Il Venerabile sacerdote Francesco Gattola

FONDATORE DELLE SUORE “FIGLIE DELLA SS. VERGINE IMMACOLATA DI LOURDES – TERZIARIE FRANCESCANE”

LA SUA VITA
 
 
Il Venerabile sacerdote Francesco Gattola nacque il 19 settembre 1822 a Napoli, in una famiglia attaccata ai valori tradizionali e molto religiosa. Il padre, Don Ciro Gattola, era commerciante e, col suo lavoro, garantì ai suoi una vita piuttosto serena. Eppure, nonostante l’agiatezza, i problemi non mancarono, come la gracile salute mamma Anna Maria Palumbo e le difficoltà dovute all’indole ribelle del fratello maggiore, Nicola. I genitori diedero ai loro due figli una buona formazione cristiana e anche un’educazione ai valori dell’onestà e del lavoro assiduo e responsabile. Da fanciullo, Francesco frequentò la chiesa del “Gesù Vecchio”, dove il Rettore, D. Placido Baccher, svolgeva un fervente e ricco apostolato, animato da grande devozione verso la Madre di Dio. Il nostro Francesco si lasciò plasmare interiormente da questo santo sacerdote, che lo accompagnò con impegno quale maestro del suo spirito.
Francesco mostrò ben presto il desiderio di consacrarsi a Dio nella vocazione sacerdotale. Infatti, all’età di quattordici anni entrò nel seminario di Napoli, lì visse i suoi impegni di seminarista con grande serietà e dedizione a tal punto che tracciò per sé un regolamento di vita composto da venti proponimenti, in modo da non tralasciare niente per il suo cammino di formazione sacerdotale e di santificazione personale. Nel 15o proponimento si legge:“Propongo di non essere più mio, ma di gettarmi interamente nelle braccia del mio Dio e di Maria Santissima”. Il 19 dicembre 1846 vide coronato il suo sogno di diventare sacerdote. Subito, con la carica della sua gioventù e del suo entusiasmo apostolico si mise al servizio dei fratelli, in varie chiese per la confessione, la predicazione della Parola di Dio e la celebrazione delle Sante messe, specialmente nella chiesa del Gesù Vecchio.
Nei primi anni del suo sacerdozio il suo impegno principale furono le missioni popolari insieme ad altri confratelli sacerdoti. In ciò si distinse per il suo zelo pastorale, per la sua paternità, per la semplicità, per l’onestà e per la rettitudine. Il suo amore per la Madonna andava crescendo sempre più: si diceva di lui che sembrava che respirasse solo per Maria Immacolata. Aveva riempito la sua casa delle immagini più belle di Lei. Aveva scritto il Nome in tutte le carte, la invocava in tutti i bisogni, la chiamava in tutte le ore, la salutava con tenerissime giaculatorie, spesso da lui stesso composte. Cercava di farla entrare nel cuore di tutti, al punto che nessuno si poteva avvicinare a lui senza sentirsi innamorato di Maria Immacolata.
Due eventi incisero profondamente nell’anima del sacerdote nell’incrementare il suo amore per Dio, per la sua Madre Santissima e per il prossimo: la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria (1854) e le apparizioni dell’Immacolata a Lourdes (1858), dove andò numerose volte. Questi due eventi furono il punto di partenza per un nuovo modo di donarsi a Dio, assimilando una spiritualità mariana con precise caratteristiche che lo indirizzavano verso le anime consacrate a Dio. Difatti, vedeva particolarmente nella donna consacrata un possibile riflesso dell’Immacolata Concezione. Perciò, si dedicò alla confessione e alla direzione spirituale nei ritiri e nei conventi di Napoli per molti anni. Inoltre, il Gattola trovò un posto in cui ripetere quello che aveva visto a Lourdes, quale centro di propulsione del messaggio che la Vergine