Mons. Alfano: gli Esercizi spirituali a Mugnano del Cardinale “giorni di grazia”

Giorni di preghiera, silenzio, condivisione. I vescovi della Campania hanno iniziato la loro Quaresima con gli Esercizi spirituali a Mugnano del Cardinale (Av). Anche il nostro arcivescovo, monsignor Francesco Alfano, ha partecipato. Gli abbiamo chiesto di condividere con noi la sua esperienza.
 
“Ogni anno iniziamo la Quaresima tutti insieme, noi vescovi della Regione – ci racconta mons. Alfano -. È un momento forte perché anche se noi vescovi ci incontriamo periodicamente, è sempre per affrontare questioni, prendere decisioni, confrontarci e, quindi, è un lavoro riguardante il nostro ministero. Ritrovarci davanti al Signore per un tempo prolungato, quasi una settimana, nel silenzio, nella preghiera, nell’ascolto della Parola del Signore ci fa riscoprire per quello che siamo: discepoli, amici del Signore, apostoli che condividono la gioia della Sua presenza e accolgono il Suo amore”.
 
Chi ha predicato quest’anno gli Esercizi?
 
“Quest’anno siamo stati aiutati in modo particolare dal servizio che ha offerto il predicatore padre Raniero Cantalamessa, un cappuccino molto noto in Italia per il servizio che ha reso anche attraverso i mezzi di comunicazione e predicatore della Casa Pontificia dal 1980, quando fu chiamato da Giovanni Paolo II. Quello che mi ha colpito di più non è stata solo la sua preparazione o la sua capacità comunicativa, ma la sua maturità spirituale. Veramente un uomo di Dio, che, con umiltà e nella verità, ci ha portato per mano a riscoprire ciò che è per noi pane quotidiano: l’incontro con il Signore, l’adesione a Lui, la disponibilità a seguirLo e ad amarLo totalmente, riconoscere la nostra distanza da Lui anche per la debolezza e la fragilità del peccato, ma soprattutto la gioia di essere partecipi di questo mistero. Padre Cantalamessa l’ha fatto con una capacità straordinaria, mettendoci in condizione non solo di ascoltare e nel silenzio pregare, ma di condividere la preghiera, nell’invocazione allo Spirito e nella gioia di qualcosa di più grande che ci accomuna”.
 
Questa esperienza forte che ha vissuto che ricadute avrà sulla nostra Chiesa?
 
“Ogni esperienza spirituale è sempre aperta all’incontro con gli altri perché non si può incontrare il Signore da soli e non si può condividere solo con alcuni, quasi fosse un privilegio. C’è un dono che entra nel cuore e che va oltre, consentendo di riconoscere negli altri la stessa potenza dello Spirito. La ricaduta per me è quella che stiamo cercando di vivere, da un po’ di tempo, e che vedo crescere sempre più forte: una Chiesa che si mette in ascolto costante della Parola, una Chiesa che quanto più ascolta la Parola tanto più stabilisce e incrementa i rapporti fraterni, una Chiesa che ascoltando la Parola e crescendo nella fraternità si apre a ogni persona e scopre quotidianamente che lo Spirito ci ha preceduto, non ci sono più confini, barriere, nemmeno religiose, ecclesiastiche o di confessione: c’è la persona. Allora, una Chiesa che deve diventare coraggiosa e profetica nello stare accanto a ogni persona: persona che soffre, persona che è in ricerca, persona che è ai margini, persona che ha bisogno di un supplemento di speranza”.

 

di Gigliola ALFARO