La nostra Azione cattolica diocesana sta promuovendo in questo periodo le assemblee parrocchiali, la prima fase di questa stagione assembleare che ci vedrà impegnati poi, nei prossimi mesi, nei momenti diocesano (1-2 marzo 2014), regionale (29-30 marzo 2014) e nazionale (30 aprile-3 maggio 2014).
L’assemblea triennale elettiva a tutti i livelli dell’associazione è per noi sempre un momento importante e bello di incontro, prima di tutto tra le generazioni di cui è fatta l’associazione. Non un mero appuntamento burocratico, ma occasione per verificare insieme il pezzo di storia ecclesiale e civile del triennio trascorso e per il discernimento su ciò che l’associazione e i suoi aderenti devono essere nelle situazioni e condizioni in cui si trovano a vivere. Quello assembleare, dunque, per noi è un momento di sosta, di preghiera, di richiesta di perdono e riconciliazione per quello che è stato (il nostro impegno, il nostro stile, le scelte) e di affidamento dei progetti futuri nelle mani del Signore e delle nostre comunità ecclesiali. Ma è anche l’occasione per sostenerci e avvicendarci nella responsabilità. Sappiamo che essere responsabili è difficile nel nostro tempo; l’associazione ci fornisce una palestra per questo, una palestra in cui non si è soli ma sempre accompagnati e sostenuti (da una rete associativa). Nel servizio associativo non si sta a vita, ma per un pezzo di strada. Questo il senso della “scadenza” triennale consigliata dal nostro Statuto e prorogabile non oltre una seconda volta. Perché l’appartenenza all’associazione, il sì alla vocazione di laico associato può essere per tutta la vita, ma la responsabilità in associazione nei luoghi del servizio ad essa non lo è.
Tuttavia proprio il tirocinio a questo servizio in associazione ci fa crescere e maturare umanamente e di conseguenza da cristiani. In questi mesi, dunque, stiamo celebrando questo: il grazie di tutti a quanti con dedizione e gratuità hanno servito l’Ac e con essa la Chiesa locale e universale nel triennio che si conclude e il sostegno a quanti ne riceveranno il testimone a breve.
Nella nostra diocesi già sono state celebrate alcune assemblee parrocchiali. In ognuna è stato presente un consigliere diocesano per portare il saluto dell’associazione tutta. Dai report sono emersi elementi interessanti. Prima di tutto le assemblee si stanno svolgendo in un clima di massima serenità e gioia. In particolare è per tutti un’esperienza forte l’incontro tra le generazioni: adulti, giovani, giovanissimi, accierrini stanno trovando nell’assemblea un luogo dove confrontarsi su esperienze comuni, sebbene a misura di ciascuno. Questo istituisce e rafforza il legame di familiarità tra i soci e sostiene relazioni buone.
In secondo luogo, le assemblee davvero sono luoghi di discernimento comunitario. I presidenti uscenti hanno curato le loro relazioni sul triennio passato, il passaggio di testimone, la crescita formativa dei soci e lo stile è quello dell’accompagnamento paziente e benevolo.
Oltre ad accompagnare le assemblee parrocchiali, il consiglio diocesano sta organizzando quella diocesana. Al centro ci sono il confronto con la Parola e l’adorazione eucaristica che si svolgeranno nella Chiesa cattedrale, segno del nostro legame alla Chiesa locale. Celebreremo, poi, in una parrocchia (luogo ordinario della nostra presenza ecclesiale) il momento di confronto sulla bozza di documento diocesano, programmatico per il prossimo triennio. Anche questa non una pura formalità, ma un proporsi obiettivi comuni per meglio servire la Chiesa locale e i nostri territori ed essere cristiani significativi nei nostri ambienti di vita.
Infine, le elezioni per il rinnovo degli incarichi di responsabilità associativa a livello diocesano.
Il consiglio sta lavorando alacremente, con gioia e in un clima di serena amicizia all’organizzazione di questi momenti.
di Albertina BALESTRIERI