Mons. Alfano nella Messa crismale: “Usciamo per raggiungere le periferie esistenziali”

 
La cattedrale di Sorrento era gremitissima, mercoledì 1° aprile. Tutta la comunità diocesana, giovani, adulti, bambini, anziani, si è riunita intorno all’arcivescovo, mons. Francesco Alfano, al vicario generale, don Mario Cafiero, ai sacerdoti, ai diaconi e ai seminaristi per una delle Messe più partecipate dell’anno: la Messa crismale. L’appuntamento, come l’anno scorso, è stato anticipato alla sera del Mercoledì Santo, in modo da permettere a un maggior numero di persone di partecipare. Quasi centoventi i sacerdoti che hanno concelebrato; presente anche il vescovo emerito, mons. Felice Cece. Molti anche i turisti, presenti per la Settimana Santa a Sorrento, che hanno partecipato alla Messa. Sull’altare splendevano le lampade come segno degli istituti religiosi presenti in diocesi, in quest’Anno della vita consacrata.
 
Nell’omelia (in allegato la versione integrale) l’arcivescovo ha ripetuto un invito forte alla Chiesa di Sorrento-Castellammare di Stabia alla missionarietà, sentendo nostre le parole di Isaia che Gesù fa risuonare nella piccola sinagoga di Nazaret. “Lasciati guidare dallo Spirito del tuo Signore e non aver paura di percorrere la via antica e sempre nuova dell’umiltà nel servizio!”: è stato il primo invito rivolto alla nostra Chiesa dal pastore. “Loda il tuo Signore, benedici il suo Nome, canta la tua gioia e non stancarti mai di testimoniare la novità dell’amore che tutti ci unisce in Cristo!”, ha aggiunto mons. Alfano.
 
“Va’ alla ricerca di chi è solo e ha smarrito il senso della vita, apri il tuo cuore a tutti gli emarginati e diffondi il profumo del Tuo amore per i poveri, ma lascia che il loro odore – anche quando non è piacevole – Ti impregni a tal punto da farti facilmente identificare con loro!”, è stato l’appello del presule. E ancora: “Non ti stancare mai di ‘uscire’ per raggiungere le numerose periferie esistenziali, condividi con tutti la forza della vera libertà che fa rinascere a vita nuova e scopri orizzonti prima impensabili!”. L’arcivescovo ha, poi esortato: “Aiuta i tuoi figli, giovani adulti anziani, a crescere nella fede e accompagnali nella ricerca del Signore Gesù, presente nella storia e nel mondo!”.
 
Un invito anche a toccare la carne di Cristo, come direbbe Papa Francesco: “Non aver paura di chinarti a toccare le piaghe dei cuori feriti e a fasciarle con l’unguento della comunione in Cristo, perché nessuno resti mai più solo!”.Mons. Alfano ha indicato anche l’importanza della testimonianza: “Continua a proclamare l’anno di grazia del Signore con la testimonianza di vita di ognuna delle tue comunità, perché tutti siano avvicinati con rispetto, si sentano accolti e amati come fratelli, possano fare esperienza della tenerezza di Dio e della sua bontà infinita!”.
 
“L’annuncio a sorpresa da parte di Papa Francesco di un Giubileo straordinario, l’Anno Santo della misericordia, ci fa entrare nel mistero della Pasqua con un’attesa ancora più forte e trepidante”, ha sottolineato il nostro pastore. A cinquant’anni dalla conclusione del Concilio Vaticano secondo “siamo tutti esortati a fare tesoro dell’inestimabile dono ricevuto, superando esitazioni, incertezze e paure. Non possiamo tenere per noi quanto ci è stato consegnato con libertà evangelica e coraggio profetico dai padri conciliari: ne va del cammino di tanti nostri fratelli e sorelle, chiamati a testimoniare insieme l’unica fede, e del futuro dell’intera famiglia umana, per un effettivo progresso nella giustizia e nella pace”. Mons. Alfano ancora ha esortato: “‘Usciamo’ allora in fretta dai nostri cenacoli e andiamo incontro a chi esige da noi una parola di speranza grande o un gesto concreto di carità sincera. Raggiungiamo le ‘periferie geografiche ed esistenziali’ che ci circondano, tanto diffuse anche nel nostro territorio, e gridiamo a tutti la gioia dell’incontro con il Risorto. Il suo Spirito, che invochiamo con fede e seguiamo con amore, ci renda sempre più docili nell’accogliere le parole che Gesù ancora rivolge a noi tutti: ‘Proclamate il Vangelo a ogni creatura’!”.
Dopo l’omelia c’è stato il rinnovo delle promesse sacerdotali e la liturgia della benedizione degli oli: degli infermi, dei catecumeni e del crisma. Al termine della celebrazione sono stati ricordati i giubilei sacerdotali che si festeggiano nell’anno. L’arcivescovo ha poi concluso con un augurio di una Santa Pasqua a tutta la comunità.

 

di Gigliola ALFARO