31 Marzo 2025

Servizio Insegnamento per la Religione Cattolica

La tutela dei minori e dei vulnerabili nei contesti scolastici ed ecclesiali

Formazione diocesana con il prof. don Gennaro Busiello

Il giorno venerdì 21 marzo 2025, presso l’ex seminario San Giovanni Bosco a C/mare di Stabia, è iniziata la seconda parte dell’aggiornamento per i docenti di Religione Cattolica della nostra Diocesi: La tutela dei minori.

Titolo di questo primo incontro è stato: La tutela dei minori e dei vulnerabili nei contesti scolastici ed ecclesiali. Siamo stati introdotti in questo tema, molto impegnativo, dal prof. don Gennaro Busiello, docente in Teologia morale e referente del Servizio diocesano per la tutela dei minori dell’Arcidiocesi di Napoli.

Tutti gli adulti dovrebbero vigilare, indipendentemente dal ruolo o contesto, sui minori e su quanti, sebbene maggiorenni, non sono in grado di capire chi, magari approfittando del proprio ruolo, esercita su di loro una forma di violenza, psicologica o addirittura fisica; ancor di più occorre vigilare in contesti educativi quali la scuola e gli ambienti ecclesiastici.

Papa Francesco nel 2014, ha istituito la Pontificia Commissione per la tutela dei minori, proprio per affrontare lo scandalo degli abusi sessuali sui minori. Gli abusi però, come ha spiegato ampiamente il Prof. Busiello, non riguardano solo la sessualità ma abbracciano diverse forme.

Quali sono i presupposti dai cui partire? Il progetto educativo non riguarda solo la didattica! La scuola, che resta ancora il luogo dove sentirsi protetti, pone al centro la persona e perciò si prende cura dei giovani: l’alunno è soggetto attivo e gli adulti devono aiutarne la crescita, nella consapevolezza dei diritti e dei doveri.

Le figure educative vanno formate in tal senso, gli insegnanti hanno il compito di accogliere, agire, vigilare e soprattutto creare una rete con percorsi idonei a salvaguardare il minore!

Il professor Busiello ha spiegato poi che non ci sono solo abusi sessuali ma anche tante altre tipologie di abusi e altri comportamenti che rientrano nell’ambito di relazioni disfunzionali, come ad esempio un genitore che non cura adeguatamente il figlio, o viceversa lo cura troppo. Le relazioni disfunzionali minano l’equilibrio e soprattutto fanno sì che il minore perda fiducia nella figura adulta di riferimento, nel caso più grave il padre o la madre; infatti, la maggior parte degli abusi proviene dalla famiglia, come ci ha rivelato il grafico presentato, e poi seguono a ruota le altre realtà.

Il focus poi chiaramente si è spostato sul nostro ruolo di docenti, in particolare di Docenti IRC: abbiamo il dovere di osservare i comportamenti degli alunni, il compito di capire una serie di segnali spia di situazioni di sofferenza e disagio psicologico; le esperienze raccontate nel dibattito seguito alla esaustiva relazione hanno evidenziato un po’ tutto il disagio che si vive in queste relazioni di rapporti famigliari difficili o di abuso.

La rete esiste, è fatta di personale specializzato, come ci ha spiegato bene il prof. Busiello, i servizi sociali, lo psicologo, le autorità competenti… e ci sono anche le difficoltà, ma è nostro dovere morale affrontarle!

Prof.ssa Dora Bagnulo

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