I sorrisi dei ragazzi dell’AC per la Festa degli Incontri

“Nel mondo esiste sempre qualcuno che attende qualcun altro, che ci si trovi in un deserto o in una grande città. E quando questi esseri si incontrano, e i loro sguardi si incrociano, tutto il passato e tutto il futuro non hanno più alcuna importanza. Esistono solo quel momento e quella straordinaria certezza che tutte le cose sotto il sole sono state scritte dalla stessa Mano: la Mano che risveglia l’Amore”
 
E’ questa la frase che ha accompagnato una delle giornate più importanti che segnano il cammino dell’Azione Cattolica Ragazzi. Il 20 Maggio 2017 presso la Cattedrale di Sorrento si è tenuta la Festa degli Incontri, uno degli appuntamenti più significativi per l’ACR in quanto permette a tutte le parrocchie della diocesi Sorrento-Castellammare di incontrarsi e trascorrere una giornata durante la quale i ragazzi, ma anche gli educatori e i genitori, possono condividere momenti di gioia, allegria, riflessione, condivisione, conoscenza e riscoperta del rapporto con Dio. Le parole guida alla base della festa sono state tre: impegno, sorriso e carità. Con esse, abbiamo riscoperto tre figure fondamentali legate all’Azione cattolica.
 
Proprio perché non si è mai statici, la festa è partita da subito. I ragazzi arrivati a Sorrento hanno affrontato un percorso diviso in tre step. Nel primo abbiamo riscoperto, attraverso una mini prova che consisteva nell’attraversare con un piccolo sforzo fisico un ponte artigianale, l’IMPEGNO, qualità fondamentale in quanto è ciò che ci permette di continuare il cammino anche quando si è stanchi o sfiduciati e di combattere contro l’ozio; e di questa “magia” è stato esperto Alberto Marvelli, giovane dal carattere forte e instancabile, impegnato nella costruzione di un mondo nuovo consapevole che la vita non si può concepire senza azione.
 
Il secondo step è stato un’esplosione di allegria e di sorrisi!  Il sorriso permette di fare luce quando il cammino diventa buio; grazie a delle emoticon, i ragazzi hanno immortalato su delle polaroid la felicità di quel momento. Guardando i sorrisi dei ragazzi, non possiamo non pensare ad Antonietta Meo o come è giusto chiamarla Nennolina che, a causa di una brutta malattia, è morta all’età di sette anni. Nonostante la sua piccola età, ha fatto del sorriso la sua carta vincente contro tutto il grigiore che ha dovuto affrontare e in un certo senso, il suo sorriso è ancora impresso nelle sue lettere speciali.
 
E quale ultimo step ci può introdurre meglio alla festa vera e propria se non quello della carità? Una delle sfumature più belle dell’amore, base di ogni rapporto o azione, che ci spinge a fare i gesti che mi piace definire “semplicemente belli”, come abbracciarsi (cosa che i ragazzi hanno dovuto fare fino all’arrivo nel campetto). La carità è ciò di cui Pier Giorgio Frassati ha fatto esperienza e di cui si è fatto portatore nella sua vita realizzando lo straordinario nell’ordinario e vivendo come  se tutto fosse una scalata in montagna(una delle attività che più amava fare all’aria aperta) seguendo il suo slogan: “Verso l’alto”.
 
Dopo aver assegnato ad ognuno un bracciale intrecciato di colore diverso, simbolo dell’intreccio tra le tre parole ma anche tra tutte le persone, finalmente si arriva nel campetto preparato per poter accogliere al meglio i ragazzi e chi li accompagna; per rendere tutto ancora più personale, ogni parrocchia ha potuto portare la foto più “vintage” che ha dell’azione cattolica nella loro chiesa d’appartenenza (in tema con i 150 anni dell’Azione Cattolica) . Ed ecco che, iniziando, si crea un altro momento prezioso dove tutti siamo legati da una cosa in comune: la preghiera. Guidati dal nostro vescovo Francesco Alfano (anzi come ci dice lui Don Franco) abbiamo ricordato che non siamo diversi da chi ha fondato l’ACR e non siamo nemmeno così diversi da alcune persone  che molto tempo fa seguivano un certo Gesù; tutti siamo chiamati ad essere discepoli senza farci frenare dalla tentazione di diventare “ragazzi divano” ma mettendoci sempre in cammino verso e con Gesù. Ed in quell’istante abbiamo vissuto un momento in cui i respiri. I cuori, i pensieri, le paure, i ringraziamenti di tutti si sono uniti e sono saliti a Dio.
 
