Ufficio Liturgia e Ministeri

Pellegrinaggio dei ministri straordinari della comunione

Chiesa del Gesù Nuovo – Napoli

Lo scorso venerdì 14 giugno circa cento tra ministri straordinari della comunione e amici di ogni parrocchia, insieme al nostro pastore, mons. Francesco Alfano, abbiamo vissuto un pellegrinaggio, alla Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli, sulla tomba di san Giuseppe Moscati, organizzato da don Emmanuel Miccio, direttore dell’Ufficio Liturgia e Ministeri, quale momento di formazione e cammino sinodale della chiesa particolare che è in Sorrento – Castellammare di Stabia.

Siamo stati guidati dalla comunità di “Pietre Vive”, un gruppo di giovani volontari legati alla Compagnia di Gesù, appassionati di Cristo e dell’arte, che hanno fatto della citazione di san Giovanni Damasceno: «Se un pagano viene e ti dice ‘mostrami la tua fede!’ tu portalo in chiesa e mostra a lui la decorazione di cui è ornata e spiegagli la serie di sacri quadri», il loro messaggio di annuncio del Vangelo attraverso l’arte. Ci siamo messi in cammino ed abbiamo iniziato il nostro pellegrinaggio attraversando la porta della chiesa per immergerci ed attraversare, grazie a Maria, la vera porta della salvezza e vivere così il nostro pellegrinaggio interiore.

Ognuno di noi ha potuto vivere, attraverso la scoperta di quadri ed affreschi, l’incontro con l’altro che diventa strumento per condividere, ascoltare e divulgare il messaggio della Bellezza: è sperimentare lo spazio sacro come luogo di incontro con Dio, vivendolo in modo nuovo e partecipato.

Questa esperienza ci ha permesso di fare il nostro incontro con Cristo “Pietra viva”, con Cristo “Vero pane di salvezza” facendoci prendere consapevolezza che siamo chiamati, col nostro essere ministri straordinari, ad essere Vangelo vivente, perché abbiamo ricevuto il mandato di continuare la missione di Gesù con la cura dei malati nelle loro famiglie, di dare voce viva al lieto annuncio di speranza.

Ultima tappa della nostra visita è stata la preghiera comunitaria sulla tomba di Giuseppe Moscati, il medico santo, che ha sacrificato tutta la sua vita per il bene degli altri, dedicando la sua breve esistenza all’assistenza dei sofferenti, curandoli gratuitamente e aiutandoli economicamente, divenendo vero simbolo di equilibrio tra fede e scienza.

Il sigillo del nostro pellegrinaggio è stata la celebrazione Eucaristica, tutti radunati intorno all’altare per celebrare il nostro rendimento di grazie, sentendoci operai dell’unica vigna del Signore e ci siamo messi in ascolto della voce di Dio come il profeta Elia, sul monte Oreb, che percepì la voce di Dio nel sussurro di una brezza leggera.

Alla fine, grati, tutti siamo tornati alla nostra quotidianità consapevoli di essere “straordinari nell’ordinario”.

di Gennaro Quagliarella