Festa del patrocinio di San Catello: l’omelia di Mons. Alfano

“Il Vangelo mette dentro i nostri cuori voglia di vivere e di speranza. Abbiamo sentito parlare di gioia e di amicizia, sentimenti che condividiamo con tutti come desiderio e che rappresentano i capisaldi di un’esistenza riuscita a livello individuale e sociale. Bastano però le parole per riempire la vita di senso nuovo e cambiarla? È vero, tali parole vengono da Gesù, ma sappiamo dalla nostra esperienza, che tante volte le parole ci sfiorano senza entrare in profondità e aprire nuovi orizzonti.

Sarebbe bello se tali valori caratterizzassero – sul serio – la nostra vita e società. Come facciamo allora a credere che questa è la parola del Signore? Ci vengono in aiuto i discepoli, con la loro testimonianza, è grazie a loro che noi le ascoltiamo, perchè sono state raccolte nei Vangeli e consegnate a noi. Quando gli apostoli hanno ascoltato tali parole, durante l’ultima cena, era un momento difficile, di addio. Gesù annunciava loro un fallimento, stavano per sperimentare un momento di debolezza, non ce l avrebbero fatta a seguire Gesù, la paura sarebbe stata più forte.

In questo clima buio, egli pronuncia ugualmente parole di speranza e non erano certo parole di una persona che non era dentro la storia. Sono parole che arrivano da Dio e che egli pronuncia per il bene dei suoi discepoli e che continua oggi a pronunciare per noi. Perchè siamo incapaci da soli a metterci in cammino.

Le sue parole nascono dall’amore che rimane fedele a Dio, anche quando i fratelli lo tradiscono. Esiste un amore più grande, che differisce da nostro – spesso ad intermittenza. La Festa della Pasqua è questa, la riconferma di un amore vero e totale, che mette da parte se stesso per il bene altrui.

Dobbiamo avere la costanza di rimanere in Lui. Eccola l’intercessione di San Catello, non si tratta di rifugiarsi altrove o di dirgli <<Pensaci tu perché noi non ci riusciamo>>, ma piuttosto di condividere con lui la nostra fede e fiducia in Gesù. Tanti che hanno creduto in Lui sono diventati annunciatori. Una schiera interminabile di santi, tra questi anche il nostro San Catello. I Santi non sono dei talismani o dei portavoce, non è una religiosità fai da te utile solo per i nostri bisogni. Sono dei segni forti, concreti e luminosi di speranza in un mondo che oggi fa fatica” – Mons. Francesco Alfano