La testimonianza della Parrocchia di S.Agnello per la Novena

In questo tempo ci prepariamo a vivere il primo momento di preghiera al nostro Santo patrono Sant’Agnello Abate attraverso la novena che ci introduce alla festività solenne del giorno 14 dicembre. Questa festività è molto sentita da tutta la comunità parrocchiale che può ammirare e pregare il Santo innalzato sull’altare maggiore. Il testo liturgico su cui meditiamo in questo novenario,insieme a Don Tonino De Maio, è la parabola del buon samaritano.

Il samaritano è colui che si fa carico del prossimo e ne ha cura, ricordandoci che dobbiamo tendere la mano, che dobbiamo muovere il nostro cuore e la nostra anima verso l’altro.  Sant’Agnello ce lo fa capire con un gesto concreto, dona la sua casa come ospedale per i malati del suo tempo, mostrandoci come l’uomo è chiamato a farsi casa per l’altro, a diventare un luogo accogliente per il prossimo.

L’uomo diventa strumento di quel movimento di amore che inonda la vita di tutto il popolo di Dio. Soprattutto in questo periodo è molto importante non stare fermi nelle proprie posizioni e chiusi nelle proprie realtà, ma fare un movimento verso il prossimo, sospingere il cuore, l’anima e il corpo con gesti di accoglienza e di prossimità.
Noi giovani siamo chiamati mai come ora ad essere espressione di collettività, a metterci al servizio dell’altro in questo periodo di prova. Sant’Agnello ci invita a fare DONO della nostra vita come segno dell’amore di Dio aprendo il nostro cuore a chi incontriamo sul nostro cammino come fece il buon Samaritano.

Nell’attesa di metterci tutti all’ombra del vessillo della croce che Sant’Agnello porta;innalziamo a lui la nostra preghiera:  “Fà che insieme costruiamo la Chiesa per incontrare gli altri, riconoscendoli come fratelli e camminare insieme verso il Regno, dove nell’eternità edificheremo e godremo con te la beata Trinità. Amen.”

Domenico Trapani e la comunità di Sant’Agnello