Norme liturgiche durante la sede vacante

 Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia
Ufficio Liturgico Diocesano
Come a tutti è noto, la rinuncia al ministero petrino del Santo Padre Benedetto XVI, produrrà nei prossimi giorni un periodo di sede vacante sulla Cattedra di Pietro.
Di seguito alcune norme di carattere liturgico e di conseguenza giuridico e pastorale.
1. DURANTE LA SEDE VACANTE
a) Omissione del nome del Papa nelle Preghiere Eucaristiche e nella Liturgia delle Ore
Dalle ore 20.00 del 28 febbraio (inizio delle Sede vacante), fino all’elezione del nuovo Sommo Pontefice, nella Preghiera eucaristica si ometterà il nome del Papa, come qui riportato a titolo esemplificativo.
Preghiera Eucaristica II:
Ricordati, Padre, della tua Chiesa
diffusa su tutta la terra:
rendila perfetta nell’amore
in unione con il nostro Vescovo N.
e tutto l’ordine sacerdotale.
Preghiera Eucaristica III:
Per questo sacrificio di riconciliazione,
dona, Padre, pace e salvezza al mondo intero.
Conferma nella fede e nell’amore
la tua Chiesa pellegrina sulla terra:
il nostro Vescovo N., il collegio episcopale,
tutto il clero e il popolo che tu hai redento.
Nella Liturgia delle Ore si ometteranno le intercessioni per il Papa.
b) Preghiera per l’elezione del Romano Pontefice
La Chiesa raccomanda che durante il periodo della Sede vacante «tutti i pastori e i fedeli, in tutto il mondo, elevino a Dio ferventi orazioni perché illumini le menti degli Elettori e li renda concordi nello svolgimento del loro ufficio, sì che l’elezione del Romano Pontefice sia sollecita, unanime e giovi alla salvezza delle anime e al bene di tutto il popolo di Dio» (Ordo rituum conclavis, 19).
Nelle parrocchie si inviti pertanto alla preghiera per l’elezione del nuovo Papa. Si celebri nei giorni feriali la Messa «Per l’elezione del Papa» (Messale Romano, pag. 784) con il colore liturgico del Tempo di Quaresima (Cfr. Ordinamento Generale del Messale Romano, nn. 374 e 347).
2. DOPO L’ELEZIONE DEL SOMMO PONTEFICE
A norma della Costituzione apostolica Universi Dominici gregis (22 novembre 1996), dopo l’accettazione, l’eletto è immediatamente Vescovo della Chiesa Romana, vero Papa e Capo del Collegio Episcopale; lo stesso acquista di fatto la piena e suprema potestà sulla Chiesa universale, e può esercitarla.
Pertanto, dal momento della proclamazione del Romano Pontefice eletto, la Chiesa nelle celebrazioni liturgiche ricorderà il Papa nel modo consueto.

di don Catello MALAFRONTE e don Francesco Saverio DE PASQUALE