La Pasqua vissuta delle parrocchie: Unità pastorale di Gragnano

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In questo tempo incerto di pandemia anche il cammino intrapreso dalla nostra Unità Pastorale di Gragnano non si è interrotto, anzi è stato rilanciato, quasi catapultato in una nuova fase.
Come vivere questo tempo perché sia generativo, per uno stile di Chiesa rinnovata e fedele al Vangelo? È la domanda di fondo, alla base di ognuna delle scelte vissute in questi mesi.

Innanzitutto, la fraternità e il confronto fra noi sacerdoti. Abbiamo avvertito da subito che era il momento giusto per incoraggiarci a una nuova immaginazione di ciò che è possibile con il realismo che solo il Vangelo può offrire. La preghiera, come la liturgia in comune, la riflessione a partire dai nostri diversi punti di vista ci spingono, a momenti ci obbligano, a non chiuderci personalmente, o a strumentalizzare schemi, modalità o strutture fisse. Non si tratta di fare cose innovative, ma di aderire al movimento dello Spirito capace di “fare nuove tutte le cose” (Ap 21,5)».

Attraverso le lettere alle comunità della nostra città ci siamo fatti vicini alle famiglie, ai gruppi, ai credenti, a chi si sta ponendo nuovamente la domanda su Dio. Ci è parso giusto non solo inoltrare proposte, ma anche spiegarne il senso e la motivazione. Come la preghiera serale delle 21, le liturgie familiari domenicali, i vari momenti del Triduo, il mese di maggio che vivremo attraverso un percorso di catechesi in un pellegrinaggio virtuale attraverso le icone mariane della nostra città. Anche la scelta di non celebrare la S.Messa in diretta andava spiegata, perché tutto può essere occasione di annuncio e di crescita nella consapevolezza della fede.

In questo tempo che ha fatto saltare gli incontri, non sono mancate iniziative per le singole comunità o per i gruppi e movimenti. Nella catechesi si sono cercati nuovi strumenti, grazie anche alla creatività dei giovani della nostre parrocchie, per continuare a dare spunti e proseguire, in maniera diversa, nel cammino. Anche la proposta degli esercizi spirituali attraverso la rete è stata vissuta in tempi diversi in alcune parrocchie.
Siamo consapevoli che gli strumenti non sono le soluzioni. La soluzione è piuttosto il ripensamento di ciò che facciamo, mettendo al centro la relazione e il racconto di fede.

La sfida quotidiana è quella di capire come vivere questo tempo, come accompagnare i vari momenti di “riapertura”, come stare vicino o aiutare a rileggere le varie esperienze di dolore e di sofferenza, come vivere la dimensione della carità, come guardare alle contraddizioni del nostro agire pastorale che questa situazione ci ha aiutato a tematizzare.

In questo, ci rendiamo conto che l’Unità Pastorale non è solo “fare di necessità virtù”, una strategia per ottimizzare le forze, ma è una provocazione continua ad una visione più ampia, ad uno stile veramente ecclesiale, per testimoniare e annunciare nella nostra “città della pasta” il volto del Dio della Vita, fonte di ogni comunione.

Don Salvatore