Parrocchia dei Santi Prisco e Agnello

La signora Maria, i piccoli gesti che fanno bene al cuore

La Signora Maria è una nostra parrocchiana e, da sempre, partecipa al mese di maggio che viene celebrato alle prime ore del mattino nella chiesa parrocchiale. E’ una delle “attiviste della prima colazione”, fa parte cioè di quel gruppo di signore che, ogni mattina, dopo la celebrazione eucaristica, condivide con gli altri ciò che ha preparato: polpette, caffè caldo, melanzane a funghetto, brioche rustiche, panini farciti, crostate, dolci di ogni sorta e chi più ne ha, più ne metta! Quest’anno la pandemia ha impedito il quotidiano e tradizionale momento conviviale.

La tenace Signora Maria, però, non si è fatta fermare dal virus! Per conservare la tradizione, il 31 maggio, ultimo giorno di celebrazioni mariane, ha preparato delle squisitezze di cui ha fatto dono a molti dei fedeli presenti in chiesa. Impossibile descrivere il profumo che fuoriusciva dalle buste.
Questo non è l’unico regalo che ci ha fatto la Signora Maria. Raccogliendo l’invito che don Francesco ha rivolto a tutti i fedeli, ovvero quello di comporre qualcosa da condividere, ha scritto quanto segue:

Dal Cantico dei Cantici
Cosa dire di questo poema bellissimo, senza eguali?
Di parole dette con un amore senza fine? Di una attesa lunga e paziente? Parole che solo una Madonna sa dire: “Vieni amato mio, l’inverno è passato, i prati sono in fiore, il canto degli uccelli è tornato. Vieni, vieni amato mio. Ti ho cercato, ma non ti ho trovato. Fuggi come una gazzella, come un cerbiatto e vieni, vieni da me, amore mio diletto”.
A me è sembrato di leggere il più bel romanzo d’amore di altri tempi, come le persone semplici dei tempi passati. Grazie!

Grazie Signora Maria! Grazie per aver voluto a tutti i costi conservare una tradizione che sembrava destinata a dover essere messa da parte (anche quest’anno), grazie per il suo esempio di tenacia, di fede, di generosità e grazie per aver condiviso le sue riflessioni che, proferite dalla sua voce, hanno commosso tutti i presenti.

a cura di Margherita Starace