Mons. Alfano: “la povera vedova un esempio da seguire”

Domenica 8 novembre – XXXII Domenica del Tempo ordinario:
 
In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo.
Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
 
Su questo passo del Vangelo ci offre un pensiero il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano:
“Una vedova. Il Vangelo di Marco che ci ha accompagnato quest’anno ci mette dinanzi al gesto piccolo e ignorato da tutti, ma conosciuto al Maestro, di una vedova.
I discepoli sono con Gesù al tempio e guardano la gente che passa, i ricchi che offrono la loro moneta tintinnante nel tesoro del tempio, ma Gesù stigmatizza questo atteggiamento e invita i discepoli a non fare nulla per ostentazione e a non correre il rischio degli scribi, di coloro che amano farsi vedere. Anche il loro impegno verso Dio è condizionato da questa sottile tentazione: preoccuparsi del giudizio degli altri.
La vedova diventa un modello per i discepoli e per tutti noi, anzi diventa quasi l’anticipo di quello che Gesù sta per fare. Cosa fa di straordinario questa povera donna che non ha nulla, non è considerata da nessuno e non può offrire un granché nel tesoro del tempio perché la casa di Dio sia abbellita sempre più nella sua sontuosità? Offre quel poco che ha. Sì, le sue piccole monete, che sono il suo tesoro, anzi, come spiega Gesù, la sua vita, perché non ha nient’altro. Ma questa donna sa che quel poco che ha non è suo, non le appartiene e lo restituisce a Dio.
Il gesto di questa donna è straordinario, perché non tenendo nulla per sé mostra il segreto che le consente di andare avanti nella vita nonostante tutto: poggia su Dio, è una povera del Signore, che in Lui ha trovato serenità, forza. Il suo tesoro è Dio, sa che Dio non l’abbandonerà, dona tutto perché il suo futuro è nelle mani di Dio. Ce la faremo noi a riconoscere che tutto quello che abbiamo non ci appartiene?
Il cammino, forse, è ancora lungo, ma guardando alla vedova e a tanti altri testimoni riusciremo anche noi a seguire Gesù, a non tenere niente per noi e ad annunciare così al mondo che Gesù è l’unica nostra vera speranza”.
 

XXXII Domenica del Tempo Ordinario 08 novembre 2015

Mons. Alfano: “la povera vedova un esempio da seguire”Domenica 8 novembre – XXXII Domenica del Tempo ordinario:In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Posted by Arcidiocesi Sorrento – Castellammare di Stabia on Venerdì 6 novembre 2015