Il Diario di Don Franco da Lourdes

Nizza, 12 ottobre 2014 Ore 21.05

Siamo in viaggio verso Lourdes. Partiti questa mattina molto presto, alla 5 da Torre Annunziata, abbiamo vissuto tutta la giornata in treno e dovremmo giungere a destinazione domani mattina verso le 9. La fatica del viaggio e gli inevitabili disagi sono stati abbondantemente compensati dalla gioia del ritrovarsi insieme. Per molti dei pellegrini, infatti, si tratta di un’esperienza molto attesa, che puntualmente si ripete ogni anno. Quelli che vi partecipano per la prima volta facilmente si inseriscono in questa cordiale e contagiosa compagnia di amici. Si respira infatti fin da subito un’aria molto bella, dal desiderio di vivere un’intensa esperienza spirituale all’altro altrettanto forte di mettersi al servizio di tutti e in particolare degli ammalati. Insomma si tratta un clima di famiglia, immediatamente coinvolgente. È il primo dono che, ancora una volta, ricevo dal Signore all’inizio di un pellegrinaggio che segna il mio ministero fin dai primi anni di sacerdozio.

Molto volentieri ho accompagnato i pellegrini a Lourdes, prima da parroco e poi da vescovo. Ritengo infatti questa occasione come un’opportunità eccezionale di evangelizzazione e di catechesi, che non disdegna le forme tradizionali della pietà popolare sapendole arricchire del fondamento biblico e della fede solida trasmessa nei secoli. Quanto sono cresciuto anch’io, anno dopo anno, sostenuto nel cammino dalla testimonianza di tanti uomini e donne, adulti e giovani, ammalati e volontari, intere famiglie e persone sole, religiosi e preti: è il cammino del Popolo di Dio, chiamato a percorrere le vie della fraternità e dell’amore per annunciare al mondo la “Gioia del Vangelo”.

Posso ora cercare di riposare un po’. I prossimi giorni saranno pieni di sorprese, per l’azione dello Spirito che sempre ci precede. La domenica che sta per chiudersi e che per noi pellegrini, dopo la celebrazione eucaristica di ieri sera nelle comunità parrocchiali, è stata caratterizzata dalla preghiera comune, dalla Liturgia delle Ore e dall’ascolto attento della Parola di Dio riempie il mio cuore di pastore di una “dolce speranza”: il Risorto è qui e cammina con noi!

Maria, Madre della Chiesa, vegli sul nostro riposo.

 

Lourdes, 13 ottobre 2014 Ore 18.20

Il nostro pellegrinaggio è ufficialmente iniziato! Ci siamo ritrovati insieme nel primo pomeriggio tutti i pellegrini, quelli giunti in aereo o in autobus insieme agli altri venuti in treno. Abbiamo vissuto un bellissimo momento di accoglienza, assai importante per conoscerci reciprocamente e aiutarci a vicenda nel diventare un solo gruppo: cosa per nulla scontata, trattandosi di diverse centinaia di persone, provenienti da tante parrocchie della diocesi. La gioia ci ha letteralmente contagiati, grazie alla bravura di un ottimo animatore, di bravissimi musicisti, di un bel coro che ha animato l’incontro. Ovviamente gli ammalati, non numerosi per la verità, erano al centro delle nostre attenzioni e della premura di tutti e in particolare dei volontari: speriamo negli anni futuri di riuscire a dare la possibilità a tanti altri malati o anziani di vivere questa forte esperienza spirituale.

La gioia della conversione: il tema proposto quest’anno a Lourdes chiama in causa il nostro cammino di fede e la volontà di non fermarci in superficie nell’incontro con il Signore. Con il prezioso e indispensabile contributo dei sacerdoti presenti al pellegrinaggio (una quindicina, che mi auguro nel tempo diventino molti di più) cercheremo di approfondire questo tema, così importante e impegnativo per ognuno di noi. Non basteranno le parole, pur necessarie per chiarire e spiegare i contenuti della nostra fede. Sarà ancor più fruttuoso testimoniare la fede, comunicare la gioia con la vita, raccontare dal vivo la nostra conversione. Per Bernadette l’esperienza inattesa e incredibile vissuta alla Grotta di Massabielle ha significato tutto ciò: la sua vita è stata trasformata dal dono di grazia ricevuto e lei ha imparato ad amare con tutta se stessa, fino all’offerta della sua stessa vita.

Mi preparo alla preghiera notturna con i volontari davanti alla Grotta con il cuore pieno di gioia e pronto ad accogliere le tante provocazioni che lo Spirito susciterà in me. Sarà il mio personale contributo alla crescita nella santità non solo dei pellegrini di questi giorni, ma dell’intera Chiesa in cui il Signore mi ha posto come suo ministro: sono contento di essere tuo servo, Gesù, “servo inutile a tempo pieno”!