Mons. Alfano: dal card. Bagnasco l’invito ad una Chiesa missionaria

Lunedì 20 maggio si è aperta l’Assemblea generale della Cei Conferenza episcopale italiana) con la prolusione del cardinale presidente Angelo Bagnasco (in allegato il testo integrale). Il nostro Arcivescovo, monsignor Francesco Alfano, ci illustra i punti fondamentali dell’intervento del porporato.
“Dal cardinal Bagnasco è venuto un invito forte alla comunità cristiana ad essere missionaria. Il cardinale ha citato tante volte Papa Francesco, parlando della necessità di una comunità non ripiegata su di sé – ci spiega monsignor Alfano –, ma piuttosto di una comunità che si senta mandata a ogni persona. Su questo il presidente della Cei ha sviluppato anche l’appello alla società a ‘pensare alla gente’. Come cristiani siamo dentro questa realtà, la viviamo fino in fondo, però ci accorgiamo ci sono dei criteri che non mettono al centro l’uomo, sia a livello economico, sia a livello occupazionale, sia su valori come quello, che il porporato ha citato sempre, della libertà individuale. Libertà individuale in nome della quale la persona viene calpestata nei suoi diritti fondamentali”.
Rivolgendosi ai politici il cardinal Bagnasco ha chiesto di superare le contrapposizioni e di assumersi le proprie responsabilità. “Il presidente della Cei – ha osservato monsignor Alfano – ha invitato alla compattezza. Ha chiesto, quindi, non solo la ricerca del bene comune, ma anche di una decisione concorde, man mano che si affrontano i singoli problemi, partendo dalle esigenze della gente”. Per il nostro Pastore, “a tutti i livelli, anche nella nostra realtà locale, nel dibattito politico attuale, non solo per le prossime elezioni ma anche per il momento particolare che stiamo attraversando, è necessario incontrarsi, e non solo contrapporsi, su ciò che ci sta a cuore. È l’appello che anch’io ho fatto a quelli che si sono presentati a me in occasione delle elezioni”. Si tratta di un “appello, a nome della Chiesa, ad aprire un dibattito concreto, anche partendo da posizioni diversificate su ciò che sta a cuore alla nostra gente trovando poi soluzioni che non siano di compromesso, ma che siano per il meglio di tutti, nel campo del lavoro e dell’assistenza di chi è in difficoltà”.
Proprio a proposito delle persone in difficoltà, ci ricorda monsignor Alfano, “c’è stato un passaggio della prolusione, ripreso nel dibattito proprio dai vescovi della Campania, in cui il cardinale ha parlato di tutti questi assistiti che soprattutto dalle comunità parrocchiali ricevono un aiuto, che non hanno più nemmeno dai comuni”. Il nostro Arcivescovo sottolinea: “C’è bisogno invece veramente di prendersi a cuore chi non ce la fa. Le parrocchie da sole non possono e non devono sostituire allo Stato. La Caritas non ha un compito assistenziale, ma una funzione pedagogica che dovrebbe aiutare a riscoprire i bisogni fondamentali nella condivisione. C’è questa difficoltà che va affrontata insieme. Noi sentiamo forte , come comunità cristiana, il bisogno di rendere il Vangelo visibile, perché la nostra missione è annunciare Gesù”. Richiamando le parole di Papa Francesco, riprese dal cardinal Bagnasco, monsignor Alfano ha precisato, quindi, che la missione della Chiesa  “non è far sì che le nostre comunità funzionino bene”. No all’autoreferenzialità, dunque, perché “in questo caso la Chiesa si ammala, come ci dice Papa Francesco. E un po’ è malata, anche nell’ansia di far funzionare bene le sue strutture”. “Le nostre strutture – chiarisce l’Arcivescovo – sono a servizio del Regno di Dio, quindi di ogni persona”.
Monsignor Alfano ritorna sull’appello alla missionari età del cardinal Bagnasco: “Faccio mio questo appello: in diocesi lavoreremo sulla dimensione missionaria. Ogni persona ci deve stare a cuore, non solo quelli che frequentano le nostre comunità. Insieme con quelli che frequentano le nostre comunità prendiamo maggiormente vigore condividendo quest’ansia missionaria. Nessuna esclusione è accettabile: dobbiamo annunciare il Vangelo della carità e della verità avvicinandoci a ogni persona. Ogni problema è anche il nostro e lo affrontiamo insieme. In questo dobbiamo camminare tanto ed è quello che cercheremo di fare anche preparando il prossimo convegno dell’autunno”.
Il cardinal Bagnasco ha parlato molto anche della famiglia, un altro tema molto caro anche all’Arcivescovo Alfano. “È un tema fondamentale – osserva -. È la nostra risorsa, il nostro tesoro più grande. Nella tradizione locale tutto è ruotato sempre attorno alla famiglia. Ma oggi la famiglia si sta trasformando in modo velocissimo. E tutti i problemi  che vengono messi sul tappeto li viviamo anche noi. Veramente una pastorale che vuole partire dalla realtà locale non può che farlo a partire dalla famiglia che si sta trasformando”. Per il Presule, allora, la domanda che dobbiamo porci “è come stare accanto alle famiglie, come annunciare il Vangelo dell’amore alle nostre famiglie, che, come ha ricordato il cardinale, è il Vangelo della vita, la buona notizia della vita, aiutata a svilupparsi nella sua dignità, dal concepimento fino alla fine”. Eppure, ricorda monsignor Alfano, “sono stato in qualche scuola in cui i ragazzi facevano fatica a cogliere il valore della vita dal concepimento all’ultimo istante o del rapporto uomo-donna come fondamento della famiglia”. Di qui “l’urgenza di annunciare il Vangelo, che significa andare incontro all’uomo nella sua verità: non è una battaglia ideologica né politica. Dobbiamo rendere presenti queste tematiche molto di più, penso ad esempio ai giovani che si preparano al matrimonio. Sto incontrando molti giovani cresimandi che si preparano al matrimonio: ma come stare vicino a loro, ascoltandoli, aiutandoli a far venir fuori le loro posizioni e confrontarle con il Vangelo?”. Queste, per il nostro Arcivescovo, “sono le sfide della nuova evangelizzazione. Sono sfide che toccano anche la nostra diocesi e gli operatori pastorali, che ho incontrato nella visita alle unità pastorali. Dovremo attrezzarci di più, operatori laici e presbiteri; non basterà enunciare un principio o richiamare un valore: dobbiamo metterci insieme per trovare le vie per proporre la vita buona del Vangelo a vicini e lontani. Infatti, ancora tanti ci chiedono i sacramenti. Si tratta di una grande opportunità che abbiamo, ma noi come li accompagniamo in questo cammino?”. Insomma, conclude monsignor Alfano, “c’è un bel lavoro da fare”.

di Gigliola ALFARO