Martedì di Quaresima: Dio è un Papà amorevole

Il quarto incontro dei Martedì di Quaresima, martedì 17 marzo 2015, svoltosi presso la Chiesa di S. Michele a Pimonte, come sempre è cominciato col saluto iniziale e l’introduzione di don Nino Lazzazzera, quindi con l’intervento-schema di orientamento sulla trama da parte di don Gennaro Boiano.
 
Poi è stata eseguita la bellissima canzone “Stelle”:
Qui, fuori nel buio
Qualcuno fugge
Fugge da Dio
Fugge da Te
Dio mia giustizia
Non mi arrenderò
Giuro lo prenderò
Giuro lo prenderò
Il suo percorso è nel buio
Io amo Te, mio Signore
E quelli che seguono Te e la tua via
Troveranno la luce
E se ti perdi,
non c’è salvezza
Le fiamme
La spada!
 
Stelle
Luminose e sole
Non oso contarvi
Perse nel buio
Brillando lassù
Portate la luce
Zitte e sicure
Sorvegliate la notte
Sorvegliate la notte
Il vostro posto è nel cielo
Il vostro scopo è la luce
E ognuna brillando il suo posto avrà
Ed è sempre così
E per chi si perde non c’è salvezza
E cade nel buio
Sarà sempre così
Perché così è scritto
Sulle porte del cielo
Che chi sbaglia e chi cade
La pagherà!
Possa vederlo
Dietro le sbarre non mi fermerò
No, non lo farò
Fino a che, sarà
Giuro, sarà così!
 
Da me è stato svolto il tema centrale della serata: “Qual è l’immagine di Dio che mi porto dentro? Chi è Dio per me?”.
Nella riflessione abbiamo cercato di sottolineare due idee sbagliate su Dio. Il primo errore: “Dio per qualcuno potrebbe essere colui che mi permette qualsiasi cosa, tanto prima o poi mi perdonerà”, questo è il pericolo di vivere una fede lassista ed inoperosa. Il secondo errore: “Dio è colui che mi premia per le azioni giuste e mi castiga per quelle sbagliate”, questo è il pericolo di vivere una fede volontarista.
Abbiamo cercato di allontanarci da queste idee sbagliate su Dio introducendo un’immagine più veritiera di Dio: Dio è Padre, anzi Papà, come spesso lo chiama Gesù.
Quindi come un Papà amorevole, veritiero e giusto, non mi permette tutto, anche perché non tutto mi fa bene. Tuttavia mi perdona sempre, anche se ci resto male comunque, perché mi fa capire che ho sbagliato.
E come un Papà amorevole, veritiero e giusto a volte non mi concede un premio immediato, ma scontato, in vista di uno più importante e bello…
In conclusione il nostro vescovo, don Franco, ci ha donato la sua sintetica ma profonda riflessione sul “Dio-Papà”, ed infine si è cantata “La morte di Javert”, il personaggio chiave dell’ultima serata:
Chi è quest’uomo
Che mi ha catturato chiuso in un tranello
Preso e poi liberato.
ha saltato il suo turno per scacciarmi via liberare il passato e seguire la sua scia!
ciò che bastava era una pugnalata
Non ha voluto e la vita mi ha donata ch’io sia dannato salvato da un ladro ch’io sia dannato e lui giustiziato
sono la legge e la legge va salvata la sua pietà è una moneta sbagliata
Non c’è nulla che mai ci accomuna
Sulla terra o il sole o la luna!
Quest’uomo è entrato dentro me
E ha dominato il mio pensiero io l’ho inseguito e poi cacciato
E lui mi ha amato
Mi ha perdonato morire dalle mani sue
Giusto così morto ma salvo nell’interno invece vivo in un inferno
E mi chiedo se c’è
C’è perdono per lui Le sue colpe lavate le sue piaghe sanate
ora comincio a dubitare se sia possibile cambiare
Ho un cuore duro eppure trema
Ciò che conosco è mare mosso
Lo manda il cielo oppure il buio io non lo so ma lui donandomi la vita L’ha presa in mano e poi l’ha uccisa.
Mi rialzo e cado giù
E la notte è sempre nera sento il buio che mi attira
So che non ce la farò
Sto scappando da quell’uomo
Che si chiama Jean Valejan
Non riesco più a fuggire è così che finirà

Dopo l’esecuzione della canzone ci siamo intrattenuti per salutarci tutti, ed eravamo veramente in tanti!!

 

di don Gennaro GIORDANO