Il Vescovo Alfano celebra nel Santuario di Santa Maria di Porto Salvo a Castellammare

“Il Figlio di Dio era più nobile di noi, eppure per noi si è fatto povero in questo mondo” – San Francesco d’Assisi

Oggi, nella III domenica di Pasqua, don Antonino, don Salvatore, il diacono Antonino e le suore Lucia, Valeria ed Eva, hanno avuto il dono di radunarsi nel Santuario di Santa Maria di Porto Salvo per celebrare l’Eucarestia con il Vescovo. Don Franco ha condiviso con i parroci e le suore del centro antico le gioie e i dolori e le fatiche che stanno affrontando dall’inizio dell’emergenza della pandemia, sostenendo con la preghiera e la vicinanza la rete di solidarietà che hanno  attivato per le famiglie più bisognose ed in difficoltà.

La Chiesa di Porto Salvo, come spiega suor Lucia, con la sua struttura circolare, in queste settimane sembra immagine di un grembo materno che sta accogliendo, nutrendo e consolando quanti bussano alla sua porta. La piccola opera, che si sta realizzando al suo interno, è segno concreto della premura che la Chiesa locale ha per i suoi figli.

Sua eccellenza, richiamando l’esperienza di delusione e di scoramento dei due di Emmaus, ha focalizzato l’attenzione sul Signore Gesù che si fa compagno di viaggio e accetta di non essere riconosciuto dai discepoli. Gesù, mosso dall’amore, accoglie la loro lentezza di cuore e se ne fa carico senza giudicarla ma a partire dalle Scritture, passo dopo passo, li aiuta a ritrovare quell’ardore “nel petto” che si era lentamente spento.

I due accecati dal profondo dispiacere e con fare saccente si rivolgono al viandante: “Solo tu sei forestiero a Gerusalemme!” senza rendersi conto che chi non riconosce gli eventi e i fatti che Dio ha realizzato sono proprio loro, in realtà siamo proprio noi quando non riconosciamo Gesù nel volto sofferente del fratello, del deluso, del ferito dalla vita.

L’Eucarestia, pane spezzato, faccia ardere il cuore, per servire e donare la vita a tutti coloro che sono ciechi nell’accogliere la salvezza manifestata in Cristo Gesù Risorto.

Antonino Gargiulo, diacono