Il vento non spenga mai quella luce che si è accesa dentro di voi

Ercolano, lunedì 24 luglio 2017
 
Un lunedì come tutti gli altri, un semplice inizio di settimana. Si proprio così… Ma non per tutti… Ad Ercolano presso il CAS (centro di accoglienza straordinaria) Vesuvio, circa 40 ragazzi un po’ emozionati e con sorrisi raggianti sono in fermento, con fiori, palloni, striscioni di benvenuto.
 
Gli operatori del centro con l’aiuto dei mediatori hanno spiegato loro che oggi è un giorno importante. Il vescovo dell’arcidiocesi di Sorrento – Castellammare di Stabia Mons. Francesco Alfano trascorrerà una giornata con loro. Sono i migranti ospiti della cooperativa sociale l’Impronta.
 
Al suo arrivo, Mons. Alfano è stato accolto tra applausi e abbracci facendo una prima presentazione di tutti i ragazzi, subito dopo con molta curiosità ha voluto conoscere tutti gli spazi a loro dedicati, dai saloni per le attività, al refettorio, la cucina, le camere da letto, uffici. ecc.. e pian piano ha visionato l’intera struttura, interessandosi soprattutto di come trascorrono le loro giornate ma più di tutto di che sarà di questi ragazzi che sognano un futuro…
 
Subito dopo, il responsabile della cooperativa ha presentato, la squadra che opera all’interno del CAS composto da un responsabile in loco e 4 operatori sociali, interpreti linguistici, l’equipe (psicologa, sociologa, assistente sociale, operatore legale, mediatori) che supportano nelle attività i CAS che la cooperativa sociale l’Impronta gestisce fra la provincia di Napoli e Salerno; tutti insieme si è soffermati sull’importanza di dare a questo bellissimo lavoro il giusto valore umano visto che trattiamo esseri umani e non cose, dove è facile diventare fragili, proprio dovute anche all’ascolto di tante storie difficili ma con la giusta volontà e professionalità di gestire al meglio i propri sentimenti (supportati da una psicologa) e onorare e rispettare il lavoro che siamo chiamati a fare.
 
Momento molto toccante, è stata, proprio, la preghiera comunitaria… Momento di condivisione per tutti, musulmani e cristiani, dove messe da parte le differenze religiose, ci si è uniti in preghiera, perché non importa il credo ma il rispetto delle diversità e l’unione dei popoli nel nome di Dio.
 
Il mare, insieme alla luce sono stati il simbolo di questa preghiera. Il mare, per loro, unica via di salvezza, ma troppo spesso anche teatro di grandi tragedie e la luce intesa come fede in Dio, una luce che indica la strada, riscalda il cuore, ci fa sentire uniti e ci fa vedere la sua presenza nascosta in chi sta vicino e ci vuole bene, infatti, proprio da un colloquio con un ragazzo gambiano, si notava come lui anche se non avesse mai nuotato in vita sua il senso di libertà è stato più forte della paura di cadere in mare…; Il vescovo ha poi invitato i ragazzi ad esprimere i loro pensieri e le loro preghiere. Dopo un momento di timore, ognuno di loro ha ringraziato per questo momento, ha pregato per le sofferenze che ha vissuto nel loro viaggio, per la loro famiglia, per quelli che vivono le loro stesse sofferenze, ha ringraziato per quello che hanno trovato, per la grande famiglia che li ha accolti e ha ricordato in maniera molto toccante le vittime del mare, un ragazzo ha invitato tutti a recitare il Padre Nostro, c’è stato la preghiera di un versetto del corano, sulla scia di questi intensi momenti di preghiera, alcuni ragazzi, hanno chiesto a sua Eccellenza di ricevere il sacramento del Battesimo.
 
Dopo l’augurio del vescovo rivolto ad ognuno di loro:
‘’Chiedo al Signore per voi, che qualunque vento nella vostra vita soffi, perché non sempre i venti sono favorevoli, che non spenga mai quella luce che si è accesa dentro di voi, e che oggi vi fa vivere in serenità, con quanti vi sono vicini e vi stanno accompagnando per un futuro bello come lo desiderate voi.’’
 
Il tutto è stato ancora più bello, perché Mons. Alfano ed i ragazzi, sono stati supportati da due mediatori che hanno tradotto man mano tutto e quindi c’è stata la piena partecipazione.
 
Daniel un artista di sedici anni nigeriano, ha dipinto e donato a Mons. Alfano una tela che raffigura l’Africa e una tipica donna africana con un bambino sulle spalle e uno in grembo, simbolo della vita che va avanti nonostante le avversità.
 
La giornata è continuata in un clima di condivisione, musica e spensieratezza, con canzoni e balli tipici africani e canzoni napoletane tra cui Terra mia e Maruzzella interpretate da LAMIN e due canzoni rap improvvisate al momento, da due ragazzi Daniel e Keità.
 
Il tutto si è concluso con un pranzo tipico napoletano e con pietanze africane. Questo ad indicare l’integrazione, la condivisione e l’accettazione della diversità.
 
Non c’è stato un vero saluto ma solo un ARRIVEDERCI a presto… con tanti selfie, foto, abbracci
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