Gli auguri di Pasqua in Curia

È iniziata la Settimana Santa e oggi, lunedì 14 aprile, in curia c’è stato lo scambio di auguri tra l’arcivescovo, mons. Francesco Alfano, e le persone che lavorano in Curia, in occasione della Pasqua. Si è pregata l’Ora media. L’arcivescovo ha offerto un suo pensiero a partire dalla figura del servo, descritta dal profeta Isaia.  “Nella vicenda del servo – ha ricordato mons. Alfano – noi cristiani leggiamo la storia di Gesù e, quindi, anche la nostra storia. Siamo qui in preghiera, in comunione con la Chiesa universale, come comunità della Curia, che deve essere un segno dell’amore di Dio verso tutti, soprattutto gli ultimi”.
“La Chiesa – ha proseguito il nostro pastore – non è per se stessa, è un dono di Dio per il mondo”. E così deve essere “la nostra Curia” perché “il Signore ci ha chiamati al servizio degli altri”. Non, quindi, “luogo di potere”, come si potrebbe pensare, ma come “comunità che si spende al servizio di tutti”.
 
A modello, allora, bisogna prendere proprio il servo descritto da Isaia, “un servo che si presenta con un modo di fare debole, secondo le logiche umane. Ma è così perché noi siamo annunciatori di una potenza che non è di questo mondo: è la potenza della Croce, che è diversissima da quella della logica mondana. Dunque, la modalità del servo è dimessa, attenta al più piccolo segno di vita. Dobbiamo entrare in questa logica diventando capaci di vedere la vita anche nella morte”. Insomma, “siamo chiamati a far giungere l’opera di Dio a tutti. Il messaggio di salvezza deve arrivare a tutti, anche nelle periferie, geografiche o esistenziali che siano”.
 
Per l’arcivescovo, “la comunità della Curia deve mostrare in modo visibile la fraternità e il suo essere a servizio di tutti, soprattutto dei poveri”. Di qui l’invito a “crescere nella comunione, nell’esigente servizio che ci viene chiesto”. Per questo “occorre guardare Gesù e da Lui imparare ad accoglierci nella fraternità, in modo che la gioia del Vangelo raggiunga tutti”.