Gli uffici di Curia per una mattinata di preghiera. “Torniamo bambini, accumulatori d’amore”

“Dal vangelo secondo Marco”.

Così ha inizio il ritiro di preghiera e di condivisione che ha visto i responsabili degli uffici di curia riunirsi ad Alberi, presso la Casa di Spiritualità Armida Barelli. Un sorso di caffè e comincia l’incontro di preparazione ai momenti di preghiera della mattinata. Ad introdurre il vangelo di Marco è don Antonino D’Esposito: “Perché ascoltiamo la Parola e perché siamo qui per pregare?”

Ecco la domanda che don Antonino ha posto nei cuori dei tanti responsabili presenti, una domanda che trova la sua risposta nel vangelo dell’ascensione: Gesù che ascende al Padre. Un passo significativo e vissuto da chi si ritrova, ogni giorno, a vivere da testimone e discepolo del Signore. Nella Chiesa, nelle comunità, nelle famiglie, per essere testimone bisogna, prima di tutto, vivere il vangelo e sentirlo proprio per poi comunicarlo al prossimo. “Fai spazio allo Spirito per poterlo comunicare”, molte volte il cuore è impregnato da altro, occupato dai valori negativi che la vita, purtroppo, ci pone dinanzi e facciamo nostri, come la cattiveria, l’egoismo. L’uomo deve fare spazio all’amore, quel valore grande che solo lo Spirito ci può insegnare e purificare: “Torniamo bambini, accumulatori d’amore”.

E tu sei pronto a salire sulla barca e remare senza perdere l’equilibrio? “Coraggio, sono io. Non abbiate paura” (Mt 14, 27). Proprio come quella barca del vangelo di Matteo, sulla quale Gesù costringe i discepoli a salire, così è la Chiesa che il Signore ci invita a vivere e a costruire passo dopo passo, senza timore proprio perché Gesù è sempre presente.

Il deserto aiuta a maturare le parole ascoltate e proprio su quel passo di Matteo, sulla presenza di Gesù nella nostra vita, i responsabili degli Uffici di curia si immergono nella mattinata di preghiera vivendo nel profondo il significato della Parola di Dio, grazie ad un momento di adorazione.