Gragnano: “Il cammino dei vangeli quaresimali nel ciclo A dell’anno liturgico”

Questo il tema dell’incontro di lunedì 27 febbraio con don Antonio Landi, nella Chiesa del Carmine a Gragnano.

L’incontro, introdotto da don Aniello Pignataro, ci ha offerto tanti spunti di riflessione sui vangeli di questa quaresima, nell’itinerario liturgico del ciclo battesimale che predilige il simbolismo di Giovanni: l’acqua, la luce, la vita nuova… perché questo tempo di Quaresima non sia, come ci ha detto don Antonio, solo una parentesi nel corso dell’anno liturgico, ma diventi per noi uno stile di vita da adottare per riscoprire la bellezza dell’essere cristiani.

Partendo dal segno del mercoledì delle Ceneri – siamo polvere, ma polvere che ha ricevuto il soffio vitale di Dio – abbiamo camminato con Gesù nel deserto, riscoprendo il primato di ogni cosa che esce dalla bocca di Dio… siamo andati con Lui sul monte Tabor, perché, dopo la fatica della salita, possiamo imparare a gustare la gioia della Resurrezione… lo abbiamo incontrato al pozzo di Sicar, per attingere alla sorgente di quell’acqua viva che solo Lui ci può donare… lo abbiamo aspettato al bordo della strada, dove tante volte anche noi ci troviamo, soli e ciechi, perché non possiamo o non vogliamo vedere la luce… per arrivare alla fine alla tomba di Lazzaro, dove Gesù piange, insieme a noi, quando siamo ostaggio dei nostri sepolcri…

E’ questa la Quaresima: un cammino lungo, che comporta fatica, ma che ci fa scoprire l’Acqua fresca che ci disseta, la Luce che illumina il nostro buio, la gioia di camminare, con le nostre croci che, tante volte, non vorremmo portare, dietro la sua Croce, ma con lo sguardo all’alba del terzo giorno.

Inseriti nel discorso prioritario, anche alcuni preziosi cammei:

l’incidenza dell’anno liturgico sulla vita e sulla catechesi, l’imprescindibilità della partecipazione all’Eucarestia per non rimanere lontani dal cuore che arde, la peculiarità del sacramento della Riconciliazione, che non è solo confessione o penitenza, ma è innanzitutto riconciliazione con Dio e con i fratelli – ho peccato contro il Cielo e contro di te – per poter sperimentare la gioia di quell’Amore che annunciamo, celebriamo, di cui ogni tanto abbiamo dubitato, che tante volte abbiamo tradito, ma che non ci abbandona mai, perché è, oltre ogni logica umana, gratuito e senza misura.

Alla fine alcune domande, esternate o rimaste nel cuore di chi, catechista o operatore pastorale, porta avanti la missione di evangelizzazione:

  • Come possiamo essere acqua viva, luce che illumina, lacrime che si trasformano in vita nuova, per chi abbiamo il dono di incontrare sulla nostra strada?
  • Come possiamo noi, comunità che si dice cristiana, rendere presente quel Cristo crocifisso e risorto a chi è assetato, a chi è nel buio, a chi è avviluppato nelle fasce del sepolcro?

Che questa Quaresima possa insegnarci a cambiare lo sguardo su Dio, su noi stessi e sugli altri, per imparare a guardare con gli occhi di Dio e ad amare con il suo cuore… solo così possiamo rendere presente il Signore nel nostro mondo.

a cura di Anna Cuomo