Quindi, carichi a mille, possiamo dare il via alle danze! La  festa e le urla esplodono e ,guidati dalla nuova responsabile dei ragazzi Kikka ,e dagli altri educatori dell’equipe, i giochi hanno inizio e le squadre si “sfidano “nelle varie attività: tra corse con cannucce, giochi ad acqua, musica e tanto divertimento ancora, il tutto caratterizzato da sorrisi,abbracci,pacche sulle spalle ,strette di mano e altri piccoli gesti, tutto sembra dire: “io ci sono per te, non conta se siamo realtà diverse, non esiste la rivalità siamo tutti uguali nel nostro essere unici “e non solo tra ragazzi ma anche tra educatori!
 
In contemporanea però anche i genitori hanno potuto vivere un momento dedicato a loro, infatti da diversi anni l’azione cattolica ragazzi pone la sua attenzione si di una parte fondamentale della vita dei ragazzi: i genitori e le famiglie. Queste è una nota un po’ agrodolce poiché i genitori che davvero si interessano a questo aspetto della vita dei ragazzi sono sempre in numero inferiore rispetto ai ragazzi che effettivamente partecipano. Ma se questo ci fa un po’ intristire (allo stesso tempo rendendoci più responsabili nello svolgere il nostro ruolo), dall’altro lato i genitori presenti sono stati una fantastica riscoperta: partendo dalla parola di Dio, hanno potuto vivere un momento di confronto raccontandosi reciprocamente i momenti difficili ma anche le infinite gioie dell’essere genitori. Inoltre, in un mirabolante scambio di numeri di cellulare, hanno espresso il desiderio di organizzare altri incontri come quello vissuto
 
Ma si sa, quando ci si diverte e si sta bene, il tempo passa in fretta e anche per quest’anno la festa è arrivata al termine e bisogna tirare un po’ le somme, ma in realtà si può sintetizzare tutto ringraziando la cattedrale di Sorrento per averci ospitato, il vescovo Don Franco per essere stato lì con noi ricordandoci il nostro essere discepoli, Don Salvatore, Kikka, Benedetta, Marianna e tutta l’equipe che ha contribuito a rendere anche per quest’anno la festa possibile (Pasquale, Nicola, AnnaLisa, Viviana, Tonia e tutti gli altri educatori che ,se pur non presenti sul momento, hanno contribuito in vari modi alla preparazione della festa), a tutti i genitori che hanno accolto l’invito, agli educatori che hanno accompagnato i ragazzi facendolo non per dovere ma per amore(la chiave fondamentale nello svolgere questo servizio ) e che, durante la festa, hanno contribuito alla riuscita del tutto, un grazie enorme va ai ragazzi dell’ACR delle diverse parrocchie che si sono fidati anche questa volta accogliendo l’invito, vivendo in pienezza quel momento  e rendendo  la festa un ricordo prezioso da conservare nel cuore. L’ultimo grazie va a Te che mai vieni meno alle tue promesse, grazie perché mai ci deludi, grazie perché sempre prepari per noi un cammino meraviglioso, grazie perché 150 anni fa hai fatto un dono meraviglioso regalandoci un cammino aperto a tutti i ragazzi e non solo. E grazie perché ogni volta ci fai provare cosa vuol dire avere un Padre che ci ama e ci fa vivere CIRCOndati di GIOIA!

 

di Viviana PASSARO