Parrocchia Santi Prisco e Agnello

La Festa del perdono della Parrocchia Santi Prisco e Agnello

Durante questa settimana, mercoledì 28 aprile e venerdì 30, i ragazzi del terzo anno della catechesi di prima fascia hanno celebrato la Festa del Perdono. Divisi in due gruppi, nel rispetto delle norme di distanziamento anti Covid, hanno fatto la loro prima esperienza del Sacramento della Riconciliazione accompagnati dalle catechiste e dai genitori e guidati da Don Francesco che, insieme a Don Catello, ha amministrato il sacramento, dopo aver invitato i ragazzi a riflettere sul senso e sull’importanza di questo grande dono che precede il loro primo appuntamento con Gesù nell’Eucaristia.

Tutto l’incontro è stato incentrato sulla lettura e sulla meditazione del brano evangelico di Luca, capitolo 15, 11-32, noto come parabola del figlio prodigo o del Padre misericordioso o anche dei due figli: ciascuno di noi può riconoscersi nell’uno o nell’altro, o in entrambi i figli, ma ciò che non cambia è l’amore immenso del Padre, che accoglie, che perdona, che abbraccia, ancor prima che il figlio chieda scusa.

Nel suo commento, Don Francesco ha consigliato agli adulti la lettura della riflessione di Henri Nouwen sul quadro famosissimo di Rembrandt  il “Ritorno del figliol prodigo” e ai ragazzi ha affidato un simpatico compito: quello di confrontare, una volta tornati a casa, le mani del papà e della mamma, perche in questo modo avrebbero meglio compreso il messaggio del pittore. Il quadro citato, infatti, rappresenta il Padre misericordioso con due mani differenti che abbracciano il figlio, una femminile, ad indicare la dolcezza e la tenerezza; l’altra maschile, a simboleggiare la forza, la coerenza, la costanza. Dio ci ama di un amore tenero e forte insieme, di un amore che attende con pazienza e costanza  il ritorno di chi si è allontanato  ed è capace di perdonare senza riserve chi ritorna pentito.

Per i ragazzi, tuttavia, più che le parole e le spiegazioni, gli oggetti e le azioni sono eloquenti  e lasciano un segno duraturo. È  per questo che, per il loro primo incontro con il sacramento della Riconciliazione, si è predisposto un ambiente accogliente e sereno: sull’altare era stato preparato un grande cuore rosso con due grandi braccia a ricordare ai bambini, ma anche ai grandi, lo sconfinato amore che ci viene gratuitamente donato e che non aspetta altro che di essere cercato e ricambiato.  Ogni bambino, dopo essersi confessato, riceveva un fiore bianco simbolo della ritrovata purezza dell’anima e lo attaccava sul cuore rosso che man mano si è riempito di bianco, mettendo ancor più in evidenza le braccia tese dell’Amore.

Ad ognuno veniva, inoltre, consegnata una maglietta da indossare con l’aiuto dei genitori, per immortalare in una foto ricordo, fatta all’aperto, sul sagrato, la gioia della prima confessione espressa magnificamente dagli occhi ridenti dei bambini. Pur dietro le mascherine e con le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria in atto, dunque, la festa del perdono anche quest’anno ha rappresentato per i nostri ragazzi un importante momento formativo.

a cura di Annamaria Cioffi