Il Diario di Don Franco da Lourdes

In questa settimana il nostro Arcivescovo, don Franco Alfano, sta guidando il pellegrinaggio diocesano a Lourdes. Pubblichiamo di seguito il suo diario giornaliero, per partecipare spiritualmente anche da casa e grazie ai nuovi mezzi di comunicazione, nella preghiera, a questa esperienza di grazia e di fede.
Dal Diario di Don Franco Alfano
Sul treno verso casa, 12 ottobre 2013 ore 5.45
Il pellegrinaggio a Lourdes si è concluso ieri mattina con la celebrazione eucaristica nella basilica del Rosario. Mancava un gruppo di pellegrini, già in viaggio con i pullman, e gli ammalati con i volontari, che stavano celebrando nella cappella dove erano ospitati. Ma nessuno si sentiva escluso o estraneo alla preghiera di ringraziamento, che insieme abbiamo innalzato al Signore. Quanti doni ci sono stati offerti in questi giorni di grazia! Ho provato a sintetizzarli nell’omelia, in ascolto della Parola di Dio
Innanzitutto il dolore dei sofferenti, piagati nel corpo e nello spirito: la contemplazione del Cristo crocifisso, alla luce del mistero del Servo sofferente descritto dal profeta Isaia, consente di ritrovare la speranza e la forza. Il Padre non vuole la sofferenza dei suoi figli, ma il suo amore per noi è stato veramente infinito e lo è ancora: Gesù si è caricato tutto il peso delle nostre miserie e ha condiviso la nostra debolezza mortale fino alla croce. Siamo stati amati “fino alla fine” e così la sofferenza è stata trasformata in via di amore e di salvezza. A Lourdes queste parole possono essere pronunciate con maggiore efficacia, non per la bravura del predicatore ma per la verità dell’esperienza condivisa: la presenza di tanti ammalati e la testimonianza che essi danno nel silenzio penetra nell’intimo, sostenendo il cammino di quanti si avvicinano ad essi.
Il Vangelo che abbiamo proclamato ci ha fatto poi riascoltare il racconto della visitazione, dove Maria si presenta come“pellegrina”è il viaggio verso Dio, che spinge a uscire da se stessi e ad andare incontro agli altri. Da Abramo a Mosè fino ai profeti, la Scrittura indica sempre questa modalità come via necessaria da percorrere per avanzare nella fede. Il pellegrinaggio permette infatti di stabilire relazioni vere di prossimità, nell’accoglienza dell’altro e nell’apertura del cuore, nella disponibilità al servizio e nella gioia di cantare insieme le meraviglie della misericordia divina.
Lourdes consente di fare dal vivo questa esperienza di popolo in cammino. Si riaccende la speranza. Si riprende il viaggio con una fiducia maggiore. Tanta, tantissima gente ritrova qui la gioia di credere, perché può fare esperienza di vera comunione. Questo èil mistero della Chiesa, che mi ha sempre affascinato fin da piccolo e che con il passare degli anni è diventato il motivo fondamentale, a me pare l’unico, per cui vale la pena vivere. Una gioia da condividere, per rendere la vita di ogni persona più bella e dignitosaUn dono da non tenere per sé, capovolgendo la logica egoistica del possesso individualista in scelta coraggiosa di solidarietà e di fraternità. Una luce che può illuminare il mondo e vincere le fitte tenebre del male. Il grande cero che abbiamo lasciato acceso accanto alla “Grotta” insieme a tanti altri è il segno, piccolo e splendido, di quel mondo nuovo che Dio ha promesso e che prepara per noi. Bernardetta, che si riteneva“povera e ignorante”, sta anch’essa a indicare con la sua straordinaria santità che i tempi nuovi sono già iniziati e che a tutti i poveri della terra è data la possibilità di entrare nel Regno di giustizia e di amore che Gesù ha inaugurato con la sua morte e risurrezione. La piccola luce della fede, che illumina la vita di ogni credente, può diventare un fuoco capace di incendiare il mondo… È la preghiera che ci accompagna sulla via del ritorno, certo che “il Signore ci guiderà sempre”!
