Pillole di Vangelo con il nostro arcivescovo: domenica 21 dicembre 2014

La quarta Domenica di Avvento ci presenta un passo dal Vangelo secondo Luca, nel quale viene narrata l’Annunciazione:
 
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
 
Su questo ci offre un pensiero il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano: “Maria, donna libera: ecco come la liturgia, nell’ultima tappa dell’Avvento, ci prepara alla festa del natale. Non potremmo guardare che a Maria che ha accolto Gesù e si è dichiarata disponibile nella fede a collaborare per la realizzazione di questo disegno straordinario. Veramente è gigantesca la figura di Maria, che viene a riempire il nostro cammino e a scuotere le coscienze di tutti gli uomini e le donne di tutti i tempi. Maria, donna libera, perché solo nella libertà si può aderire a un invito così alto come quello che le ha rivolto io. Libera, perché solo la libertà consente di non lasciarsi prendere dalla presunzione, ma di riconoscersi inadeguata dinanzi a un invito così grande e, allo stesso tempo, disposta a dare fiducia e a dire sì perché tutto ciò che ha ascoltato si realizzi nella sua vita. Libera non per sé: ecco la grandezza di Maria, il suo fascino e anche il messaggio forte, addirittura inquietante per la nostra società: che tipo di libertà viviamo? Che tipo di libertà cerchiamo? Una libertà che ci rende paradossalmente schiavi di noi stessi, della nostra immagine, delle cose che abbiamo o che vorremmo avere, dei condizionamenti degli altri. La libertà di Maria è di tutt’altro genere. Nasce dall’amore che lei riconosce come fondamento della sua esistenza. È amata: dinanzi a un amore così gratuito, puro e vero che può venire solo da Dio, Maria risponde nella libertà. Si consegna, si affida, si annienta, ma non perché disprezza se stessa, ma perché sa che solo in Dio potrà vivere, crescere ed essere così anche per altri soggetto di liberazione. Quanto è importante la libertà, non solo in questi giorni di Natale, ma sempre. Fermiamoci, contempliamo nel volto di Maria questa esperienza di libertà, ascoltiamo nel suo silenzio questo invito forte a non cedere alle lusinghe e agli inganni e, con coraggio, seguiamo lei, donna libera. Accoglieremo anche noi Gesù, diventeremo anche noi portatori di vita e annunciatori del Vangelo che salva”.
 

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