“Finalmente, Oreste, è arrivato il giorno tanto atteso. Tra poco sarai consacrato presbitero. Il sogno diventa realtà. Però arrivare la traguardo non significa spegnere i sogni…”.
E’ iniziata così l’intensa e sentita omelia del Cardinale Francesco Montenegro, in occasione dell’Ordinazione presbiterale di un figlio che la nostra Chiesa diocesana ha donato alla Chiesa, nella Famiglia carmelitana.
Familiarmente accolti dal Parroco, Don Emanuele Rosanova, nella meravigliosa cornice della monumentale Chiesa del Corpus Domini, Parrocchia di S. Marco Evangelista, in Gragnano (NA), Sabato 29 Aprile 2023 – festa di S. Caterina da Siena, Patrona d’Italia – per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di S. Em. il Cardinale Francesco Montenegro e del nostro Arcivescovo, Mons. Francesco Alfano, la Santa Madre Chiesa ha scelto un altro suo figlio per il ministero presbiterale.
Tanti i Presbiteri, diocesani e religiosi, che in vario modo ed in vari tempi, hanno seguito ed accompagnato Oreste a diventare Padre Oreste Maria! Presenti il Priore Provinciale d’Italia, Padre Roberto Toni, il Segretario Provinciale, P. Sebastian Benchea, oltre al Diacono Fra Matteo Antollini e agli Studenti Carmelitani. A fare corona a Fra Oreste Maria, la sua famiglia di sangue, gli amici di sempre – tra i quali il Sindaco Nello D’Auria, nonché tanti amici delle diverse Comunità di Gragnano, dov’è cresciuto ed ha maturato la risposta alla chiamata di Dio.
Emozionante ed intensa la vestizione degli abiti sacerdotali, per mano di Don Catello Malafronte, che Oreste ha scelto per questo sacro rito.
L’accorata omelia del Cardinale, il quale da “vero padre” – come l’ha definito lo stesso novello presbitero durante i suoi commossi ringraziamenti – ha realmente toccato l’anima dei presenti.
“Continua a sognare (…) – ha continuato il Cardinale – sogna, senza timore di essere considerato un illuso. C’è bisogno di gente che fa sogni diurni, quelli che si realizzano (…) c’è bisogno di una fede che torni ad essere “religione dei volti, esperta in pozzanghere”. Perché “il sognatore vorrebbe realizzare in sogno di Dio: riempire di cielo la terra! Il sognatore parla di Dio con gioia (…) perché affascinato da un Dio che ama, ride, piange, e che sta coi “nessuno”. La profezia ha le sue radici nel sogno. Perciò sognare non è fantasticare, ma andare dentro le cose. Per questo ti chiedo – ha aggiunto Sua Eminenza – non diventare mai un ragioniere o un tecnico delle cose di Dio, ma un pastore! Sogno una Chiesa che sia una Porta Santa, sempre aperta – ha continuato il Sua Eminenza – citando il Cardinale Van Thuan – Fa’ diventare il sogno lo stile del tuo ministero. Perché il Signore è il grande sognatore. La Bibbia è piena dei Suoi sogni!”.
E, come a fare memoria della propria vita presbiterale e di quella dei presenti, il Cardinale ha aggiunto: “Il programma per la tua vita presbiterale te lo da il Signore stesso: essere pastore DEL e PER il mondo, rifiuta perciò i piccoli confini. Il tuo cuore sia grande… quanto il mondo!
Ricordando, poi, il numero 15 del Documento sulla Vita presbiterale Pastores dabo Vobis, il Card. Montenegro, ha esortato P. Oreste a configurare sempre più la sua vita a quella di Gesù: “sii la Sua presenza, attualizza il Suo stile di vita e fatti quasi Sua trasparenza”!
La tua voce comunichi sicurezza – ha esortato il Cardinale – Sentiti nelle mani di Dio; sono forti e sicure! Guidano e proteggono, sono pronte a sollevare e accogliere. Hanno risanato ciechi, muti e zoppi, hanno toccato il lebbroso, hanno consolato e carezzato; hanno benedetto, si sono lasciate inchiodare e nonostante siano bucate, niente e nessuno cade da esse!”.
Le parole del Cardinale Montenegro si sono fatte, poi, ancora più appassionate ed appassionanti: “Diventa amico di tutti, uomo che vive per gli altri. Solo così sarai segno credibile di Cristo Pastore, che riconcilia con Dio e dona speranza, quella Speranza che ha il sapore del pane spezzato! (…) Chiama le pecore una per una… Fa’ che ognuno possa pensare io non sono un numero, uno fra tanti. Sono importante d’Amore!Per ciò che faccio posso essere sostituito, ma per ciò che sono, sono insostituibile! E non dimenticare mai il dolore che è nel mondo. Ai poveri da’ la tua attenzione e la tua amicizia: è il Vangelo a collocarti dalla loro parte. Diversamente, tradiresti!
“Prego per te, per tutti noi – ha concluso il Cardinale – perché possiamo essere esperti donatori di sapore di vita, artigiani di prossimità!
Sii l’uomo delle contraddizioni: incarna Cristo, pur essendo uomo; cura la pecora ferita, anche quando tu stesso ti ritroverai ferito. Vivi nel tempo, ma indica l’Eternità.
Maria, Madre del Carmelo, sia per te modello di Amore: di come vivere l’amicizia col Padre e di come servire i fratelli. Sii gioioso nel tuo ministero… sarà la tua migliore omelia!”.
La meditazione donataci dal Cardinale Montenegro aiuti ognuno di noi, consacrati e laici, a riscoprire, giorno dopo giorno, la bellezza della nostra vocazione: uomini e donne capaci di sognare il sogno di Dio ed essere riflesso del Suo sorriso sul mondo.
don Raimondo Di Rienzo
‘O Suònno ‘e Dio
Nun sòngo fantasie,
chimere irrangiungibili
o inutili utopie.
Chi sogna è ancora vivo.
Sùlo ‘e muorti nun sònnano.
Sunna’ vuol dire Vita!
Pe’ tanti, il sognatore
è nu povero illuso…
pe’ Dio, chi sogna è figlio
fratello, amico e amante!
‘O Prìmmo sugnatore è proprio ‘o Padreterno.
Perciò ama chi sogna!
Isso tène nu suònno,
antico e sempre nuovo:
vedere il Cielo in terra!
‘O suònno è prùfezia,
pecché scava int’ all’ànema.
E scènne fino ‘nfùnno!
E il vero Prete ‘e Dio
è un Pastor sognante,
che abbraccia tutto ‘o mùnno!
‘E mani do’ Pastore so’ forti e so’ sicure
pure si so bucate, ‘nchiùvàte e crucifisse
‘a dint’a chesti mani niente e nisciùno cade!
‘E suònni so’ carezze,
che danno prùtezione,
consolano, confortano e so’ benedizione!
Chi sogna allarga ‘o còre
e tesse relazioni…
pecché è amico ‘e Dio!
Nun resta indifferente
annànzi ‘a ogni dolore,
pecché in questo mondo è segno do’ Signore!
Chi sogna, non tradisce nessuna vocazione
pecché chi sogna in grande
da’ luce e da’ sapore!
Aprire mente e cuore,
sorridere e sognare
è ‘a cchiù bella predica!
don Raimondo Di Rienzo