Mons. Alfano: “Celebrare, adorare, camminare”

Domenica 22 giugno, alle ore 19,30, nella cattedrale di Sorrento la comunità ecclesiale si è riunita attorno all’’arcivescovo, mons. Francesco Alfano, per l’’adorazione in occasione della solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Alla celebrazione hanno partecipato una decina di sacerdoti.
L’adorazione è iniziata con l’esposizione del Santissimo Sacramento e il canto “Panis Angelicus”. La celebrazione, dopo la lettura del Vangelo di Luca sul miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, è stata scandita da momenti di silenzio per l’adorazione e la preghiera personale, canti e la lettura, divisa in tre momenti, dell’omelia di Papa Francesco, per la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo del 2013.
È seguita la meditazione dell’arcivescovo. “Con il Vangelo commentato da Papa Francesco, ci prepariamo a vivere questo giorno di festa solenne, antica e sentita dal popolo di Dio: la festa del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Abbiamo celebrato l’Eucaristia stamattina nelle nostre comunità, abbiamo reso grazie a Dio per il dono di Gesù, che impreziosisce la nostra vita e il nostro mondo, lo redime, lo salva, lo rende nuovo, bello”.
“Dopo aver celebrato e ringraziato – ha proseguito mons. Alfano -, ora adoriamo Gesù, il volto umano di Dio, il cibo della nostra vita, la gioia della nostra esistenza. Appunto, il Vangelo: la bella, buona, grande, unica notizia capace di trasformare radicalmente la nostra storia. Adoriamo nel silenzio, nell’ascolto, con il canto, riposandoci accanto a Lui, riconoscendo che non saremmo nulla senza di Lui”.
Ma non basta: “Celebrare, adorare e poi camminare: la processione – ha chiarito il presule – ci farà sperimentare ciò che deve caratterizzare la vita della Chiesa ogni giorno. Camminiamo insieme a Gesù, anche se non lo vediamo. Camminiamo portando per le strade Gesù che ha scelto di farsi uno di noi e, al tempo stesso, camminiamo lasciandoci portare da Gesù per non smarrirci, per non rimanere ai margini della strada, stanchi, sfiduciati, soli. La processione ci rimette in moto, ci fa uscire dalle nostre paure, dalle nostre chiusure, dalle nostre esitazioni o auto contemplazioni”.
Poi l’arcivescovo si è rivolto in preghiera direttamente al Signore: “Sì, usciamo con Te, Gesù, e ancora una volta il Vangelo, la Buona Notizia, la Tua Persona, nato, vissuto, morto e risorto per noi, che è al centro della Chiesa, ci spinge a non fermarci su noi stessi, a non chiuderci di nuovo, a non cercare solo noi stessi. Sarebbe troppo poco. Ci spinge a cercare Te negli altri”.
Mons. Alfano ha ricordato come il Vangelo sia commentato autorevolmente da Papa Francesco “con la sua stessa vita, con i suoi gesti sorprendenti, con le sue parole ricche di concretezza e di provocazioni, con il suo messaggio forte e sconvolgente, con la sua autorevole parola, pronunciata con la forza dello Spirito per tutta la Chiesa, chiamata in questo momento, come sempre ma ancor più, a una grande e profonda radicalità per essere segno umile, come questo Pane, povero, ma trasparente e luminoso di un Dio che continua ad amare il suo popolo”. Perciò, ha concluso il presule, “non ci stancheremo di vivere seguendo il Vangelo e di riconoscere chi accanto a noi continua con la sua vita a mostrarci il Vangelo e non ci distrarremo e continueremo a chiedere che le nostre comunità, la nostra Chiesa, l’intero popolo di Dio possa essere unito in Te, Gesù, Sacramento dell’Amore del Padre per il mondo intero”.

di Gigliola ALFARO