Lourdes, 10 ottobre 2013 ore 23.50
È tardi e domani mattina ci alzeremo abbastanza presto, perché abbiamo l’ultima celebrazione eucaristica prima della partenza. Ma non posso fare a meno di ringraziare il Signore per questa intensa giornata che sta per concludersi.
Abbiamo celebrato questa mattina la Messa alla “Grotta”, in un clima di grande partecipazione: il silenzio e l’attenzione hanno favorito la preghiera, come può accadere solo quando ci si predispone all’ascolto e si fa esperienza concreta di condivisione. Nella breve omelia ho sottolineato la bellezza della fede, che ci consente di vedere nella sua completezza il disegno di Dio e di dare il nostro contributo per la sua realizzazione. Maria ci guarda e ci accompagna con premura materna, come modello nel cammino e ancora di speranza. Davanti a me in prima fila c’erano tanti ammalati, tutti con lo sguardo fisso verso la mensa: questo è l’aiuto più bello che riceviamo dalla Vergine, guardare insieme aLei verso Gesù e accoglierlo come cibo che ci fa vivere!
Nel pomeriggio è comparsa per la prima volta la pioggia, che a Lourdes si può dire sia di casa. La processione eucaristica è stata così spostata nella basilica sotterranea di San Pio decimo. Anche questo cambio di programma si è mostrato come provvidenziale: il clima di profondo raccoglimento ci ha consentito infatti di vivere un intenso momento di adorazione, nella gioia della contemplazione e nella consapevolezza di essere alla Sua presenza.
La serata ha riservato poi una sorpresa piacevole soprattutto per i malati. La festa organizzata dai volontari ha permesso a tanti di loro di divertirsi e di trascorrere qualche ora nella serenità, come può accadere solo quando ci si riconosce veri amici e si è disposti a fare proprie le pene dell’altro. Ora che conosco un poco in più i giovani e gli adulti che hanno reso possibile questa straordinaria esperienza posso ringraziare il Signore e ritenermi privilegiato: sono essi infatti un segno forte dell’opera di Dio nella nostra comunità ecclesiale! Ecco i miracoli che continuano a riempire di stupore i cuori di quanti come me hanno avuto il singolare privilegio di constatare da vicino ciò che accade nel cuore dell’uomo quando è amato con sincerità. È questo il Vangelo che occorre continuare ad annunziare, perché il mondo creda e viva nella gioia!
Lourdes, 10 ottobre 2013 ore 5.30
Uno dei momenti più significativi che si vive a Lourdes è certamente la partecipazione alla “Messa internazionale”. L’abbiamo vissuto anche noi ieri mattina. La grandissima chiesa sotterranea di San Pio decimo è stata progettata proprio per celebrazioni molto numerose, così come accade in questo santuario mariano il mercoledì e la domenica di ogni settimana. Pellegrini di ogni parte del mondo si ritrovano insieme per l’unica Eucaristia, molto curata nei canti e nei segni: la forza della fede abbatte ogni barriera, avvicina e affratella, consente a persone così diverse per lingua e cultura di pregare a una sola voce il Padre di tutti. Quanti volti sorridenti ho incrociato alla fine della messa che è toccato a me presiedere, durante la processione conclusiva: tutti esprimevano la gioia del dono ricevuto, nella consapevolezza di essere un solo popolo radunato nel nome del Signore e trasformato per mezzo dello Spirito nell’unico corpo di Cristo!
