Lourdes, 7 ottobre 2024 – ore 18.00
Vengo a Lourdes da tantissimi anni, più di quaranta! Ma posso dire con sincerità di non essermi mai stancato di tornare: ogni volta c’è qualcosa di nuovo. I luoghi mi sono familiari, li sento quasi miei. La spiritualità che qui si vive mi appartiene e mi ha tanto aiutato nel mio cammino di fede, come pastore al servizio del popolo di Dio. La proposta pastorale offerta dal santuario con i temi annuali, la cura delle liturgie e i momenti forti di preghiera mi trova sempre più attento e ben disposto. Tuttavia c’è ogni volta qualcosa che mi sorprende: i pellegrini. Sì, sono loro a fare la differenza. Sia quelli che ritornano da anni sia quanti si affacciano a tale realtà per la prima volta. Basta ascoltarli, per cogliere nelle loro storie sofferenze e speranze che li spingono a venire in questo luogo straordinario. E, prima ancora, è sufficiente osservare i loro volti: sereni e gioiosi, desiderosi di incontrare altri che come loro sono in cammino, ma soprattutto bisognosi di riscoprire che Qualcuno li ama, nonostante tutto. È proprio vero: vale la pena fare il sacrificio di mettersi in viaggio per ritornare a Lourdes!
L’incontro di questo pomeriggio, una vera e propria “festa dell’accoglienza”, ci ha permesso di formare quell’unica comunità che vivrà il pellegrinaggio: ci siamo accolti a vicenda, quanti sono venuti con i 5 autobus e quelli che questa mattina hanno preso l’aereo. Ci siamo salutati con gioia, aiutati dai giovani che anche quest’anno sono molto numerosi: che bello condividere con loro questo momento e sentire battere i loro cuori, nella consapevolezza che solo nel servizio e nel dono di sé si trova il senso più profondo della propria vita. Anche i sacerdoti presenti sono stati accolti con affetto e gratitudine: tra di essi un numero significativo di preti giovani, alcuni alla prima esperienza di pellegrinaggio a Lourdes. Un posto speciale è stato riservato, come sempre, ai malati: saranno al centro della nostra attenzione in questi giorni, come lo devono essere sempre anche nelle nostre comunità. E poi ci sono tutti gli altri: anziani, adulti, coppie di sposi, singoli pellegrini, ragazzi e qualche bambino molto piccolo. Insieme costituiamo una piccola grande famiglia, che proverà nei prossimi giorni a incontrare Dio vivendo la fraternità.
Maria, che a Bernadette ha chiesto che “qui si venga in processione” ci aiuti a non lasciare nessuno solo, ma a crescere tutti insieme come un’unica comunità dove tutti si riconoscono figli dello stesso Padre. Sarà il più bel dono che potremo portare a chi è rimasto a casa e si aspetta da noi un segno di questa esperienza che già si annuncia indimenticabile.
Lourdes, 8 ottobre 2024 – ore 19.30
Le giornate qui a Lourdes sono molto intense, ricche di appuntamenti di preghiera e di incontri con la gente. Ieri sera abbiamo concluso la prima tappa del nostro pellegrinaggio con la preghiera del Rosario per la pace: dietro invito del Papa ci siamo uniti anche noi ai cristiani di ogni parte del mondo, per far salire al Cielo una supplica accorata nel giorno anniversario della strage che in Israele ha dato inizio alla guerra contro i Palestinesi. Eravamo tutti insieme a invocare il dono della fine della guerra, che sta insanguinando tanti paesi del mondo: è stato il nostro gesto penitenziale, prima del meritato riposo dopo una giornata cominciata nel cuore della notte per tutti quelli che hanno viaggiato in aereo.
La celebrazione dell’Eucaristia ha dato l’avvio oggi alla seconda giornata, facendoci entrare nel vivo del pellegrinaggio. La basilica del Rosario ci ha accolti anche quest’anno, consentendoci di vivere un’esperienza bella e fondamentale. I volontari con gli ammalati, il coro con gli animatori, i pellegrini riuniti insieme alle coppie che festeggiano quest’anno gli anniversari di matrimonio (25 e 50 anni!): abbiamo composto così l’assemblea liturgica che, guidata dal gruppo dei sacerdoti presenti, si è presentata al Signore per nutrirsi della sua Parola e del Pane di vita. Non è mai solo un rito né si tratta di qualcosa di ripetitivo o di stanco, che poco avrebbe da dire alla vita quotidiana: presiedendo l’Eucaristia ho avvertito fortemente la disponibilità a lasciarsi plasmare e trasformare dallo Spirito, che ho invocato con fiducia su tutto il Popolo di Dio che noi qui rappresentiamo. Un vero dono di grazia, che la nostra Chiesa diocesana deve riconoscere e accogliere con gioia!
