Parrocchia Santi Prisco e Agnello

Parrocchia Santi Prisco e Agnello, al via il Cammino di Quaresima

Giovedì 3 marzo alle 20:15 abbiamo iniziato il cammino di Quaresima, la preghiera itinerante che da alcuni anni viviamo nella nostra parrocchia. Ci siamo incontrati nella chiesa dei Sette Dolori, presenti il parroco e don Catello. La parola che ci ha convocati è stata RACCONTARE.

Dopo l’introduzione di don Francesco è stata proclamata la Parola di Esodo 12, 1- 14: il Signore affida a Mosè il compito di portare il popolo di Israele dalla pesante schiavitù egiziana alla libertà, essendo ormai vinta la folle resistenza del faraone.
Gli israeliti possono ormai dirigersi LIBERI verso il deserto e la terra promessa. In questo consiste il messaggio di questo primo incontro: IL DIO DI ISRAELE E’ IL NOSTRO DIO, egli è un DIO POTENTE e AMOREVOLE che interviene nella storia dei popoli e delle persone, fa una storia con ogni persona. Egli ci ama e ci salva dalle nostre debolezze e oppressioni, se solo ci rivolgiamo a lui con tutto il cuore. Ed è proprio questo che siamo chiamati a RACCONTARE ai nostri figli, ognuno di noi è invitato a leggere nella sua vita il momento dell’incontro con questo DIO VIVO E AMOREVOLE, e a renderne conto ai figli, agli amici, alla comunità intera.

Questa condivisione della gioia della fede fa ricca, genera la comunità.

L’ultimo bel “quadro ” che abbiamo ricevuto dalla celebrazione è stato guidato dal vicario don Catello. Insieme ad un gruppetto di ragazzini ha eseguito un canto che gli Ebrei (e le comunità neocatecumenali) cantano nella lunga veglia di Pasqua: i bambini chiedono “ma perchè questa notte è diversa da tutte le altre notti?” e il papà ( don Francesco nel ruolo di papà della comunità ) risponde spiegando i portenti che il Signore ha compiuto, vincendo la resistenza del Faraone, aprendo il mare Rosso, guidandoli in una marcia non facile per il deserto verso la terra promessa.
Cioè RACCONTARE per PASSARE LA FEDE AI FIGLI.

Al commiato, un gentile tocco floreale: don Francesco ha donato ai presenti un bulbo di giacinto, da porre in vaso e curare. Il suo profumo ci accompagni fino a Pasqua e oltre.

a cura di Gaetano Maresca, neocatecumenale