Lourdes: messa alla basilica del Rosario

Stamattina la giornata dei pellegrini a Lourdes è stata aperta dalla messa nella basilica del Rosario, presieduta da mons. Francesco Alfano, che ha rivolto un pensiero “al Papa e ai vescovi riuniti nel Sinodo per annunciare al mondo la bellezza e la preziosità della famiglia”. Nella messa sono stati ricordati gli anniversari per i venticinquesimi e i cinquantesimi di matrimonio. “C’è un progetto di Dio su tutte le cose – ha osservato l’arcivescovo, commentando le letture -. Qui a Lourdes siamo aiutati a contemplare il Creato”, attraverso “l’acqua, la roccia, il bosco, glu uccelli”. Qui “ci sentiamo avvolti dalla vita che Dio ci ha donato”. Da qui “il grazie al Padre per tutto quello che ha creato”. In questo “capolavoro” si riflette “l’amore infinito di Dio”, “la Sua Bellezza”. E al centro “Dio ha messo noi essere umani, maschi e femmine, e anche se non siamo perfetti ci ama e chiamati ad esistere”. “Noi – ha aggiunto – non vediamo Dio faccia a faccia, neppure Bernardette, ma tutto ciò che è attorno a noi ci parla del Signore. Dobbiamo recuperare questo aspetto contemplativo. Stiamo in silenzio per gustare la presenza di Dio, che ha voluto che noi potessimo sperimentare un riflesso del Suo amore nelle famiglie, nel rapporto tra un uomo e una donna che decidono di vivere insieme e si impegnano a continuare questo cammino aiutandosi, correggendosi, sopportandosi”. In realtà, ha precisato il nostro pastore, “amandoci l’un l’altro noi ci avviciniamo a Dio”.
Al Signore “non chiediamo solo cose, ma benediciamolo, lodiamolo – è stato l’invito – perché ci chiama ad essere i signori del Creato, i re della terra, che non comandano, ma che con il loro amore annunciano a tutti quelli che ancora non lo consocono l’amore di Dio”. E, ha chiarito mons. Alfano, “solo amando si è felici”. Gesù, che rimanda al principio della creazione, “svela il disegno: Dio ci ha creato maschio e femmina perché insieme – nell’esperienza del matrimonio questo diventa addirittura per noi un sacramento – potessimo non solo accogliere e crescere nell’amore di Dio, ma donarlo. Noi siamo fatti per amare, non possiamo tenere l’amore per noi stessi. Marito e moglie diventano trasmettitori non solo della vita, ma dell’amore di Dio. Così si diventa una sola carne e così quello che Dio unisce gli uomini non possono separarlo se si lasciano guidare dalla fede”. Dunque, “senza la fede non c’è amore e senza la presenza di Dio non rimaniamo uniti nella famiglia, nella Chiesa e nell’intera umanità”.