Gli appuntamenti pomeridiani infine non sono stati meno significativi. Prima la Via Crucis, che gli ammalati hanno vissuto insieme agli anziani e ad alcuni volontari in una cappella senza barriere architettoniche, mentre gli altri pellegrini si sono lasciati camminati sulla collina che affianca la basilica superiore pregando, meditando e cantando. Poi il Rosario alla grotta delle apparizioni, trasmesso in diretta da TV 2000: è sempre un momento di forte comunione, che mi fa sentire la bellezza e l’importanza dei mezzi di comunicazione. Ai tanti messaggi ricevuti dalla diocesi e anche da altre parti di Italia ho risposto non solo assicurando la preghiera, ma anche riferendo la gioia di sentirmi parte di una grande famiglia che alza lo sguardo verso il Cielo con grande speranza. La Vergine Madre, che contempliamo e supplichiamo senza stancarci, ci ottenga il dono dell’umiltà e dell’amore, secondo la testimonianza resa da Bernadette e che ancora ci affascina profondamente. Qui a Lourdes lei continua, con discrezione e nel silenzio, a sostenere e incoraggiare il nostro cammino di pellegrini. E ci assicura, con il racconto della sua storia personale, che è possibile raggiungere la meta!
Lourdes, 9 ottobre 2024 Ore 17.50
Alla “Messa internazionale” partecipano pellegrini presenti a Lourdes di varie parti del mondo. Tutti insieme, nella varietà di lingue e culture, con storie e sensibilità così diverse l’una dall’altra, riusciamo a celebrare con “un cuor solo e un’anima sola”. È il miracolo dell’Eucaristia, che accade sotto i nostri occhi ogni volta, ma che in alcune circostanze speciali viene messo in evidenza con maggiore risalto. Non è affatto facile creare le condizioni perché questo sia recepito. Occorre però riconoscere che i responsabili di questo santuario, tra i più frequentati al mondo, ci riescono meravigliosamente.
L’accoglienza è curata in modo particolare, con il saluto ai singoli gruppi nelle lingue di appartenenza già prima della Messa e la processione all’altare delle insegne di ogni aggregazione. I canti nelle lingue principali sono eseguiti da un coro costituito al momento da pellegrini volenterosi e guidati da un abilissimo maestro cantore che consente a tutta l’assemblea di partecipare, con la traduzione dei ritornelli nei grandi schermi situati lungo tutta la grandissima basilica di S. Pio X (un’enorme Chiesa, a forma di nave capovolta, capace di accogliere fino a ventimila persone!). I riti sono molto curati, in quella “nobile semplicità” voluta dalla riforma liturgica perché tutti possano cogliere e gustare la bellezza del mistero che si celebra. I diaconi, i sacerdoti e i vescovi che concelebrano sono essi stessi un segno che rimanda alle comunità che servono e che rappresentano con fedeltà e gioia. Basta vedere come sono salutati e applauditi con gioia nella processione finale. Infine i malati: ancora una volta sono essi i veri protagonisti, nel posto centrale sempre ad essi riservato, nel servizio che viene offerto loro da volontari e personale medico, nella premura che tutti mostrano nei loro confronti. Insomma, una manifestazione corale e gioiosa del Corpo di Cristo, nella varietà di vocazioni e ministeri. È il Popolo di Dio chiamato a vivere il pellegrinaggio verso la patria celeste, mentre cammina sulla terra annunciando il Vangelo con la testimonianza della vita.