L’adorazione eucaristica del pomeriggio ci ha consentito poi di prolungare questa forte esperienza di comunione, nel silenzio della preghiera e nella contemplazione del mistero che è posto nelle nostre mani. Gesù è il Signore, che nutre i suoi discepoli con il dono di sé: fermarsi davanti a Lui, presente nel pane consacrato, favorisce l’approfondimento di questo grande mistero. Ho avvertito anch’io il bisogno di ringraziare e di restare in silenzio davanti a Lui, in compagnia dei malati e di tutti i pellegrini. E ho fatto ancora una volta l’esperienza che quanto più ci incontriamo con Cristo tanto più ci avviciniamo ai fratelli, accogliendoli come suo dono prezioso!
La giornata si è conclusa infine con la tradizionale fiaccolata, durante la quale abbiamo recitato insieme il rosario. È un appuntamento questo molto atteso da tutti. La processione dalla Grotta fin davanti alla basilica del Rosario si può dire che continua quasi ininterrottamente da quando Bernardetta comunicò al suo parroco il desiderio della Signora: voglio che si costruisca una chiesa e si venga in processione… Un Popolo in cammino, sostenuto dalla Parola che è lampada ai nostri passi: è un’esperienza tanto semplice quanto profonda, che apre il cuore alla gratitudine e alla speranza. Non siamo soli nel viaggio della vita: Maria ci accompagna e con Lei tutti coloro che hanno creduto nella potenza del Vangelo, capace di cambiare il volto della storia!
Lourdes, 9 ottobre 2013 ore 5,30
La giornata di ieri è stata particolarmente intensa. Al mattino abbiamo celebrato l’Eucaristia di nuovo nella basilica del Rosario, festeggiando in modo particolare gli anniversari di matrimonio e di ordinazione sacerdotale. Sono tappe significative nella vita degli sposi e dei preti. Venticinque e cinquanta anni di fedeltà e di donazione, nel superamento di tante prove e nella condivisione sempre più stretta: ecco cosa si leggeva sul volto delle coppie che si sono presentate all’altare con emozione e gioia, insieme ai sacerdoti altrettanto grati e consapevoli del gran dono ricevuto.
Il tempo buono ci ha poi consentito di vivere con gli ammalati un altro appuntamento ormai tradizionale per il nostro pellegrinaggio diocesano: il pic nic alla Cité Saint Pierre, un luogo poco distante dal centro della città dove vengono accolti i pellegrini poveri che non possono sostenere la spesa della permanenza a Lourdes. La solidarietà, l’accoglienza, il servizio di numerosi volontari: tutto ci aiuta a respirare un’aria che fa bene anche alle persone che soffrono, invogliate a trascorrere alcune ore nella serenità e nella distensione di un bosco stupendo.
Nel pomeriggio poi c’è stata la Via crucis, molto partecipata da numerosissimi pellegrini. La preghiera e la meditazione, nel silenzio generale, ci hanno permesso di vivere un’esperienza molto intensa lungo la collina su cui sono situate le statue a misura d’uomo che ricordano la via dolorosa del Signore: la grande pietra posta a conclusione del lungo e faticoso percorso ha invitato anche noi alla speranza nella gioia del Risorto.
A conclusione della giornata ci siamo infine ritrovati con i tantissimi volontari, prima per un momento di conoscenza reciproca e di scambio di esperienze, poi per l’appuntamento notturno e sempre più atteso della preghiera del Rosario davanti alla Grotta. Quante storie nascoste nel cuore di ognuno dei tanti giovani e adulti che dedicano un po’ del loro tempo a chi è nella necessità e nella sofferenza: veramente lo Spirito del Signore agisce nel cuore di tutti, molto più di quanto riusciamo a capire! Come non riprendere il cammino con fiducia e speranza grande? Sono andato a riposare con un po’ di stanchezza, ma con l’animo immensamente grato a Dio, che continua a offrirmi tanti segni del suo amore per noi!
