Mons. Alfano: “Da Maria impariamo il mistero della fraternità”

Domenica 20 dicembre – quarta Domenica di Avvento – ci presenta un passo del Vangelo di Luca:

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.

 Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Su questo passo del Vangelo ci offre un pensiero il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano:

“Il Natale è alle porte. Ci siamo preparati in questo tempo breve, intenso e particolarmente significativo con l’avvio del Giubileo. L’Avvento ci ha messo in condizione di andare incontro al Signore. Ora ci facciamo aiutare da Maria, Lei che ha atteso, accolto, generato e mostrato il Verbo di Dio fatto uomo, ci indica la modalità concreta non solo per questi giorni di preparazione prossima, ma per tutta la nostra vita: sì, accogliamo il Signore aiutati da Maria, la quale, avendo ricevuto il grande annuncio della maternità che l’avrebbe legata per sempre al Messia e ai suoi discepoli, si è messa in viaggio ed è entrata nella casa della cugina Elisabetta, ha attraversato la soglia, le porte sono state per Lei il passaggio da una condizione all’altra, non si è fermata. Passiamo anche noi la porta che ci tiene ancora lontani e attraversiamo questa soglia che ci consente di stabilire rapporti non solo belli e autentici, ma profondi e duraturi.

Da Maria impariamo che solo l’incontro tra fratelli consente di accogliere il Messia che viene. Che bell’incontro nella casa dove Maria porta il dono che Dio le ha fatto: ‘Beata te, che hai creduto!’ Il Bambino comunica gioia già prima di nascere. Ed Elisabetta riceve questo dono e condivide la gioia, lei pure visitata dal Signore e mossa dallo Spirito e la benedice. È un incontro di benedizione, dove la gioia non è superficiale né legata a interessi. Non c’è inganno nel loro abbraccio, ma fraternità autentica, disponibilità a condividere tutto. È la beatitudine della fede. Entriamo così in ciascuna delle nostre case, in quelle più segnate da sofferenza, solitudine, dolori di ogni tipo, povertà, miserie, ingiustizie. Entriamo così nel cuore l’uno dell’altro: lo possiamo fare, anzi lo dobbiamo fare. Ci prepariamo al Natale, viviamo il nostro mistero di discepoli del Signore, di pastori che offrono quanto hanno, anche se poco, accogliendoci a vicenda, donando agli altri quello che abbiamo, portando Gesù che è in noi e riconoscendo Gesù che è nei nostri fratelli. Il mistero del natale sia, allora, per tutti questo: impariamo da Maria questo mistero di fraternità, di comunione, di amicizia, di lode a Dio e di benedizione perché il suo amore è senza fine per tutti”.

 

IV Domenica di Avvento 20 dicembre 2015

Mons. Alfano: “Da Maria impariamo il mistero della fraternità”Domenica 20 dicembre – quarta Domenica di Avvento – ci presenta un passo del Vangelo di Luca:In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Posted by Arcidiocesi Sorrento – Castellammare di Stabia on Venerdì 18 dicembre 2015