Concattedrale di Maria Santissima Assunta e San Catello

Festa dell’Annunciazione di Maria: le preghiere dei fedeli alla Madonna di Fatima

Il 25 marzo 2022 Festa dell’Annunciazione di Maria è stata scelta da Papa Francesco come giorno per la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Russia e Ucraina.

In tutte le chiese del mondo si è celebrato e pregato per l’intera giornata . Anche nella mia parrocchia si è iniziato dalle prime luci del mattino con l’Esposizione  Solenne del S.S. Sacramento ininterrottamente fino alle 18.30 dove ognuno ha potuto avere il suo momento personale di Adorazione e preghiera per la Pace .

Per l’occasione il nostro parroco Don Antonino D’Esposito ha voluto in chiesa la statua della Madonna di Fatima che si trova presso la Chiesa delle Suore Adoratrici Perpetue.

Alle 18:30 abbiamo celebrato l’Eucarestia con il nostro Arcivescovo Francesco Alfano il quale dopo la Liturgia della Parola, ha pronunciato queste bellissime parole:

In questa festa solenne dell’Annunciazione del Signore il Vangelo ci mostra un segno. Nella Bibbia fin dagli inizi, è fondamentale il segno e infatti, viene dato tanti secoli prima di Gesù, riguarda una donna che deve dare alla luce un bimbo attraverso il quale si sperimenterà la fedeltà di Dio per un popolo che non ha più fede. rispondendo al male col bene, alla chiusura con il dono, alla paura con la pienezza del suo amore. Maria è per noi un segno, Lei partecipa pienamente alla missione di Cristo rendendosi disponibile fin dall’inizio a diventare un tutt’uno con Gesù, invitando anche noi ad essere in comunione con Cristo. E allora impariamo da Maria perché Maria è il segno.

La pagina del  vangelo che viene proclamata oggi, nella festa dell’Annunciazione come in tanti altri momenti dell’anno, è tra le più note, tra le più belle, anche tra le più ricche, è così intenso questo messaggio. In quest’ora della storia così buia e drammatica mentre ci affidiamo a Lei, come madre e le consacriamo tutte le chiese del mondo, tutti i popoli della terra dovunque si soffre e in modo speciale tutto il popolo dell’Ucraina e il popolo russo, noi chiediamo a Maria d’indicarci Gesù come unico segno per noi.

Maria non cerca Dio chissà dove, è Dio che cerca lei che si mette in ascolto del Signore. Ecco il segno: Maria riconoscer l Signore che viene, non bisogna andare a cercarlo chissà dove o aspettarsi chissà cosa. Inoltre dobbiamo chiederci: come ha ascoltato Maria? Maria ha ascoltato dall’annuncio del Messaggero, parole serie, non magiche ma parole che vengono da Dio e poi Maria come ha reagito? La prima reazione a queste parole è di turbamento. Le parole dell’Angelo la turbano, si domanda cosa potessero significare per lei, nella sua piccolezza, nella sua quotidiana ordinarietà. Noi ci turbiamo o rimaniamo indifferenti? Rimaniamo insensibili? Certo l’esperienza di Maria è unica noi la riconosciamo preservata dal peccato, ma la sua umanità è confusa.

Se vogliamo davvero accogliere l’invito alla conversione dobbiamo imparare come Maria a turbarci, perché le parole di Dio non ci lasciano così come siamo ,non possiamo farcele scivolare addosso, né possiamo semplicemente accoglierle per accarezzarle un po’. La parola di Dio è una spada a doppio taglio che penetra, che entra, che mette a nudo e apre orizzonti nuovi. Se noi ci lasciamo turbare da queste parole e reagiamo riconoscendo la nostra incapacità di capire di accogliere, allora ci educheremo a lasciarci turbare anche dai fratelli, non solo ad emozionarci.

E poi l’angelo pronuncia quella parola che attraversa tutta la storia della salvezza, da Abramo a Maria e Giuseppe, “Non temere” non avere paura, la paura ti blocca, non ti liberi della paura e ancora Maria reagisce, accoglie facendo domande, il disegno di Dio è così grande che non può comprenderlo se non facendosi aiutare. “Come sarà possibile?” Maria,  prima si è lasciata interrogare interiormente dalle domande suscitate dalla parola, poi pone lei stessa le domande lei che non è sposata, che osserva la legge di Mosè severissima in questi casi, come spiegarlo a Giuseppe? e nonostante tutto non si scoraggia. Pronunciare un Atto di consacrazione non è dire “ci pensi tu” ma vuol  dire “ ci impegniamo ad essere come te” e questa sera lo diciamo con tutto il popolo di Dio sparso su tutta la Terra e non solo questa sera, ma sempre. Poniamo domande e lo Spirito sarà l’unico a darci risposte veritiere, che non avremo mai andando dietro all’effimero che ci può solo confondere. Dinanzi a questo dono dello Spirito Maria non solo si apre, ma le viene data anche la strada e l’ha seguita, fino alla croce perché potesse essere per noi un segno di speranza, di consolazione. Andiamo incontro agli altri per servire, per amare, per condividere la speranza, per lottare contro il male, per costruire fraternità, per instaurare la pace che non verrà all’improvviso, ma nascerà dalla conversione dei cuori. Infine diciamo con Maria, amata da tutto il popolo di Dio, “ECCOMI SIGNORE, LA TUA PAROLA SI COMPIA ANCHE IN ME PER IL BENE DELL’UMANITA’”.

Prima della benedizione finale abbiamo letto e pregato l’Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di  Maria scritto dal nostro amato Papa.

a cura di Francesca Tramparulo