Il Cammino dell’Angelo visto dai giovani

Per la prima volta, quest’anno, anche il Servizio di pastorale giovanile diocesano ha partecipato al Cammino dell’Angelo al santuario di San Michele al Monte Faito. Vi offriamo 4 pensieri sul Cammino dell’Angelo di tre ragazzi della parrocchia di Madonna delle Grazie (Gragnano) e del seminarista Gianluigi Persico.
 
Non ci capita spesso di avere occasioni del genere che portano alla scoperta delle meraviglie che Dio ha creato per noi. Questa esperienza è stata una di quelle. Era spettacolare vedere come man mano le cose cambiassero dalla città alla montagna. Tutti noi coraggiosi c’incantavamo dinanzi ad uno spettacolo unico: dal tramonto all’eco delle nostre voci tra le prime montagne che percorrevamo, dal quel luminoso cielo pezzato di stelle che ci regalava una pioggia di stelle cadenti, dal panorama del golfo di Napoli alle voci degli animali del bosco…Durante il cammino portavo con me diverse persone ma una lontana in particolare che avrebbe tanto voluto partecipare e gioire insieme a me il miracolo di un giorno nuovo. Era proprio questo il vero e proprio obiettivo del nostro cammino: vedere lo spuntare di un nuovo giorno. Le luci dell’alba si mescolavano tra loro e facevano da tappeto al sole che stava per sorgere. Sono state emozioni uniche ed indescrivibili e per questo consiglio a tutti di fare questa meravigliosa esperienza l’anno prossimo e spero che di anno in anno le persone di moltiplichino sempre di più.     
EMANUELA MONTUORI
 
Camminare tutta la notte con il naso all’insù verso un cielo stellato che per noi abituati alle luci della città è qualcosa di inusuale è meraviglioso; ascoltare la natura nel pieno della notte affascina e appaura; raccontarsi con i compagni di cammino passo dopo passo entusiasma… Tutte queste sono le sensazioni provate salendo al Faito per aspettare l’alba e celebrare le lodi del Signore per un nuovo giorno che sorge, per un nuovo dono da vivere. Una notte intera di cammino può sembrare qualcosa da pazzi, un’esperienza assurda che è solo stanchezza forse anche insensata: perchè non salire con le macchine e aspettare il sole nascente? Questa è la domanda forse più comune che ci è stata posta alla partenza. La risposta è semplice ed è parabola anche della quotidianità perchè una meta conquistata con la fatica e l’attesa è più dolce da assaporare e si imprime nel bagaglio di ricordi del nostro cuore. Con il cuore pieno di gioia e le gambe stanche siamo ritornati a casa con la certezza che nel cuore di ciascuno sia maturata la consapevolezza che nella vita ciò che si fatica a conquistare sono anche poi i sogni più belli da vivere.            
GIANLUIGI PERSICO
 
Il Cammino dell’Angelo per me è stato molto importante poiché sto vivendo un periodo strano, difficile, in cui io nonostante fossi circondata da molte persone mi capita spesso di sentirmi sola, ma ho capito che non è così. Durante il percorso, per un tratto di strada, ci è stato chiesto di camminare soli e pregare per qualcuno a noi vicino che ne avesse bisogno, ho pregato a lungo ma c’è stato un momento in cui presa dallo sconforto sono scoppiata a piangere ed ho chiesto aiuto, dopo un po’ mentre camminavo ho trovato un gruppo di miei amici, uno di questo si è avvicinato e mi ha abbracciata: è stato lì che ho sentito la Sua presenza più che in qualunque altro momento, perché ha risposto alla mia disperata richiesta di aiuto, mi ha fatto capire che non sono mai sola…
MARIA DI SOMMA
 
 
Il Cammino dell’Angelo è stata un esperienza che non avevo mai fatto prima. Per me è stata sicuramente emozionante sotto tutti i punti di vista. Nonostante la fatica del cammino mi ha offerto la possibilità di vedere il nostro Monte Faito in un atmosfera bellissima, oltre al fatto che il cielo stellato che si vede da lì non è per niente paragonabile a quello che vediamo dalle nostre città. E’ stata un esperienza che mi ha dato anche la possibilità di una riflessione interiore, inoltre il premio della fatica cioè l’alba che abbiamo dal santuario di San Michele è stata qualcosa d’indescrivibile. Sicuramente questa è stata un’esperienza che rifarò.        
GERARDO SICIGNANO