Mons. Alfano: “Tutti uniti per proclamare il Vangelo”

La cattedrale di Sorrento si è vestita a festa, sabato 22 novembre, per la celebrazione eucaristica, presieduta dal nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano, e concelebrata dall’arcivescovo emerito, mons. Felice Cece, dal vicario generale, don Mario Cafiero, e da una settantina di sacerdoti, per l’apertura dell’anno liturgico-pastorale 2014-2015, nei primi Vespri della solennità di Cristo Re dell’Universo.
All’inizio della messa è stato ricordato che domenica 30 novembre inizierà l’Anno della Vita consacrata, indetto da Papa Francesco. Per questo sull’altare brillavano cinque lampade, segno della presenza spirituale delle cinque comunità monastiche presenti in diocesi: le Monache Benedettine del Monastero San Paolo a Sant’Agata sui due Golfi, le Monache Carmelitane Scalze del Monastero Santa Teresa a Massa Lubrense, le Monache Domenicane del Monastero Santa Maria delle Grazie a Sorrento, le Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento di Castellammare di Stabia, le Monache Domenicane del Monastero Santissimo Rosario a Lettere. A queste cinque lampade si sono aggiunte le lampade, portate all’altare dai rappresentanti degli Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica.
“Proclamate il Vangelo a ogni creatura”: l’invito di Gesù è risuonato forte nelle parole del nostro pastore, che nell’omelia (clicca qui per il testo integrale) ha sottolineato la necessità di “proclamare la buona notizia a tutti”, “crescendo nella comunione fraterna”. Infatti, ha osservato, “solo insieme saremo credibili e testimonieremo con efficacia la potenza della Croce che salva”. Così “la scelta di ripartire dalle Unità pastorali e incrementare il vincolo che unisce fra loro le comunità parrocchiali si fonda proprio su questa certezza: il dono della vita fraterna è la prima efficace testimonianza che dobbiamo dare alla nostra gente”. Di qui l’invito: “Viviamo allora con passione il cammino tracciato per il nuovo anno: il percorso formativo missionario ci consentirà di ritrovarci attorno a ciò che essenzialmente conta ed è urgente condividere. Nessuno si senta escluso da questo invito a uscire dal piccolo guscio che ci protegge. Siamo tutti membri del Popolo di Dio, investiti di un’altissima responsabilità: rendere il mondo intero una sola famiglia, unita nell’amore e nella pace”.
Una seconda questione ha posto il nostro arcivescovo: quale Vangelo annunziare al mondo? “Sappiamo bene – ha osservato il presule – i rischi e le tentazioni che corre in particolare oggi l’azione evangelizzatrice della Chiesa. Papa Francesco ce li ricorda con un instancabile martellamento: la mondanizzazione, il clericalismo, la burocratizzazione. No, il Vangelo è la perla preziosa, il tesoro nascosto che non possiamo tenere per noi e tantomeno ridurre alle nostre piccole esigenze”. Il Convegno ecclesiale nazionale, che si terrà a Firenze a novembre del 2015 nel cuore del decennio incentrato sull’educare alla vita buona del Vangelo, avrà per tema: “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. Ecco, allora, “il Vangelo che dobbiamo annunciare: Gesù l’uomo nuovo! In Lui ritroviamo noi stessi, comprendiamo finalmente chi siamo e verso dove andiamo. In Lui risplende la dignità e la libertà di tutti, l’originalità sacra e inviolabile di ogni persona. In Lui è data a ciascuno la possibilità di costruire un futuro bello non solo per sé ma per la famiglia umana in cui Dio ci ha posti tutti come fratelli e sorelle”.
E a chi portare questo annuncio di salvezza e di vita buona? “Immediata la risposta – ha detto mons. Alfano -: a ogni persona. Ma assai impegnativa: senza escludere nessuno. Addirittura scomoda: partendo dagli ultimi, da quelli che non contano, dai tanti che non potranno mai ricambiare allo stesso modo”. Il mandato missionario “ci obbliga non solo a guardarci attorno con intelligenza evangelica, ma soprattutto a sentire urgente il bisogno di raggiungere ogni persona, ogni situazione, ogni ambiente”. Ecco perché, ha fatto notare l’arcivescovo, “il percorso formativo che vivremo nelle singole Unità pastorali non potrà che essere missionario”. A tutti gli operatori pastorali il presule ha chiesto “di offrire con fiducia il proprio contributo di idee e di esperienza”; ai membri dei Consigli delle Unità pastorali ha affidato “la responsabilità di accompagnare questo percorso passo dopo passo”; ai quindici parroci coordinatori ha detto “di trasmettere fiducia ed entusiasmo”.
Mons. Alfano ha, quindi, ricordato l’Anno per la Vita Consacrata indetto da Papa, che “è un chiaro appello alla conversione per tutta la Chiesa. Anche noi vorremmo accogliere l’invito a riconoscere i doni che lo Spirito ci fa attraverso la presenza nella nostra comunità diocesana di tante famiglie religiose: i monasteri contemplativi, le comunità religiose maschili e femminili, gli istituti di vita consacrata, l’Ordo Virginum che da poco ha festeggiato il suo primo decennale. Dobbiamo imparare a guardare con ammirazione, con stupore e gratitudine tutti quelli che sono stati chiamati a una vita di speciale consacrazione: con i loro carismi richiamano la Chiesa intera ad avere fiducia nell’opera dello Spirito e con la radicalità delle loro scelte ricordano che siamo tutti fatti per il Cielo”.
Alla fine della celebrazione eucaristica il nostro pastore ha consegnato ai quindici parroci coordinatori delle Unità pastorali le nuove Linee pastorali per l’anno pastorale liturgico 2014-2015.

di Gigliola ALFARO