Il pomeriggio poi, come è ormai tradizione da alcuni anni, è stato dedicato alla catechesi. Divisi in piccoli gruppi e guidati dai sacerdoti, sono state offerte a tutti delle piste di riflessione sul senso del pellegrinaggio e sulle conseguenze pratiche nella vita di ogni giorno. Dalle prime reazioni posso concludere che l’interesse è stato più che buono. Coloro che hanno partecipato a questo momento, assai importante per cogliere il senso di ciò che qui si vive in profondità ma che appartiene all’esperienza di ogni credente, si sono mostrati entusiasti. Quanto bisogno c’è di ascoltarci a vicenda, per far venir fuori le domande che tutti in modi diversi ci portiamo dentro. Da S. Bernadette riceviamo anche questo messaggio: la fede cresce con noi, nella misura in cui la condividiamo con chi ci sta accanto e con semplicità ci lasciamo sostenere dalla testimonianza di vita che ogni persona ci può donare. È lo Spirito che guida la Chiesa sulla via della santità, oggi come sempre!
Lourdes, 10 ottobre 2024 Ore 18.20
L’ultimo giorno del nostro pellegrinaggio è stato anche quest’anno tutto dedicato all’Eucaristia. Non potrebbe essere altrimenti. Maria ci porta a Cristo: solo in lui troviamo nutrimento e forza per il cammino. Bernadette al tempo delle apparizioni non aveva ancora ricevuto la “prima comunione”, a causa della sua scarsa preparazione. Ma l’esperienza straordinaria che la Bella Signora le concesse di fare con lei, nella preghiera e nella penitenza per i peccatori, le aprì il cuore: fu un’ottima preparazione al sacramento che nutre per la vita eterna. Da questo legame profondo con lo Sposo non si separò mai più, fino all’ultimo giorno della sua vita. Ora lo contempla nel cielo: la Madonna glielo aveva annunciato, come degna conclusione di un percorso terreno segnato da sofferenze e grandi prove. Noi oggi la veneriamo beata e riconosciamo il suo itinerario di santità come dono che il Padre ha fatto alla Chiesa per questo tempo pieno di sfide, perché il Vangelo risuoni come buona notizia anche per i nostri contemporanei.
La Messa alla Grotta, che ci ha visti radunati questa mattina sfidando il clima che si annunciava piovoso e freddo ma che poi ci ha regalato a sorpresa un bel sole, è stata vissuta da tutti con intensa partecipazione. La preghiera e il silenzio, l’ascolto e la gioia, il canto e la commozione: ho avvertito il soffio dello Spirito anche accanto a me, attorniato dai concelebranti che numerosi vivevano il sacrificio eucaristico con sincera e profonda apertura del cuore. Un dono veramente straordinario per ognuno: il vero miracolo, che il Signore Gesù, crocifisso e risorto, compie sempre per i suoi amici perché possano diventare ogni volta di più il suo Corpo spezzato per la salvezza del mondo. Ci siamo alla fine ringraziati a vicenda: potrà avvenire lo stesso nelle nostre celebrazioni domenicali?
Nel pomeriggio poi abbiamo partecipato alla processione eucaristica. Anche questo è un momento bello, solenne, ricco di significato. Un popolo in cammino, pellegrini di speranza, discepoli che accolgono Gesù e lo seguono per le strade del mondo: nel mio cuore sono passati questi e altri pensieri, sentimenti, messaggi: tutti trasformati in preghiera e portati davanti al Santissimo nel silenzio dell’adorazione. Come dimenticare poi le tante sofferenze, visibili attraverso i numerosi malati presenti e i tanti che da casa continuano ad affidarci le loro intenzioni? Abbiamo invocato inoltre il dono della pace: per i paesi martoriati dalla guerra, per i popoli che subiscono ingiustizie, per quanti sono accecati dall’odio e dal desiderio di vendetta. Ricevendo la benedizione Eucaristica, che qui a Lourdes viene impartita a conclusione della processione nella basilica sotterranea attraversando gli ampi spazi dove l’assemblea ha trovato posto, ho ringraziato il Signore che va a cercare i suoi figli ovunque si trovano, senza dimenticare nessuno, neppure i più lontani, e ho chiesto che possiamo imparare anche noi a fare lo stesso. È ciò che mi hanno testimoniato nel primo pomeriggio i nostri giovani volontari, nel breve ma intenso momento della condivisione e della verifica. Sono un segno concreto di speranza, un germoglio di quel mondo nuovo che Dio ci ha promesso e che in Bernadette ha visto proprio qui un anticipo meraviglioso!