L’opera segno “Il Ponte” prende vita, ieri la festa di accoglienza in Cattedrale a Sorrento

Un momento di gioia e fraternità.
 
L’esperienza dell’accoglienza dei migranti dell’Opera Segno “Il Ponte”, è iniziata ieri a Sorrento con la partecipazione di tanti e alla presenza anche del nostro arcivescovo mons. Francesco Alfano. Diciannove persone di nazionalità sudanese ed eritrea, sono state accolte in un grande abbraccio nei locali del Seminario Arcivescovile di Sorrento. “Il Ponte” è il nome scelto per quest’opera, promossa dall’Arcidiocesi in collaborazione con la Caritas Diocesana. È Don Mimmo Leonetti, che ci spiega il significato del titolo del progetto: “l’immagine di ciò che l’uomo costruisce per superare le difficoltà e ridurre le distanze”.
 
“Ci siamo guardati negli occhi e parlati con il cuore – afferma mons. Alfano – Pian piano l’incontro ci ha permesso di scaldare il cuore, aldilà dei gradi che si avvicinavano allo 0 fuori dalla cattedrale. La festa con i canti, i saluti, con le testimonianze ci hanno permesso di condividere con i nostri fratelli la loro tradizione e inoltre abbiamo potuto ascoltare quello che portano dentro. Si è creato un bel clima di accoglienza che ci ha dato la possibilità di riconoscerci per quello che siamo, fratelli, simili e con storie diverse”.
 
Anche il Sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, ha dato il benvenuto ai nostri amici.
“Un ringraziamento alla diocesi, al nostro Arcivescovo, alla Caritas diocesana per questa iniziativa. Grazie di avermi invitato in questo momento di gioia per la città nell’accogliere queste famiglie. Sono ancora più convinto che da una prima diffidenza di alcuni, arriverà poi l’amore dei sorrentini che li accoglieranno nel migliore dei modi e li aiuteranno ad inserirsi nella nostra comunità. Questa è una dimostrazione di come le istituzioni civili e la chiesa riusciranno a collaborare e vivere momenti di sinergia per la crescita della comunità”.
 
“Per me è una gioia presentare il progetto dei Corridoi Umanitari – afferma don Mimmo Leonetti, direttore dalla Caritas diocesana – Queste diciannove persone saranno qui con noi e accompagnate dalle famiglie riusciranno meglio ad integrarsi”.
 
I corridoi umanitari nascono da un accordo della Conferenza Episcopale Italiana (che si fa carico del sostegno economico del progetto) con la comunità di Sant’Egidio, il Ministero degli Interni, Caritas Italiana per introdurre in maniere legale e ordinata richiedenti asilo.
 
Don Mimmo, inoltre, racconta due momenti emozionanti che descrivono benissimo il “Ponte” di cui stiamo parlando. Il primo: i bambini di queste famiglie si sono emozionati nel vedere il mare, nell’ammirare questo panorama stupendo della Costiera e esprimendo tra di loro la gioia provata in quel momento. Il secondo: appena arrivati nei propri alloggi, i nostri fratelli si sono messi in preghiera intorno ad una valigia, per ringraziare quanto di bello stessero vivendo. Due momenti pieni d’amore e di gratitudine che dimostrano quanto queste persone siano desiderose di nuova normalità per la propria vita.  
 
Il nostro “Ponte” non si è concluso ma è proprio da oggi che inizia un’avventura unica e piena di misericordia. 
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di Clemente DONADIO