Mons. Alfano: “Convertiamoci e apriamoci al dono della fede”

Domenica 18  febbraio  ci presenta un passo del vangelo di Marco:
 
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
 
Su questo passo del Vangelo, ci offre una riflessione, il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano:
 
Il vangelo delle tentazioni. Ogni anno ascoltiamo il vangelo delle tentazioni nella prima domenica di quaresima. Ci introduce quasi in questo cammino esigente, impegnativo e bello perché abbiamo come meta di seguire Gesù verso la Pasqua. Dobbiamo prendere in seria considerazione la nostra condizione di persona umana, chiamati ogni giorno a lottare per vincere le prove e sperimentare la fedeltà di Dio. Allora guardiamo a Gesù. Marco ce lo presenta così, spinto dallo Spirito nel deserto. Gesù si apre a questa dimensione profondamente umana che condivide con la prova, grazie alla suo docilità allo Spirito. Rientra misteriosamente nel progetto di Dio, non allora quel qualche cosa che ci allontana da Dio. La tentazione, così come Gesù la vive, gli permette di fare esperienza più profonda nella sua umanità della presenza di Dio e di scegliere ancora di più, sempre di più, di essere fedele, di poggiare la sua vita, tutta quanta su di Lui: il disegno del Padre. Ecco l’obbedienza di Gesù nello Spirito, lì nel deserto dove il popolo di Israele aveva sperimentato la guida fedele nel Signore nonostante le sue debolezze. Aveva toccato con mano la forza potente di Dio che sconfigge i nemici, che libera da ogni ostacolo, che guida il popolo nel deserto dove a tu per tu si può ascoltare la voce di Dio nella vera essenzialità, dove non c’è più nulla che se stessi. Gesù, veramente nostro fratello, nella sua condizione umana ne fa esperienza dall’inizio alla fine, i quaranta giorni di cui parla l’evangelista sono un’introduzione in quella che sarà, giorno dopo giorno, la prova dinanzi agli ostacoli, alle tentazioni proposte dai nemici, dagli avversi, all’incredulità che troverà fino alla prova estrema quando sulla croce sarà deriso, insultato, incompreso. Egli si affiderà completamente a Dio. Così Gesù vince non solo le bestie selvatiche entrando in armonia come Dio ci aveva consegnato fin dall’inizio del suo progetto. Apre una storia nuova e perciò il vangelo che egli annuncia e proclama girando per i villaggi è il vangelo della salvezza per il quale occorre convertirsi e aprirsi al dono della fede. 
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