Ha preso il via “Febbraio mese della salute”

Il primo appuntamento di “Febbraio mese della salute”si è svolto a Sorrento il 4 febbraio.
 
È stata l’occasione per prepararci alla Giornata mondiale della Salute, che si celebra ogni anno l’11 febbraio, e ci ha anche dato lo spunto per avviare una riflessione condivisa su salute e malattia, tematica dai forti risvolti antropologici e pastorali: la salute e la malattia vanno ricondotti alla verità sull’uomo, creatura che sperimenta nella fragilità del dolore il suo bisogno di relazioni buone.
 
Il tema della XXIII Giornata del malato, “Sapientia cordis-Io ero gli occhi per il cieco, ero i piedi per lo zoppo” (Gb 29,15), ci è stato magistralmente presentato dal nostro arcivescovo nel corso dell’incontro. Mons. Alfano si è soffermato sui capitoli 29,30 e 31 del Libro di Giobbe e ci ha presentato questa figura emblematica di uomo giusto colpito dalla sofferenza, che in un soliloquio caratterizzato dalla percezione angosciata del proprio dramma esistenziale, ricorda i giorni passati, giorni felici e di pieno benessere, vissuti nell’esercizio del bene, della pratica della giustizia e del servizio al fratello bisognoso, quando era “occhi per il cieco, piedi per lo zoppo”. In Giobbe c’è tutta l’attualità dello sconforto umano di fronte al mistero del dolore; c’è il grido e c’è la domanda: perché si soffre?
Ma il momento del buio è anche il momento per chiedere con fiducia: Donaci Signore la sapienza del cuore.
 
Come ci ricorda Papa Francesco: “La fede non è luce che dissipa tutte le nostre tenebre, ma lampada che guida nella notte i nostri passi, e questo basta per il cammino”.
 
Mons. Alfano ci ha ricordato come le linee pastorali dell’anno in corso risuonino dell’esortazione di Marco: “Proclamate il Vangelo ad ogni creatura”, insistendo sulla dimensione missionaria di una Chiesa in uscita. La comunità dei credenti è chiamata a stringersi attorno alle sue membra sofferenti, per sostenere, condividere, consolare.
 
Chiedere con fede allo Spirito il dono della sapienza del cuore, che ci fa essere “occhi per il cieco e piedi per lo zoppo” e ci fa guardare all’altro con la tenerezza del Padre.
 
Le risonanze sono state profonde ed accorate, ricche di esperienza vissuta accanto al fragile, in famiglia, in ospedale e nelle nostre comunità. Non sono mancati gli stimoli per il cammino del Servizio di pastorale della salute: la vocazione missionaria della nostra Chiesa locale saprà trovare il modo di portare la tenerezza dell’amore di Dio a quanti soffrono nel corpo e nello spirito.

 

di Lucia di MARTINO