Parrocchia dei Santi Prisco e Agnello, Natività di Maria Vergina, Santa Maria delle Grazie

La veglia di Pentecoste delle parrocchie di Sant’Agnello

Vieni Spirito, creatore, vieni, vieni!

Con questo canto d’invocazione allo Spirito Santo della comunità di Taizè, sabato 22 maggio 2021, è iniziata la Veglia di Pentecoste nella nostra chiesa parrocchiale dei Santi Prisco ed Agnello, a cui hanno partecipato anche le altre due comunità parrocchiali del nostro comune: Santa Maria delle Grazie (Trasaella) e Natività di Maria Vergine (Colli di Fontanelle). Dopo lo “smarrimento” iniziale dovuto alla pandemia, che ha reso inevitabile la sospensione di tutte le attività, siamo riusciti pian piano, con l’aiuto di molti, a rimodulare l’attività pastorale, tenendo sempre il Vangelo come lampada illuminante. Questa volta non da soli, ma in cordata con le altre due parrocchie di Sant’Agnello.  La Veglia di Pentecoste, che vuole celebrare la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli, nucleo originario della chiesa di Cristo pronta ad annunziare la buona notizia, è stata l’occasione per spingerci ad annunciare con gioia le buone notizie che, nonostante il tempo difficile che stiamo vivendo, lo Spirito ha suggerito.

A ogni invocazione dello Spirito Santo, un rappresentante di ogni comunità è salito all’altare per accendere una candela. Quest’ultima, ravvivando la fiamma dell’amore interiormente sopito, rappresenta il “fuoco” rinnovato dal Signore e capace di sospingere tutti oltre le paure e le difficoltà. Come nella Pentecoste narrata dagli atti degli Apostoli, dove tutti i presenti si capivano pur parlando lingue diverse, così per l’oggi che stiamo vivendo, il Signore non si stanca mai di inviare quello stesso Spirito che insegna “lingue nuove” e apre il cuore, l’intelligenza e la creatività per rispondere al male con il bene e ai bisogni dei fratelli.

Breve e significativa la riflessione di don Catello, nostro vicario parrocchiale, che si è soffermato sul “rinascere dall’alto” narrato nell’ incontro si Gesù con Nicodemo (cfr. Gv 3, 1-21).  Gesù parla dello Spirito che fa rinascere; lo stesso che donerà agli Apostoli e che li trasformerà da timidi in intrepidi araldi del Vangelo. “Rinascere dall’alto” significa rinascere come creature nuove e capaci di riscoprire l’essenza dello stare insieme come comunità cristiana: ognuno senta il bisogno di portare su questa terra la vita eterna.

Abbiamo ascoltato alcune riflessioni che hanno testimoniato la presenza dello Spirito su di noi. Eccone una breve sintesi:

Mariateresa, una giovane della comunità francescana, ci ha raccontato di come il percorso in preparazione al sacramento della confermazione, vissuto insieme ad altri ragazzi del gruppo, sia stato non solo occasione per rafforzare la propria fede personale ma anche un rialzarsi e continuare a camminare sulla strada che il Signore indica. Sentirsi parte di un’unica famiglia rende più forti nel testimoniare i doni che il Signore ci fa inviando lo Spirito.

Teresa, giovane mamma e sposa della comunità dei Colli di Fontanelle, ci ha parlato della loro “Betania domestica”, una bellissima esperienza vissuta in parrocchia con altre famiglie. Un luogo, un tempo in cui ognuno si concedeva la bellezza di ascoltare la Parola e sperimentare l’arte del prendersi cura di valorizzare il bene, per poi diffonderlo a cascata nella propria quotidianità. Un percorso che lo Spirito ha voluto continuasse insieme ad altre comunità, altre famiglie di tutta la diocesi e non solo, grazie alla proposta del Sevizio di Pastorale Familiare diocesano. Un cammino di formazione che, iniziato in presenza dopo lo tsunami del Covid, è continuato sulla piattaforma Zoom. “Tempo di incertezza, grembo di speranza”, questo il tema di quest’anno. Un’occasione per riconoscere che la vita è un bene prezioso e che sarebbe un errore pensare che Dio ci abbandona nel tempo della prova. Anche una fragilità può divenire luce che illumina il cammino: questo non è dunque il tempo del rimpianto, ma dell’agire cristiano dove ogni “caduta” può diventare un “grembo” di speranza. E allora occorre mettersi in cordata per scalare le difficoltà, pregare gli uni per gli altri e ritrovare quella Speranza che ci permette di sperimentare la forza di quello Spirito che tutto trasforma.

Francesca, giovanissima animatrice, insieme al fidanzato Carmine, ha accolto di buon grado l’invito a partecipare al percorso per fidanzati, “The Pre-Marriage Course”, organizzato dalla nostra parrocchia e guidato da un team formato da don Catello e da quattro coppie di sposi. Lo scopo del corso è stato quello di fornire strumenti utili alle coppie per migliorare la qualità del loro rapporto. Le giovani coppie si sono messe in gioco sperimentando un tempo di grazia in cui condividere con altri pari la bellezza e la gioia di crescere come coppia, non solo nella fede, ma approfondendo temi come la comunicazione, l’affettività, il conflitto e il perdono.

Mimmo e Carmen, sposi da nove anni e tutor del percorso per fidanzati, hanno sperimentato la gioia di donare ciò che essi stessi hanno ricevuto durante il loro cammino matrimoniale, sostenendo e incoraggiando i fidanzati durante i momenti di condivisione in piccoli gruppi. Per loro la missione più bella ed emozionante è stata quella di pregare per i partecipanti, invocando su di essi l’aiuto dello Spirito Santo.

Alla fine del percorso è stata una sorpresa per Mimmo e Carmen rendersi conto che la “luce” non brillava solo negli occhi delle coppie loro affidate, ma anche nei loro. Questo cammino ha riacceso in loro vibrazioni assopite da tempo, e emozioni che facevano puntare il loro sguardo verso l’Alto.

Infine Germana, volontaria del Polo Carità, non si è tanto soffermata a raccontare le difficoltà che il Covid ha aggiunto al loro già difficile compito, quanto il desiderio di non fermarsi, affinché nessuno viva in solitudine la propria criticità. Aiuto, carità, ascolto, vicinanza non sono mancate in nessuna delle tre parrocchie in una “catena” di solidarietà allargata che ha visto coinvolti parrocchia, istituzioni, negozianti e protezione civile.

Alla fine della cerimonia, ogni  partecipante ricolmo dei sette doni dello Spirito Santo, ha fatto ritorno nella propria casa col cuore colmo di gioia e grato per aver vissuto un tale momento di grazia e condivisione.

 

 

Nino e Elvira Gargiulo, Responsabili della Pastorale Famigliare