Dialogo tra il vescovo e i giovani sul Vangelo della I Domenica di Quaresima

Guarda il Video

Al centro del Vangelo della I Domenica di Quaresima c’è Gesù nel deserto che lotta con le tentazioni del diavolo.
 
La prima domanda riguarda proprio i deserti che vivono i giovani… “Se è vero che il deserto è il luogo dove faccio esperienza di ciò che mi manca – osserva mons. Francesco Alfano – voi giovani sperimentate tante volte la mancanza di gioia, di gusto della vita, del senso profondo di quello che si fa, del futuro, del lavoro, della dignità, della pace… il deserto è un simbolo che rimanda a esperienze concrete, che i giovani possono vivere. La tentazione è il momento della prova o, da un altro punto di vista, della scelta. È bello pensare a Gesù che ha vissuto questo tempo nel deserto condividendo l’esperienza che più lascia smarriti ogni persona, ma soprattutto i giovani. Vuol dire che ogni esperienza, anche la più dura, può essere un incontro con Dio. mi auguro proprio che i deserti diventino per voi giovani i luoghi in cui possiate sperimentare la bellezza di incontrare Dio”.
 
La seconda domanda tocca una questione importante: nel Vangelo si dice che Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato. Anche nel Padre Nostro diciamo: “Non ci indurre in tentazione”. Ma, allora, è il Signore che ci conduce in tentazione?
“Dio è sempre dalla parte dell’uomo – precisa l’arcivescovo -. Ma, allora, perché Gesù è condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato? Se la tentazione è il momento in cui nella vita quotidiana siamo messi di fronte alla scelta e possiamo dire un sì più profondo e maturo a Dio, la tentazione è l’occasione in cui il Signore è dinanzi a noi per sostenerci, per farci crescere. Non è Dio che vuole le tentazioni, ma in tutto c’è un disegno di Dio, che legge la nostra storia sempre come un’occasione di crescita. Lo Spirito è il dono che Dio ci fa per superare la tentazione. È un messaggio, allora, molto positivo: non bisogna aver paura di andare fino in fondo nelle cose, perché il Signore, attraverso il suo Spirito, ci aiuta”.
 
L’ultima domanda è come rincuorare un giovane di fronte alle scelte della vita. “La tentazione non si supera facilmente – chiarisce mons. Alfano -. Innanzitutto, bisogna smascherare l’inganno perché occorre sapere chiamare per nome le difficoltà che abbiamo davanti. A un giovane che vuole fare un cammino serio di fede, direi di leggere il Vangelo. Cristo ha vinto le tentazioni perché si è sentito sempre sostenuto dal Padre. Gesù, ascoltando Dio, attraverso anche le Scritture, può smascherare il male. La Parola di Dio gli apre una prospettiva nuova. A un giovane direi dunque di fare un cammino di fede, di ascolto del Vangelo, di condivisione con i fratelli. Questi elementi, a cui si aggiunge il confronto con una persona di fiducia, che può essere un sacerdote amico, possono aiutare a fare passi in avanti, che non finiranno mai. Le tentazioni, infatti, ci accompagnano sempre per tutta la nostra vita, come è successo a Gesù, che è stato tentato fino alla croce. E di fronte alle tentazioni dobbiamo scegliere sempre il bene, scegliere Dio”.