Evangelium vitae: 20 anni e non li dimostra

Seminario di Studio: Pompei 18 aprile

In vista del seminario di studio “Compito della Pastorale della Salute, annunciare e servire la vita. Evangelium vitae: il valore e l’inviolabilità della vita”, promosso, sabato 18 aprile, nella sala Marianna Fusco del santuario di Pompei, dal Settore per il servizio della salute della Conferenza episcopale campana (in allegato il programma dettagliato), offriamo una riflessione della responsabile diocesana del Servizio di pastorale della salute.
L’enciclica “Evangelium Vitae” compie 20 anni.
Nata nel 1995 da una intuizione profetica di San Giovanni Paolo II, il” Vangelo della Vita” tocca temi su cui ancora oggi si concentra il dibattito pubblico, in una cultura di individualismo e relativismo etico che ha prodotto la “cosificazione” delle persone più indifese – chi non è ancora nato e chi è a fine vita – e si presenta ricco di quegli stessi spunti di riflessione che oggi sono al centro dell’attenzione della Chiesa di Papa Francesco, che ci affida le periferie esistenziali come luoghi da illuminare con la presenza di Cristo.
Anticipando la riflessione sulla deriva etica alla quale può giungere l’uomo che toglie Dio dal proprio orizzonte, Giovanni Paolo II ci descrive i guasti di una società nella quale “il delitto si trasforma in diritto” e la vita umana non è più inviolabile. È la cultura dello scarto, l’eclissi di Dio, che genera solitudine e smarrimento, come ci mostrano questi anni di profonde lacerazioni sociali ed ingiustizie laceranti.
“Tristezza individualista” la definisce Papa Francesco nella sua Evangelii Gaudium. E ci mostra una via di libertà e di verità: tornare a Cristo.
Guardare con fiducia e coraggio all’uomo, che è il sogno di un Dio amante della vita e della bellezza, e prendersi cura dei più fragili, dei più indifesi e poveri, in ogni fase del suo sviluppo, in ogni tempo della sua vita.

 

di Lucia di MARTINO