aveva lasciato a Bernardetta Soubirous: preghiera e penitenza-conversione. Dopo un serio discernimento, scelse un luogo a lui già noto, una piccola e povera contrada di Massa Lubrense (NA), chiamata Arolella ove modificò una cappella diroccata (dove c’era una bellissima statua della Madonna), sullo stile della basilica e del campanile di Lourdes, ovviamente in scala ridotta. Costruì poi una grotta, un giardino con viali a forma di croce con al centro la Vergine di Lourdes Incoronata. Infine, tra la chiesa e la grotta, edificò una casa dove fondò un Istituto femminile sotto la protezione della Vergine di Lourdes: alle sue religiose propose di avere come Sposo Gesù e come apostolato quello di aiutare la povera gente di campagna, specialmente anziani e ammalati, propagando il culto e il messaggio della Vergine Immacolata di Lourdes. In questo modo dava risposta all’invito della Vergine che vedeva i suoi figli nella sofferenza fisica e spirituale: egli sceglieva i più poveri e i più bisognosi, verso i quali la società del tempo, tutta fondata sui valori del profitto, mostrava il più profondo disinteresse, impegnandosi per la promozione della vera giustizia cristiana.
Molte giovani lo seguirono consacrandosi a Dio e abbracciando gli ideali spirituali e apostolici del Venerabile. Infatti, le suore, che venivano chiamate “Immacolatine”, erano presenti dove c’era il povero, l’abbandonato, lo smarrito di cuore: esse istruivano le giovani ai doveri domestici, al rispetto della Chiesa e dei suoi ministri; infine, insegnavano ai bambini la dottrina cristiana, a leggere e a scrivere, a rispettare le leggi.
Padre di tutti, specialmente di chi era nell’indigenza e di chi aveva bisogno di guida spirituale per seguire Gesù più facilmente, il Venerabile Gattola godeva dell’affetto e la fiducia di chi lo avvicinava: sacerdoti, religiosi e laici, ricchi e poveri, uomini e donne, piccoli e grandi.
Don Francesco, con ammirevole dedizione fu molto impegnato nel condurre la sua famiglia religiosa mettendo a sua disposizione le risorse fisiche spirituali ed economiche senza badare alla sua sicurezza e salute. Nel suo impegno apostolico personale e comunitario non gli mancarono ostacoli, posti sia dai benestanti del luogo, che vedevano di malocchio la promozione umana e religiosa della donna, sia del suo unico nipote maschio, di nome Ciro, che, per avidità personale, osservava con orrore la carità sconfinata dello zio. Ciro pretendeva, con violenza e addirittura con minacce di morte, che lo zio sborsasse danaro per i suoi vizi e non cessò di perseguitarlo fino alla sua fine della sua vita. Il Venerabile accettò queste prove alla luce di Gesù crocifisso e affidando tutto alla Madre di Dio, dicendo: “L’opera è di Dio, l’ha voluta Maria SS. Immacolata ed essi la proteggeranno”.
Anche a causa di queste tensioni, si ammalò, dimentico com’era di se stesso. L’età avanzata e un raffreddamento, che sfociò in broncopolmonite, difficile da curare a quel tempo, lo portarono alla morte.
Prima di morire raccomandò alle suore l’onore di Maria SS. Immacolata, la loro santificazione, il bene del prossimo ovunque fossero inviate.
Morì a Napoli il 20 gennaio 1899. Si diffuse subito la voice che era morto un santo. La partecipazione commossa di amici, conoscenti e autorità locali fu numerosa a motivo dell’alta stima che tutti avevano di lui. Tale movimento si ripeté durante la traslazione della sua salma da Napoli a Massa Lubrense, dove attualmente riposano i suoi resti mortali, nella chiesetta che lui stesso fece costruire, oggi meta di tanti devoti.
 
