegare certi eventi della vita di Davide in modo semplice, per arrivare al cuore di tutti noi e ci è riuscito molto bene. Don Salvatore, alle lodi, ci ha fatto riflettere su temi fondamentali per la nostra vita, come il tempo, l’amore e la morte.

Significativi sono stati anche i simboli ricevuti: un tralcio secco preso da un cesto prima della confessione, che, consegnato al sacerdote, dopo il sacramento ci è stato “restituito” come cosa nuova: un germoglio tenero e profumato! facendoci capire che, anche se a volte diventiamo rami secchi, possiamo rinascere a vita nuova con Cristo. Nella messa conclusiva poi, siamo stati unti dal vescovo don Franco, con olio profumato che ci è stato successivamente consegnato.

Da questi esercizi ho capito che il silenzio è un dono e che non siamo noi ad aver scelto Lui, ma è sempre Lui, il Signore Gesù, che chiama per primo.

Il mio pensiero e la mia gratitudine, a conclusione di questi esercizi, sono andati anche al mio grande amico Gionata-don Antonio Staiano, che è in cielo a contemplare la gloria del Signore, perché è grazie a lui se ho continuato il cammino verso il diaconato permanente.

Gaetano Amodio, accolito per benevolenza del Signore


Cristo entra come luce nelle nostre tenebre più buie e profonde, non guarda all’apparenza ma legge e scruta i cuori e genera, in ognuno di noi, una vocazione, una missione. Così è stato per Davide il prescelto, l’unto, l’inviato! Personaggio complesso, ambiguo ma capace di scelte generose, coraggiose perché certo della Presenza e dell’intervento di Dio nella sua Vita.

Durante il viaggio degli esercizi spirituali, guidati dal nostro vescovo don Franco, abbiamo incontrato, oltre al pastorello diventato Re, tante altre figure in cui ci siamo rispecchiati, riconosciuti…nel bene e nel male! Umanità imperfetta, gelosia, rabbia di Saul. Amicizia, fraternità, il saper essere dono e saper fare spazio all’altro di Gionata…  a tutte questi sentimenti abbiamo dato colori nuovi e più intensi!

Don Salvatore Abagnale ci ha accompagnato attraverso spunti filosofici e psicologici orientandoci ad una più profonda riflessione cristiana su temi come il tempo, l’amore, la morte.

Torniamo a Casa con la consapevolezza di un Dio che ci attende, ci accoglie e ci ama nonostante le nostre debolezze, fragilità e contraddizioni… un Padre che ci dona libertà e sempre tempo per conoscer(ci)e, per capire, per imparare ad amare, per piangere e per gioire… Torniamo a Casa con il desiderio nel cuore di cantare ogni giorno un canto nuovo perché ha compiuto meraviglie!

Siamo stati unti anche noi da un olio a ricordarci che siamo stati scelti per portare il profumo di Cristo nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità… Nardo prezioso da effondere con abbondanza nel mondo!

Nunzia Alfano


“Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha generato mia madre. Ma tu vuoi la sincerità del cuore e nell’intimo mi insegni la sapienza”. Ad illuminare e dare senso a questi miei giorni di esercizi spirituali è stato questo versetto del salmo 50, meditato a conclusione del percorso fatto e in preparazione al sacramento della riconciliazione.

La saggezza tramandata ci aiuta a conoscere ma la consapevolezza arriva con l’esperienza illuminata… Come ci ricorda San Paolo “Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato” (1Cor 13,11).

Ci sono fasi e vicende nella vita di ogni uomo che ci portano inevitabilmente a fare i conti con noi stessi e con la nostra storia, ciò comunemente viene definito con il termine “maturare”, ossia divenire consapevoli. Gli esercizi spirituali di questi giorni hanno rappresentato proprio questo: un tempo in cui rivedere il vissuto della vita con occhi nuovi, con una luce di misericordia per me stessa e per il genere umano, attraverso la lettura sapienziale della storia e delle vicende di Davide, e di tutti i personaggi incontrati.

La Sapienza vuole la sincerità del cuore… E la sincerità è riuscire a comprendere che Davide è l’uomo del tempo, vive da sempre, vive ancora oggi e vivrà ancora domani… Davide sono io e ogni uomo vivente, lui vive in me, in noi e io-noi viviamo in lui… Come anche Saul, Natan, Gionata erano in Davide.

La saggezza è comprendere che tutto ciò che siamo e facciamo è il frutto maturo di vissuti, circostanze, condizionamenti interiori ed esterni… Da considerare con compassione e misericordia. Per tutto c’è un tempo opportuno e tutto è svelato a suo tempo…

Rosanna Amodio


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