Vita Consacrata

Formazione Vita Consacrata, con Padre Ernesto della Corte

11 gennaio 2020, Vico Equense

Lo scorso 11 gennaio, c.a., padre Ernesto Della Corte ha tenuto a Vico Equense, alla  presenza  di sua  Eccellenza Mons. Francesco Alfano, del Vicario Episcopale per la vita consacrata, fra Antonio Ridolfi, un incontro formativo a cui hanno preso parte tutte le realtà di vita consacrata presenti nella Arcidiocesi Sorrento Castellammare di Stabia.

L’incontro, che definirei chiaro e diretto, ha permesso di apprezzare le doti del relatore, il quale, con non poca enfasi, ha trasmesso agli ascoltatori tutto il suo amore per Gesù Cristo e per la sua Parola, lasciando nel cuore di ognuno un reale desiderio di approfondire la conoscenza delle scritture.

Tema dell’incontro è stato la fraternità: come Gesù Cristo si è comportato nelle relazioni e come ha insegnato ai discepoli a relazionarsi tra di loro e con gli altri.

Padre Ernesto ha sviluppato tale tematica partendo dalle Sacre Scritture, in particolare dai Vangeli, con l’obiettivo principale di smascherare tanti “infantilismi teologici”, così da lui definiti, che impediscono al cuore di maturare una fede adulta, responsabile, ma soprattutto attiva e partecipante.

Nel presentare la figura di Gesù, vera e concreta nella sua umanità, è emerso la necessità di una vera conoscenza della parola di Dio e del magistero della Chiesa; tale conoscenza risulta essere determinante per poter avere una vera relazione con Cristo.

Il rischio che potrebbe correre chi si imbatte nella conoscenza di Gesù è quello di voler separare la figura di Cristo dalle sue relazioni, quando, invece, è proprio a partire da queste che lo si conosce realmente. La conoscenza non è fine a se stessa ma suppone una sequela; imitare il maestro nella pazienza, nella benevolenza, nel perdono, che deve essere universale, – no 7 volte, ma 70 volte 7, dirà Gesù a Pietro alla richiesta di quante volte bisogna perdonare l’altro- (cfr. Mt 18-22).

Nel ripercorrere le tappe del Natale, visto nella triplice venuta del Signore, è emerso che tutta la vita dovrebbe essere un Avvento, il quale non ci prepara semplicemente alla venuta storica di Gesù, ma al nostro incontro finale con lui, nel quale ciò che conterà sarà la qualità delle relazioni che abbiamo avuto, quanti incontri abbiamo fatto, quanto amore abbiamo saputo donare.

Tutto il mistero del Natale si svela nella Pasqua del Signore, il legno della mangiatoia richiama il legno della Croce, in cui Gesù non ci fa semplicemente dei regali, ma ci dona tutto se stesso.

Si sono, poi, analizzate le tre manifestazioni di Gesù, le tre epifanie; e si è detto, con santo vanto, che la befana è bella, perché Gesù si è manifestato in tutta la sua bellezza. Nel senso comune, invece, la befana è rappresentata come una vecchia brutta col naso lungo, ridicolizzando e ridimensionando il valore della festa stessa.

La vita di ciascun uomo è contrassegnata da incontri, con Dio e con gli altri: il Natale è un incontro, la preghiera è un incontro, la Celebrazione Eucaristica è l’incontro per eccellenza.

Spesso, però, non vengono vissuti come tali, ed anche alla Santa Messa si partecipa come spettatori rumorosi e distratti.

In conclusione si evidenzia la necessità di rimettere al centro del proprio focus di interesse la relazione con l’altro, a partire da come Gesù stesso ha vissuto le relazioni umane.

Nel ringraziare padre Ernesto per le sue preziose parole, con il cuore riscaldato dall’amore di Dio, attendiamo con una santa ansia il prossimo incontro che si terrà il 18 aprile.

Nell’attesa di tale evento sarà nostra premura impegnarci in uno studio attento delle Sacre Scritture, certi che tale mezzo ci aiuterà a mantenere sempre viva la fiamma che Dio ha acceso nei nostri cuori.

 

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SERVI DELLA  SOFFERENZA 
Teresa Maria Calabrese