Lourdes, 8 ottobre 2013 ore 5.15
Il primo giorno di permanenza a Lourdes… Per molti pellegrini si è trattato di un ritorno, per altri invece di un’esperienza completamente nuova. Nella celebrazione eucaristica, con cui abbiamo dato ufficialmente inizio al nostro pellegrinaggio, tutti abbiamo respirato un clima di gioia e di gratitudine. Ritrovarsi insieme in questo luogo così significativo apre sempre il cuore alla speranza. L’ho avvertito in modo netto durante le confessioni, che i pellegrini arrivati in aereo o in pullman hanno vissuto prima della Messa nella basilica del Rosario, dove pian piano ci siamo radunati. Quanta fatica nel seguire la via del Vangelo e quanto bisogno di essere ascoltati, accolti, aiutati a ricevere il perdono del Signore!
Nell’omelia ho evidenziato la necessità del silenzio, a cui siamo poco abituati ma che è richiesto non solo dal luogo in cui ci troviamo quanto dal bisogno di incontrare Dio. La memoria liturgica della Vergine del Rosario è stata una provvidenziale coincidenza per predisporsi alla preghiera con Maria, contemplando con lei i misteri della salvezza: il Signore viene a farci visita nella nostra vita quotidiana, rivolge a ciascuno di noi la sua parola, ci chiama a realizzare il suo disegno di amore. La gioia della comunione fraterna era manifesta sul volto di tutti. I saluti alla fine della celebrazione, gli abbracci sul sagrato della basilica, la cena con i numerosi volontari che offrono gratuitamente il loro servizio agli ammalati: tutto ha contribuito a farci sentire accolti dal Signore. Così cresce la famiglia dei figli di Dio, nella consapevolezza che nel suo nome è possibile cambiare direzione per costruire un mondo nuovo: è quello che, insieme a tantissimi volontari giovani e adulti, abbiamo chiesto al Padre durante la preghiera notturna del Rosario davanti alla Grotta!
Sul treno verso Lourdes, 7 ottobre ore 6.00
Siamo in viaggio da ieri mattina. Accompagnati da una pioggia torrenziale, ci siamo ritrovati in stazione al mattino presto: è iniziato così il nostro pellegrinaggio, tra saluti e abbracci, nella gioia di amici che si ritrovano insieme per condividere un’esperienza intensa di spiritualità e di fede. La giornata è trascorsa abbastanza veloce, quasi senza sosta: dalla celebrazione eucaristica, vissuta con gli inevitabili disagi di una liturgia in treno, al pranzo condiviso in semplicità e gioia; dalle confessioni pomeridiane, per dare la possibilità a tanti di aprire il cuore ed accogliere il dono della misericordia di Dio, ai saluti che ho potuto portare a tutti i pellegrini prima di cena; dalla festa improvvisata nella lunga sosta alla frontiera, con canti popolari e fotografie insieme a tanti “amici”, al riposo notturno che ci ha consentito di recuperare un po’ di energia fisica e mentale.
Porto con me, in questa nuova esperienza che il Signore mi concede di fare, le attese e le preoccupazioni di tante persone, che si sono affidate alla mia preghiera. Tanti volti, tante storie: nel cuore di ciascuno è nascosta una ricchezza enorme, spesso custodita gelosamente e a volte addirittura ignorata. Così il Signore parla a ciascuno di noi: se apriamo il cuore a chi ci sta accanto avvertiamo con stupore la presenza di Dio. Ecco il senso più vero e profondo di quel pellegrinaggio della vita, che siamo chiamati a fare ogni giorno là dove il Signore ci ha posti. È quello che chiedo allo Spirito per tutti coloro che si preparano con me a vivere questi giorni di grazia, nella gioiosa accoglienza dei doni che il Padre prepara ogni giorno per i suoi figli. Il miracolo della conversione, per trasformare le nostre relazioni ed aprirci all’altro che cammina con noi: lo chiedo con grande fiducia a Dio, per me e per quanti sono alla ricerca del suo volto nel “pellegrinaggio” della vita!