 
 
FAMA DI SANTITA’
 
Da quel lontano 1899 fino ai nostri giorni la sua memoria è sempre presente tra la gente. Perciò egli è candidato ad essere un modello di vita cristiana per gli uomini di oggi, spesso ignari della ricchezza e del valore del dono della propria vita quale strumento di santificazione ed evangelizzazione. Don Francesco Gàttola rappresenta un’occasione provvidenziale per continuare a invitare l’umanità a non perdere di vista il Bene Supremo, Gesù Cristo, morto e risorto per noi.
Il 5 gennaio 2002 fu aperta la Causa di beatificazione e canonizzazione nell’arcidiocesi di Napoli. Il 18 marzo 2015 è stato emanato il decreto sull’eroicità della virtù teologali, cardinali e annesse e il sacerdote Francesco Gattola è stata dichiarato Venerabile.
 
 
 
ESEMPIO DI VITA PER TUTTI
 
I segni della presenza di Don Francesco sono sempre più numerosi: sogni, grazie, scoperta di documentazione, pubblicazioni di riviste, libri, giornali, siti web. La Chiesa, riconoscendo l’attualità del suo esempio di vita e di santità, afferma che egli è:
·     modello di vita per i seminaristi che si preparano a servire il Signore nel ministero sacerdotale. È edificante come così giovane si sia dato un regolamento riguardante gli impegni che favorivano la formazione e la risposta al sacerdozio e come sia riuscito a perseverare nei suoi santi propositi per tutta la sua vita.
·     Per i sacerdoti che guardano la sua spiritualità sacerdotale, le sue virtù, lo zelo per la Chiesa e per le anime, l’amore per la liturgia.
·     Per i laici, ai quali insegna il senso della giustizia e l’assoluta priorità della vita di fede su ogni altro interesse e affetto al mondo, l’amore alla Madonna, alla Chiesa, ai ministri di Dio, il compimento dei doveri religiosi, familiari e civili.
 
In una parola: “Per tutti ha offerto la sua bella testimonianza”. La sua spiritualità personale, incentrata sull’amore a Gesù Eucaristico, Crocefisso e glorioso, alla Vergine Immacolata, alla nostra Madre Chiesa, e il suo spirito missionario verso le periferie geografiche ed esistenziali, offrono un modello di grande valore per i nostri giorni.
 
 
 
L’ISTITUTO DA LUI FONDATO
 
L’intercessione del Venerabile Francesco Gattola, Fondatore delle Suore “Figlie della SS. Vergine Immacolata di Lourdes-Terziarie Francescane” dette Immacolatine, si rivela feconda anche nel potenziare lo sforzo delle sue figlie spirituali, nel fare il bene facendo crescere sempre più il Regno di Dio nel mondo con un fecondo apostolato e un richiamo vocazionale per le giovani di oggi, in cerca dell’assoluto e desiderose di servire la nostra Madre la Chiesa, attraverso opere concrete di amore al prossimo bisognoso.
 
Le suore Immacolatine sanno di essere parte di un particolare disegno di Dio, per mezzo dello Spirito Santo: a questo progetto aderiscono con immensa gratitudine, per mezzo del Venerabile Francesco Gattola, devotissimo di Maria Immacolata di Lourdes, cui fu dato il carisma della fondazione del loro Istituto.
Egli, come abbiamo detto, in uno dei suoi viaggi a Lourdes, si sentì ispirato a “raccogliere giovinette di qualunque condizione, decise di consacrarsi a Gesù quale loro Sposo, sotto la protezione di Maria SS. Immacolata di Lourdes”.
Nella cappella acquistata a Massa Lubrense (NA) gettò le basi dell’Istituto fondato il 22 aprile 1873, riconosciuto di diritto pontificio il 4 marzo 1943.
Chiamate con particolare vocazione a questo Istituto, le religiose sono consacrate in modo totale al Signore, per tendere alla perfezione della carità a maggior gloria di Dio.
 
 
CARISMA IMMACOLATINO
 
Il carisma è dono dello Spirito alla Chiesa, che per mezzo del Fondatore viene dato alle Suore Immacolatine: esso consiste nel vivere il messaggio della Vergine Immacolata di Lourdes, in modo che il loro essere e la loro missione ne siano illuminati per un servizio pieno a Cristo, ai poveri e ai bisognosi materialmente e spiritualmente.
Gli elementi costitutivi del loro carisma sono: la consacrazione a Cristo Salvatore, la devozione alla Vergine Immacolata di Lourdes e l’attuazione del suo messaggio: preghiera e penitenza.
 
OPERE E ATTIVITA
 
Per raggiungere tale fine la Congregazione delle suore Immacolatine presta la sua opera nella Chiesa:
       con istituti di educazione;
       con opere assistenziali;
       con il servizio ai poveri e agli ammalati anche a domicilio;
       con attività parrocchiali;
       con le missioni.
 
LUOGHI DELLA PRESENZA DELLE SUORE IMMACOLATINE
 
L’attività delle suore Immacolatine si svolge in:
       Italia
       Francia: Lourdes
       Messico
       Costa Rica
       Brasile
       Nicaragua