Ordo Virginum

Lo Spirito e la Sposa dicono: Vieni!

“Il rito della Consacrazione delle vergini è tra i più preziosi tesori della liturgia romana.” Questo è l’incipit del Decreto di promulgazione del Rito, che il 31 maggio 1970 la Sacra Congregazione per il Culto Divino emanava, dopo averlo rivisto per disposizione del Concilio Vaticano II (SC n.80).

Per celebrare questo 50°, domenica 31 maggio, in prima serata, l’Arcivescovo Mons. Alfano ha presieduto la veglia di preghiera “Lo Spirito e la Sposa dicono: Vieni!”, vissuta dalle tre vergini consacrate della nostra Diocesi, accompagnate dal Delegato sac. Carmine Del Gaudio e dalle due donne in formazione, nella cappella di San Michele, vero gioiello della Chiesa Concattedrale.

Il luogo è stato quanto mai appropriato. L’antichissima statua di San Michele ci ricorda l’amicizia dei nostri compatroni, l’abate Antonino e il vescovo di Stabia, Catello; perciò direi che per la nostra diocesi questa cappella è il luogo della comunione ecclesiale! E in essa ci siamo unite alla nostra Chiesa locale e a tutto l’Ordo virginum. “Stasera siete in comunione con tante vostre sorelle consacrate che, in Italia e in tante Chiese nel mondo, stanno vivendo contemporaneamente questo momento di lode, di ringraziamento, di gratitudine, di purificazione e di contemplazione, del dono che Dio ci ha fatto, con la vostra chiamata specifica” ci ha detto il Vescovo.

E per il nostro cuore la piccola cappella non ha più avuto pareti…!

Ed anche il tempo si è dilatato insieme allo spazio… “Le radici dell’Ordo sono antiche; affondano agli inizi della vita evangelica quando, come novità inaudita, il cuore di alcune donne cominciò ad aprirsi al desiderio della verginità consacrata…” (Benedetto XVI, 15 maggio 2008). Il cuore è andato ai tempi apostolici, ai primi secoli… e poi agli ultimi cinquant’anni… e alle migliaia e migliaia di vergini che nel tempo hanno posto le loro mani nelle mani del proprio vescovo, mettendo da parte la logica del mondo e fidandosi solo di Dio, affidandosi completamente alla Chiesa locale.

La vostra Speranza è Cristo. Solo Lui! Sempre. Esclusivamente!”, ci ha ancora detto Mons. Alfano.

Il cuore, pur senza limiti spaziali e temporali, ha pulsato, in quell’ora, per la nostra bella terra e per la nostra comunità ecclesiale.

“La vita delle vergini consacrate rimanda in modo speciale la comunità cristiana alla vita battesimale, poiché fa cogliere il nesso profondo, il legame indissolubile che unisce la vergine consacrata alla Chiesa locale, tramite il vescovo, e al suo popolo”, ha continuato l’Arcivescovo.

Siamo dunque chiamate anzitutto a vivere l’esperienza della comunità orante, secondo la consegna ricevuta dall’Apocalisse: “Lo Spirito e la Sposa dicono: Vieni!” (Ap 22, 17).

E, pensando al futuro, abbiamo ricevuto questa consegna: “Attraverso di voi la Chiesa possa vivere questa liturgia nuziale e l’incontro col Signore. Siate segni di questo afflato divino che si apre per accogliere ogni persona, per arrivare ai confini della terra e fare proprie le difficoltà, le attese, le speranze di ognuno, soprattutto dei più poveri, senza escludere nessuno; perché l’amore non esclude! Anticipiamo il futuro, anche grazie alla vostra testimonianza.”

Amen. Vieni Signore Gesù. (Ap 22, 20b)

di Laura Martone

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