Domenica 20 novembre XXXIV Domenica del Tempo Ordinario ci presenta un passo del Vangelo di Luca
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Su questo passo del Vangelo, ci offre una riflessione, il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano:
Gesù ricordati di me. Si chiude così lanno liturgico della festa di Cristo Re, alzando lo sguardo verso la croce di Cristo e lasciandoci guidare nella preghiera dalla supplica del ladrone che muore con Lui. Chiudiamo lAnno Giubilare, lAnno della Misericordia, anno in cui abbiamo fatto esperienza di questo amore infinito, sconfinato, benevolo di Dio per mezzo di Gesù. E allora la preghiera del ladrone diviene anche la nostra, non importa quello che sta vivendo, quello che cè intorno a se. La sua preghiera è di unintensità unica e straordinaria. La folla sta a vedere, i capi lo insultano così come i soldati e anche laltro ladrone. Ma lui percepisce, sente in qualche modo unico, seppure in quellultimo istante della sua vita, la presenza di Dio. Un Dio che si fa talmente vicino a lui da condividere la stessa pena. Lui non ha fatto nulla di male. Noi si, meritiamo questa condanna. Cè in un attimo la revisione della sua vita, il comprendere il grande fallimento e mentre sta per chiudersi in modo così tragico la sua vicenda terrena, la possibilità di un respiro ampio, profondo e nuovo, quello di Dio. Gesù ricordati di me e la risposta di Gesù è lesaudimento di questa supplica ben oltre ogni attesa. Fa bene anche a noi, presi come siamo dalla vita quotidiana, dai nostri piccoli o grandi fallimenti, dai tentativi di rialzarci, dalle solitudini che a volte ci angosciano. Oggi sarai con me nel paradiso, la risposta di Gesù che riguarda il futuro della nostra vita. Il paradiso, la comunione piena con Dio e il paradiso è donata oggi. E la possibilità di fare esperienza oggi della sua presenza e della sua amicizia. Questa è la misericordia di Dio con me. E allora lincontro con laltro, andare verso il bisognoso per condividere il cammino con questa speranza attraverso le opere di misericordia, il frutto di questo anno giubilare, saranno anche per noi il segno concreto e continuo della speranza che non viene meno. La gioia di essere sempre in cammino verso la patria, della bellezza di una vita vissuta mai più da soli, in cammino da fratelli e sorelle bisognosi di perdono e misericordia ma nella certezza che Lui è con noi per sempre.
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