In un clima di preghiera e con una grande partecipazione dei fedeli, si è svolto nella notte tra il 27 e 28 maggio, il tradizionale pellegrinaggio diocesano a Pompei.
Quando decidi un pellegrinaggio metti in conto qualche sacrificio, con questo spirito siamo partiti molto presto dalle nostre case e messi in cammino per convenire al raduno, alle 4,00, a Castellammare, allincrocio tra via Tavernola e viale Europa, dove ci attendeva lauto-cappella del santuario di Pompei con il quadro illuminato della Madonna del Rosario.
Che emozione vedere i gruppi arrivare, ne distinguevi lavvicinarsi dal suono della preghiera incessante; pian piano la folla aumentava e un gran numero di persone si aggiungevano, provenienti dai vari paesi e zone della diocesi.
Da lì siamo ripartiti non più gruppi isolati, ma Chiesa, che da Maria si lascia accompagnare e guidare. In una notte calda, sospinti dalla fede e dalla grande devozione verso la Mamma celeste ci siamo sentiti parte di una famiglia che insieme cammina, prega e canta lodando Dio, ringraziandolo e offrendo a Lui, in sacrificio, le fatiche quotidiane per ottenere misericordia.
Il tradizionale pellegrinaggio diocesano a Pompei, scriveva il nostro arcivescovo nella lettera dinvito, riveste questanno un significato particolare: viviamo il Giubileo della Misericordia seguendo Cristo per essere anche noi, con Maria, misericordiosi come il Padre!
Il tema della misericordia è stato ripreso dal mons. Alfano nellomelia durante la Celebrazione Eucaristica presieduta, nel piazzale Giovanni XXIII.
Un cammino di conversione ha bisogno di discernimento per comprendere la volontà di Dio, percorso che hanno evitato gli scribi e gli anziani del brano marciano proposto dalla liturgia, questo ha impedito loro di riconoscere Gesù. Il nostro pastore ci ha esortati ad essere misericordiosi mettendoci alla sequela di Gesù, facendoci prossimi dei nostri fratelli, prendendoci cura della nostra città e del bene comune, impegnandoci responsabilmente, senza aspettare che altri lo facciano per noi.
Una Chiesa in cammino con Maria, lei che ci indica la strada verso il Figlio.
Al termine della celebrazione, anche il vescovo di Pompei, mons. Caputo, salutandoci, ha evidenziato come la Madre del Signore ci aveva accompagnati in questo percorso fino al Figlio, fino allEucaristia appena celebrata. I frutti che scaturiscono dallEucaristia sono ben visibili ai nostri occhi, il santuario e tutte le opere di misericordia volute da Bartolo Longo: ex orfanatrofi, oggi istituti che ospitano ragazze madri, mamme con figli, anche immigrate, ragazzi in difficoltà, missioni di solidarietà. Carità sgorgante dalla fede e dallimpegno di tanti laici.
Dopo la benedizione impartita dal nostro vescovo, non ci restava che rientrare alle proprie faccende quotidiane, in ogni volto era visibile stanchezza, ma nello stesso tempo leggerezza, gioia per aver trascorso in maniera inconsueta la notte, ed aver goduto del sorgere del sole e del nuovo giorno, insieme, pregando per le strade delle nostre città, fino a raggiungere la meta agognata.
Arrivederci al prossimo anno.
di Patrizia De Iulio