Mons. Gennaro Porzio ha concluso la sua esistenza terrena

Scompare con Mons. Gennaro Porzio una stagione felice della storia del Novecento della nostra Chiesa diocesana. Nato a Meta nel 1921 e ordinato presbitero il 15 luglio 1945, mise a servizio della Chiesa le sue doti di mente e di cuore. La sua vocazione di predicatore nacque per necessità: allora i preti erano tanti e pochi godevano della sicurezza economica della “congrua”. Fu una vocazione nella vocazione che lo portò nel giro di trent’anni a calpestare i pulpiti più prestigiosi del Meridione d’Italia, da Messina a Reggio Calabria, in Lucania e in Campania. Con una voce forte, sostenuta dall’arte retorica del tempo e avvalorata da profondi contenuti che richiedevano uno studio continuo, Don Gennaro, come tanti della sua generazione, dovette confrontarsi con il “nuovo” del Concilio Vaticano II e della riforma liturgica che ne seguì. Accolse il tempo conciliare e la sua immediata ricezione con tanto entusiasmo, senza resistenze, riuscendo così a trarre dal suo tesoro, come lo scriba del Vangelo, “cose antiche e cose nuove”. Stimato dai vescovi e dai confratelli, affascinante non solo per la bellezza della Parola, ma anche per la presenza fisica, fu guida sapiente del popolo di Dio, in ogni sua parte, portando in alto la bandiera e il nome della nostra Chiesa.
La breve stagione di parroco di Meta, negli anni di una maturità di anni e di esperienze, coincise una stagione luminosa per la parrocchia Santa Maria del Lauro, in quegli anni da tutti additata come “parrocchia-pilota”.
Con la venuta di mons. Cece, fu chiamato alla responsabilità di primo collaboratore del vescovo. Con preparazione, pazienza, competenza e signorilità svolse con discrezione ed efficacia il suo delicato ministero facendo da ponte tra il vescovo e la neonata Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia. La stima dei confratelli stabiesi attesta la sua apertura, disponibilità al dialogo e ruolo di mediazione che, in penisola, già tutti gli riconoscevano. Come vicario generale e, poi, come presidente dell’Istituto Sostentamento del clero, don Gennaro dovette limitare di molto la sua vocazione di predicatore restringendola ai soli confini regionali.
Con umiltà e senso della misura, seppe lasciare gli incarichi più prestigiosi, ritirandosi nell’ombra, senza far mancare alle giovani generazioni di presbiteri il suo consiglio, il tesoro della sua esperienza, soprattutto la sua ironia sulle vicende umane.
Anche gli anni della malattia sono stati fecondi di preghiera, di offerta e di umile adesione alla volontà di Dio. Circondato dall’affetto di tanti, ma soprattutto dalla diuturna, amorosa assistenza della famiglia, don Gennaro ha ricevuto in dono quello che ogni prete desidererebbe per sé quando il giorno va declinando.
Nella solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, sazio di giorni e di opere, don Gennaro ha concluso la sua esistenza terrena, ricevendo certamente da Dio la ricompensa promessa dai suoi servi: “Vieni, servo buono, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto”. 
A noi, al nostro presbiterio, alla Chiesa tutta, il compito di ricevere, tradurre, custodire la preziosa eredità che egli ci ha lasciato. 
 
I funerali si terranno, venerdì 01 luglio alle ore 09:30, presso la Basilica Santa Maria del Lauro.
Le esequie saranno presiedute dall’arcivescovo, mons. Francesco Alfano.